Recensione - L'unico sbaglio che rifarei mille volte, Lauren Layne
Buondì readers! Oggi torniamo con un romanzo di qualche anno fa, "L'unico sbaglio che rifarei mille volte", prima storia della duologia The best misteake, di Lauren Layne. Con molta ironia, si scontrano due caratteri completamente opposti, la luce e il buio, l'allegria e la serietà, o semplicemente Sophie e Grayson. Volete saperne di più? Continuate a leggere la nostra recensione!
Titolo: L'unico sbaglio che rifarei mille volte
Autore: Lauren Layne
Serie: The best mistake #2, autoconclusivo
Genere: Contemporary romance
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Data d’uscita: 2 Luglio 2015
Trama
Sophie Dalton non ha ancora capito cosa vuole dalla vita. Ama andare alle feste, uscire e divertirsi. Ma quando un addio al nubilato a Las Vegas va storto e un uomo d’affari la scambia per una prostituta, Sophie inizia a chiedersi se non sia il momento di ripensare il suo modo di vivere. E quello che è successo a Las Vegas è destinato a non finire lì. Durante una cena con i suoi genitori, infatti, Sophie conoscerà finalmente il fidanzato di sua sorella, Grayson Wyatt. E riconoscerà all’istante proprio l’uomo che l’aveva scambiata per una prostituta! Ricco e affascinante, Gray è un uomo abituato a ottenere ciò che vuole. E non gli serve molto per capire che Sophie, intelligente, impertinente, sexy, è tutto quello che cerca. Anche se è la sorella della sua fidanzata. Così, senza pensarci due volte, la assume nel suo nuovo ufficio. E quando una serata di lavoro finisce con una dolce colazione, entrambi si rendono conto che l’equivoco è stato solo l’inizio e che qualcosa di molto, molto reale sta per scatenarsi tra loro.
Sophie Dalton è una ragazza sveglia e spensierata. Nella sua vita ha poche certezze: l'amico di sempre, Will, due genitori che sembrano non accettare nulla di lei, e la consapevolezza di non essere mai allo stesso livello della sorella perfetta. Lei ha lasciato gli studi, continua a cambiare lavoro, ha sempre la battuta pronta e il suo umorismo non viene capito. Quando per un addio al nubilato si presenta a Las Vegas vestita quasi come una prostituta, non immagina di incontrare quell'uomo bellissimo che la guarda giudicandola e la fa sentire inadatta per l'ennesima volta. Scoprire poi che lui è il ragazzo che la sorella sta frequentando è un vero colpo basso. E come se non bastasse le offre un lavoro come segretaria nella sua azienda. Sophie non ha dubbi: deve accettare il lavoro perché non ha soldi, ma è decisa a stare lontano da Grayson, che continua a giudicarla, ad allontanarla...e rischia seriamente di farle perdere la testa.
«Cosa potrei essere? La tua nemesi? La tua spina nel fianco?
La tua diabolica avversaria?».
«Potresti essere mia».
Greyson Wyatt è un uomo di successo che sembra essersi chiuso in se stesso. Ha pochi contatti con l'esterno, non riesce a socializzare, non ha amici e con i suoi stessi fratelli mantiene un educato rapporto di distacco. L'unica capace di scalfire il muro che si è creato è quella ragazza sfacciata e bellissima, che tanto somiglia alla sua ex. Sophie sorride, parla con tutti, nota qualunque suo piccolo cambiamento e nonostante la sue ritrosie è anche molto brava nel suo lavoro. E per questo Grey ne è spaventato. In un tira e molla estenuante, lui dovrà decidere se iniziare a fidarsi o lasciarla andare via per sempre.
Gray si immaginò l'insopportabile caos colorato che rappresentava Sophie.
La sorella di Brynn. E la sua assistente. La ragazza che non riusciva a togliersi dalla testa.
Ho letto questo romanzo in due giorni divertendomi per la maggior parte del tempo. Ho amato infatti i battibecchi dei due protagonisti che con ironia e malizia si stuzzicano fino all'epilogo scontato.
I personaggi sono ben costruiti. Sophie fa la parte della solita svampita che poi si rivela una persona profonda con la sua buona dose di drammaticità. I commenti sarcastici e il giudizio di uno sconosciuto la sconvolgono tanto da farle decidere che deve riprendersi la sua vita. E ci riesce, seppur lentamente, convincendo tutti coloro che la amano che lei non è solo la facciata che mostra.
Greyson poteva essere un bel personaggio ma la sua indecisione, il suo essere scostante, i suoi giudizi affrettati che lo caratterizzano, sono portati all'estremo, tanto che alla fine viene da chiedere a Sophie se è proprio sicura di volere lui.
Una bella lezione è il fraintendimento su cui si poggia tutta la storia, che ci insegna a non giudicare mai alla prima apparenza.
«Ti amo perché sei a malapena in grado di sorridere, ti amo perché per i tuoi fratelli provi un affetto che non riuscirai mai e poi mai a esprimere a parole. Ti amo perché bari di brutto a Monopoly, e perché ci provi con le segretarie come un pervertito qualsiasi».
Un romanzo leggero, una storia divertente, con un linguaggio fluido e semplice, che può regalare qualche pomeriggio di spensieratezza.
Laura
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