Recensione - 99 giorni, di K. A. Tucker

by - settembre 12, 2018


Questo è uno di quei libri che avevo in lista da tantissimo tempo. Stanca delle solite letture "da tre stelle", ho deciso di dargli una possibilità.







Titolo: 99 giorni
Autore: K. A. Tucker
Serie:  Burying Water #1, Autoconclusivo
Genere: Contemporary romance
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Data d’uscita:  15 febbraio 2016
 
 
Trama

Abbandonata nella campagna dell’Oregon, dove la credono morta, una giovane donna sfida ogni previsione e sopravvive, ma quando si sveglia non ha alcuna idea di chi sia, o di cosa le sia successo. La donna si dà il nome di Acqua, per un piccolo tatuaggio che scopre sul suo corpo, il solo indizio di un passato che non ricorda. Accolta da Ginny Fitzgerald, una signora irascibile ma gentile che vive in una fattoria, Acqua comincia lentamente a ricostruire la propria vita. Ma mentre cerca di rimetterne insieme i frammenti, altre domande si fanno strada nella sua mente: chi è il vicino di casa che in silenzio lavora sotto il cofano della sua Barracuda? Perché Ginny non gli fa mettere piede nella sua proprietà? E perché Acqua sente di conoscerlo? Jesse Welles non sa quanto tempo ci vorrà prima che la memoria di Acqua riaffiori. Per il suo bene, Jesse spera che non accada mai. Per questo cerca di tenersi alla larga da lei. Perché avvicinarsi troppo potrebbe far riemergere cose che è meglio lasciare sepolte. Ma si sa, l’acqua trova sempre una strada per tornare in superficie…


Può un cuore innamorarsi della stessa persona due volte? Se lo chiede spesso Jesse, da quando la sua Alex non ricorda niente del suo passato. Niente di quello che c'è stato tra loro, niente della "vecchia sé stessa".


La sua mano scivola fuori dalla manica e poi alza il braccio dietro la mia schiena, facendomi avvicinare a lui, finché non posso far altro che accoccolarmi sul suo torace. E sentire i suoi respiri veloci, corti.
Nella luce fioca sento che la sua mano si muove solo un attimo prima che un dito mi sfiori i capelli, il collo, il mento.
Il bordo della cicatrice.
Il mio lato destro poggia sul suo torace ma lui delicatamente mi spinge la testa in alto, così da farmi guardare il soffitto in modo che lui possa toccarlo. Ingoio a fatica mentre con un dito lo segue in tutta la sua lunghezza in su e in giù.
«Ho letto quello che hai scritto nel mio diario», dico alla fine nel silenzio.
Non risponde, passando il dito per altre due volte sulla cicatrice, come se volesse memorizzarla al tatto. E poi posa la mano delicatamente sul mio collo mentre si piega in avanti, finché un calore umido scivola dalla sua bocca sulla mia pelle.
Mi sta baciando la cicatrice.



Quella di Alex e Jesse è la storia di un amore che cerca di sconfiggere un passato macchiato dalle brutture della violenza. Un amore che vuole ricominciare a germogliare come le foglie in primavera, verdi e brillanti, lasciandosi alle spalle un rigido inverno nero. 
 
Alexandria e Jesse si incontrano in una notte di pioggia battente, lungo il ciglio della strada, complice una gomma bucata. I loro volti non si distinguono al buio della notte, ma entrambi non potranno mai dimenticare come quel bacio a fior di labbra li abbia uniti più che mai. Sarà l'amico di Jesse, Boone, a farli incotrare di nuovo, inconsapevolmente: lei è seduta al tavolo del The Cellar, affianco al marito Viktor Petrov. Jesse la riconosce subito, forse dagli abiti succinti e dai gioielli che indossa, o forse dalla verità che traspare dai suoi occhi color ruggine: lei, lì, è tutto tranne che al suo posto. 
L'occasione che il signor Petrov propone a Jesse, quella di rimettere in sesto un'auto d'epoca per poterla sfoggiare nel suo garage, è quella che permette al ragazzo di realizzare il suo grande sogno: quella Barracuda del '69 che ha tatuata sulla schiena non sarà più solo il suo sogno di adolescente, ma potrà diventare realtà. 

Le sere fino a tardi e tutti i weekend li passa nel garage di casa Petrov, dove poco alla volta conosce bene Alex, e piano piano se ne innamora. Non è altro che una moglie trofeo, di quelle che subiscono maltrattamenti e tradimenti. Ma Alex deve resistere, deve completare la suola di infermieristica che ha iniziato. Jesse la fa sentire amata, con le sue piccole preoccupazioni, con tenere carezze e baci da perdere il fiato. Il destino li ha fatti incontrare, e non avrebbe mai dovuto separarli. Quattro anni prima quando ha deciso di sposare Viktor - non certo per vero amore - non poteva sapere che le cose sarebbero andate in questo modo.Che lei, un giorno, avrebbe dimenticato tutto. Perfino il suo amore per Jesse Welles. 
 

Quando alza gli occhi, dentro vi è una specie di disperazione 
che lei finora ha tenuto risolutamente nascosta. 
Fissa me, attraverso me, al di là di me verso un qualche luogo 
che non posso raggiungere. Ma non abbasso lo sguardo, e cerco di seguirla.

 
Quando si risveglia in un letto d'ospedale, Alex non ricorda nemmeno il suo nome. Per tutti sarà Jane Doe, la paziente senza nome, un appellativo che dopo un pò comincierà a starle stretto. Sotto le cure di Meredith e della giovane Amber, Jane un pò alla volta riuscirà a riprendersi e dare inizio ad un nuovo capitolo della sua vita. La cicatrice che le corre lungo il viso, il ricordo del bambino che ha perso, sono indelebili segni di quello che è stato. Eppure, pare che nessuno attorno a lei sappia cosa le sia successo davvero. La vicinanza con Ginny Fitzgerald le sarà di grande aiuto: la vecchina vicina di casa dei Welles vive da tempo solo in compagnia dei suoi animali, e quando Alex (Jane) viene dimessa dall'ospedale, la burbera vecchietta la ospita sotto lil suo tetto. 
Complice la terapia delle parole per associazione che le fa seguire la psicologa, Acqua, questo il nuovo nome che decreterà l'inizio della sua nuova vita, piano piano e inconsapevolmente riuscirà a mettere insieme pezzi del suo passato. Ma cosa succede se quel ragazzo di cui si sta innamorando in realtà le nasconde la verità? 



Scuote la testa, le mani che cercano di allungare l’orlo e 
mi mostrano addirittura di più le sue gambe lunghe e slanciate. 
«Odio questo vestito, ma indossarlo mi rende le cose più semplici».
«Non ti farei indossare quella roba», mi sento dire. 
Non so da dove mi sia venuto ma adesso che l’ho detto, non posso fermarmi. 
«Ti farei tingere i capelli del colore che vuoi. Te li farei rasare; ti farei indossare i pantaloni della tuta da uomo. Farei tutto il possibile per continuare a farti andare a scuola. Non ti lascerei mai da sola al buio». I miei occhi si fermano nuovamente su quel labbro, la verità nascosta da una striscia rossa. «Non ti metterei mai le mani addosso. Almeno, non in quel modo».
Il petto di Alex si alza e si abbassa, respiri profondi, tremanti, e gli occhi le diventano lucidi. Abbasso lo sguardo sulle mie mani e ho la conferma che sono unte. Per quanto lo desideri, non posso toccarla in questo momento. Ma lei può toccare me. E lo fa, alzando la mano per grattarmi con le nocche dietro la guancia. «Lo so che non lo faresti, Jesse», sussurra.
 


Una storia che parte davvero davvero lenta, ma che verso la metà prende un bel ritmo e mi ha vista incollata alle pagine. Il passato ci viene raccontato da Jesse, il presente invece lo viviamo attraverso gli occhi di Alex/Jane/Acqua. Viviamo le sue paure, la sua tristezza, la sua incomprensione, la sua delusione nel non ricordare, la sua voglia di ricominicare. E vediamo riaffiorare quell'amore per quel ragazzo che ogni sera fino a tardi lavora in garage, con il quale sente un legame familiare. Jesse, che le nasconde la verità. Ma che non nasconde i suoi sentimenti. 
Nonostante tutto la storia mi è piaciuta, a parte in qualche occasione qualche congiuntivo mancato (incolpiamo la traduzione), è scritto molto bene. Solitamente la struttura passato/ presente mi infastidisce, ma in questo caso non ci sono salti temporali: la storia in se si svolge nell'arco di poco meno di un anno. C'è una continuità, perché dal passato viene ripreso quello che accade nel presente. Jesse ci racconta quello che la vita ha portato Alex a diventare Acqua, a rinascere, ad essere, forse, nuovamente felice. 
 




Sandy  

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