Markus Bellator è, all’apparenza, un ragazzo come molti della sua età: frequenta il secondo anno di college, adora giocare a football nella squadra studentesca sognando la NFL, divide il suo tempo libero tra amici e feste post -partita. Con lui sempre e solo la madre, Evangeline, che lo adora, ma che, a causa del lavoro di medico, è spesso lontana e impossibilitata a dedicargli molto tempo, facendolo sentire trascurato. A lei Markus rimprovera i continui spostamenti da uno stato all’altro a causa del lavoro e a un sentimento di insoddisfazione di fondo che la porta a voler cambiare città alla ricerca di qualcosa, o forse qualcuno…

La nuova destinazione, Ithaca, creerà in Markus il medesimo sconforto di sempre: nuova scuola, nuove amicizie, nuova squadra, ricominciare tutto da capo. Altresì scioccante è stata l’apparizione e la rivelazione avvenuta qualche giorno prima della partenza a rendere Markus a tutti gli effetti diverso dai suoi coetanei: suo padre, apparsogli all’improvviso, alto, forte, imponente, è il Dio Marte. Questo lo rende, innegabilmente, un semidio, ed è giunto per lui il momento di adempiere al suo destino. La rivelazione di Marte lascerà in Markus sconcerto, rabbia e non accettazione. La terra è in pericolo e lui, in quanto custode di uno dei quattro sigilli, ha il compito di proteggerla, impedendo che le carceri vengano spalancate e, di conseguenza, le anime spietate che vi sono imprigionate liberarsi e riversarsi sul pianeta distruggendo gli umani, odiati da molti. 

Un bracciale a lambirgli il polso come simbolo di potere dal quale scaturiscono spada e scudo, e una forza sempre crescente che Markus dovrà imparare a gestire in modo da poterla utilizzare per non soccombere ai nemici che si presenteranno. Testardo e impulsivo, poco incline a sottostare al volere del padre, sarà solo grazie all’aiuto di Gloria Custos, bellissima compagna di studi, patita di mitologia, eccellente nel tiro con l’arco, che Markus capirà come fare dei suoi nuovi poteri, virtù. Lei è la custode delle armi di Marte, con un passato di sofferenza alle spalle che l'ha resa coscienziosa, coraggiosa ma, soprattutto, determinata a portare a compimento la mansione che le e’ stata attribuita.