Recensione - La sposa gitana, di Carmen Mola
Buongiorno cari lettori. E' con vero piacere che oggi vi presento un thriller mozzafiato, pubblicato da Salani Editori , che ringrazio per la copia in anteprima, dal titolo "La sposa gitana" , Il primo caso dell'ispettrice Elena Blanco di Carmen Mola.
TITOLO: La sposa gitana
AUTORE : Carmen Mola
TRADUTTORE: Sara Cavarero
CASA EDITRICE: Salani Editori
SERIE: Il primo caso dell'ispettrice Elena Blanco
DATA DI USCITA: 30 gennaio 2024
PAGINE: 379
Quando rientra all’alba, esausta dopo notti di bevute e sesso occasionale, Elena Blanco ha un rito: esaminare le immagini di una fotocamera che ha piazzato davanti al portone del suo palazzo. Chi ha paura di vedere? O meglio, chi più di ogni altra persona al mondo vorrebbe vedere? C’è un caso irrisolto nel passato di questa eccezionale ispettrice di polizia. L’unico della sua carriera. È molto più di una delusione, è un profondo trauma che ha sconvolto la sua vita e che continua a perseguitare ogni secondo della sua esistenza. Per ora deve mettere da parte i suoi demoni perché la BAC, la brigata speciale che dirige a Madrid, è chiamata a indagare su un caso molto strano: l’omicidio di una ragazza gitana scomparsa la sera del suo addio al nubilato, e ritrovata due giorni dopo con ancora addosso il vestito della festa. La sua morte, di indicibile sadismo, è opera di una mente spaventosamente crudele. A complicare le cose c’è che il modus operandi è identico a quello di un delitto avvenuto sette anni prima, e la cui vittima era la sorella della ragazza, anche lei uccisa alla vigilia del proprio matrimonio. Tuttavia, il colpevole di quell’assassinio è già dietro le sbarre.
Abbiamo sempre un vantaggio sull’assassino.
Noi possiamo sbagliare venti volte, ma se ne azzecchiamo una
lo scopriamo;
lui può azzeccarci venti volte, ma se ne sbaglia una, lo
scopriamo.
È una questione statistica.
L’ispettrice Elena Blanco è indubbiamente un tipo particolare: guida una Lada, vecchia auto russa dell’epoca sovietica; sceglie grappa bariccata differente in base ai momenti della giornata; adora fare karaoke in un bar di Madrid dove si ritrova spesso a cantare canzoni di Mina; non ama condividere particolari sulla sua vita privata e sul suo passato. Il distretto di cui fa parte, la BAC (Brigada de Anàlisis de Casos ) la vede a capo di una squadra di collaboratori che sembra funzionare come un ingranaggio ben oliato: Buendìa il medico legale, Mariajo l’esperta informatica, Orduño e Chesca, gli agenti che si dedicano a quasi tutto il resto. Al nuovo caso del quale dovranno occuparsi parteciperà, per gentil concessione di Elena, il poliziotto del commissariato del quartiere Zàrate, poiché dimostratosi molto interessato allo svolgimento delle indagini.
Il corpo ritrovato privo di vita appartiene ad una giovane donna gitana, Susana Macaya, al rientro da una serata con le amiche per festeggiare il suo addio al nubilato, in previsione del matrimonio con il suo fidanzato Raul, che si sarebbe celebrato dopo due settimane circa.
Un omicidio brutale, una morte lenta che ha portato la vittima a soffrire per giorni, lascerà la squadra di Elena in preda allo sconcerto. A questo si unirà la scoperta di come, sette anni prima, Lara, sorella di Susana, sia stata uccisa nel medesimo modo, anch’essa a pochi giorni dalle nozze.
Il suo assassino è in carcere e corrisponde al nome di Miguel Vistas, il fotografo di famiglia, collaboratore stimato dal padre delle due ragazze, che al tempo si occupava del servizio fotografico di Lara, l’ultimo a vedere la donna viva. Vi sono prove inconfutabili nei suoi confronti, nonostante lui si sia sempre dichiarato innocente.
Le indagini cominciano, per la nostra integerrima squadra, dal considerare l’inattuabilità di un emulatore e vagliando la possibilità che l’uomo in carcere non sia propriamente il colpevole. Verranno perquisiti appartamenti, fatte incursioni, effettuati interrogatori a tappeto al fidanzato di Susana, alla sua migliore amica, all’avvocato difensore e al poliziotto ormai anziano e affetto da Alzheimer che si occuparono del caso di Lara a suo tempo. Non è esente da approfondimenti neanche il padre Moises, gitano che ha rinnegato la sua famiglia d’origine nel momento in cui ha sposato una “paya” con la quale ha sempre avuto divergenze per quanto concerne l’educazione delle figlie. Tutti sono sospettati, fino a prova contraria. Chi si nasconde dietro questi efferati delitti? Un innocente in carcere, un assassino a piede libero, la fuga di notizie data in pasto ai giornalisti e al contempo una famiglia distrutta dal dolore per la perdita delle due figlie. Tutti questi pensieri tormentano Elena, la quale trascorre ormai anche le notti ricontrollando vecchie prove per giungere ad una conclusione, possibilmente quella corretta.
Toccante la storia di Elena che, da 8 anni a questa parte, continua a non darsi pace per la perdita della persona più importante della sua vita. Vorrebbe andare avanti, ma non le riesce possibile. La dedizione al suo lavoro è la sua unica compagna di vita. Lavoro che svolge con abnegazione, determinazione, senza mai oltrepassare il limite, nel rispetto delle regole.
Lo cercherà fino a trovarlo, ha la sensazione che apparirà
nel momento in cui meno se lo aspetta,
che non deve far altro che tenere gli occhi ben aperti.
Il libro ha una trama davvero ben strutturata. La suspense è incalzante e non riguarda solo lo svolgersi del caso ma anche gli accadimenti inerenti alla nostra protagonista e al suo passato. I delitti e alcune altre scene sono davvero macabri, ma i colpi di scena, il modo in cui è scritto e soprattutto il finale rendono questo thriller psicologico davvero avvincente e coinvolgente, in grado di farvi sentire parte della squadra di Elena per tutta la durate della lettura, e vicini alla sua personale sofferenza. Una splendida Madrid ricca di particolari e di aneddoti a fare da sfondo a questo macchinoso caso.
Non mi resta quindi, nell’attesa di ulteriori casi da risolvere per l’ispettrice Blanco, che consigliarvi la lettura di questo appassionante primo capitolo.
A presto
0 Comments