Recensione - Un mascalzone senza pari, Virginia Dellamore

by - luglio 27, 2018

 
Buongiorno readers! Oggi vi parlo di “Un mascalzone senza pari” di Virginia Dellamore. Antecedente a“Il diavolo e la rosa”, una storia che mi aveva conquistata, questo historical romance mi ha appassionata seppur con qualche “pecca”. Volete saperne di più? Venite a conoscere lord Devon e miss Mary!
Titolo:Un mascalzone senza pari
Autore:Virginia Dellamore
Serie:Autoconclusivo
Genere:History romance
Casa Edtrice:Self-publishing
Data d’uscita:23 aprile 2017
Il mio giudizio: 💓💓💓 e mezzo
“Cosa sono gli strali dell’amore? Ma soprattutto, cos’è l’amore? Si tocca? Si respira? Si mangia? Per me è solo una leggenda, e ciò che non esiste non può far male, come non fa male il morso di un drago”

Lord Lancelot Cavendish, duca di Devon è un uomo pericoloso e dissoluto. La sua fama di libertino e scapestrato lo precede, i suoi modi superficiali vengono criticati nei salotti dalle giovani per bene, i suoi soldi sono stati dissipati tra case di gioco e prostitute. Certo il duca non ha fatto tutto da solo, l’intera famiglia Cavendish sembra si sia impegnata a distruggere la sua dinastia. Quando la sua unica amica, ed ex amante Cassie, preoccupata per i suoi debiti ed eventuali ripercussioni dei creditori gli propone come unica speranza il matrimonio con una ricca ereditiera, Lord Devon capitola. Quello che lui non sospetta è che la ragazza in questione non sia un minimo affascinante, secondo i suoi standart, né dolce, né remissiva. Eppure pian piano Lancelot si scoprirà attratto da Mary, tanto da iniziare a provare gelosia, possessione e…può essere amore? Quando una serie di fraintendimenti potrebbero allontanarla per sempre, cosa sarà disposto a fare questo duca impenitente?
“Non fatevi illusioni, nessuno potrebbe prendervi per una sgualdrina. Non trovereste un cliente neppure se fosse cieco. Gli basterebbe toccarvi per darsela a gambe. Vi sto proponendo qualcosa di molto vantaggioso per entrambi: me stesso e il mio titolo in cambio del vostro denaro, della certezza che vostro padre pagherà tutti i miei debiti di gioco prima che mi mandino in prigione e buttino la chiave, e della dote che mi entrerà in tasca. In sintesi: dovete sposarmi”

Miss Mary Daniell è diventata ricca grazie al duro lavoro di suo padre. Fino all’adolescenza ha vissuto in povertà in Cornovaglia, in un paesino che ancora ama, apprezzando tutto ciò che la circondava. Da quando però è a Londra, ha potuto notare la falsità delle persone: se prima aveva delle amicizie sincere ora tutti sono attratti dai suoi soldi, tanto che uno stuolo di ragazzi è pronto a corteggiarla solo per la sua eredità. Mary sa di non essere molto affascinante, è bassa e molto formosa, ma di certo non si ritiene stupida. Per questo rifiuta ogni pretendente finché davanti a lei non si palesa Lord Devon. Quell’uomo è un demonio e lei è più che decisa a tenerlo a distanza. Nonostante il disprezzo che lui le mostra e gli inganni, Mary però non può non provare attrazione per quel bellissimo e sfacciato conte e anche qualcosa di più, perché lei riesce a vedere dietro quella maschera di strafottenza. Riuscirà a far aprire il cuore di Lancelot?
“Poiché era la figlia di un mercante arricchito, pensavano che non avesse mai letto Shakespeare? Di sicuro la ritenevano ignorante, e talmente bisognosa di trovare un marito da passare sopra al muto disprezzo che leggeva negli occhi di tutti”
Anche questa volta la Dellamore mi ha conquistata per la sua prosa. Arguta nei dialoghi, semplice e diretta eppure tanto ricercata e per nulla scontata. I personaggi si scontrano per la maggior parte del libro: lui sa essere sprezzante e cattivo e usa le parole per ferire, lei intelligente e per niente timida risponde a tono ad ogni battuta, creando un vero scontro tra titani.
Se devo trovare una pecca è proprio il nostro protagonista maschile. È vero che gli uomini ci piacciono un po’ arroganti e cinici, possessivi e con azioni spesso dettate solo dall’istinto, ma non mi è piaciuto che praticamente fino alla fine lui abbia continuato a disprezzare lei per il suo aspetto un po’ rotondetto: la donna è sempre bella, e se ha qualche chilo in più vuol dire che lo è in maniera esagerata. Per quanto alcune cose vengano dette per proteggersi, sarebbe stato bello che Devon ammettesse di essere un gran cretino!
Detto ciò l’epilogo super romantico sistema questo neo, in fondo nonostante tutte le parole è l’amore a trionfare!
“Non è una fame generica, è una fame di Mary. La guardo e mi pare che il mio cuore batta per la prima
volta nella vita. La tocco e mi pare di non aver toccato altro che corteccia prima d’ora. La sento e sono
certo che nessun sospiro mi abbia mai sconvolto tanto”
Buona lettura,



Laura

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