Recensione "Lo Scozzese" di Veronica Deanike
Buon pomeriggio! Oggi vi parlo di un libro che sta conquistando molte lettrici: "Lo Scozzese" di Veronica Deanike. Chi è questo misterioso uomo? Cosa succederà alla sua corazza quando verrà abbagliato dal suo piccolo "fiocco di neve"?
Continuate a leggere per scoprire cosa penso della storia di Lucy e dello Scozzese!
Titolo: Lo Scozzese
Autore: Veronica Deanike
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary romance/ suspancce
Data d'uscita: 1 Luglio 2018
Casa editrice: Self-publishing
Il mio giudizio: 💙💙
Trama:
Un uomo misterioso.
Senza nome.
Tutti lo chiamano Scozzese.
Torbido e ambiguo, ti confonde con i gesti e con le parole.
Ignora tutto ciò che lo circonda e risponde alle sole leggi del suo mondo.
Lo sguardo di ghiaccio e la destrezza di un felino lo rendono il braccio destro perfetto: pericoloso e inavvicinabile.
L’angelo nero del potente Aaron Wood. Il padre di Lucy.
Lucy si trova in pericolo.
Rappresenta tutto ciò che lo Scozzese odia in una donna eppure, anche se non dovrebbe, vuole possederla.
Nonostante la trovi insopportabilmente irritante dovrà proteggerla.
“Stai zitta e ascoltami attentamente: sei in pericolo. Devi decidere se fidarti di me e farlo ora!”
Voi vi fidereste?
Lucy lo farà?
Sullo sfondo di una Londra corrotta, attraversando le terre selvagge e incantate delle Highlands scozzesi, scoprirete che nulla è come sembra.
“Anche quella notte avevano comunicato. Anche quella notte aveva disubbidito. L’aveva cercato e trovato. L’uomo senza nome. Lo chiamavano lo Scozzese”
Lucy è la giovane figlia di un potente
politico. Bella e composta, appare
in tutta la superficialità di ragazzina viziata davanti al mondo e a suo padre.
Nessuno conosce la sua sofferenza per
quel padre che non l’ha mai amata, per un’infanzia e adolescenza che l’hanno
segnata negativamente. Persino per lo Scozzese, l’uomo che è a capo del nuovo
team di guardie del corpo, Lucy non
è altro che una bambina capricciosa che gioca a fare la dura. Ma lei nasconde
un segreto, qualcosa di pericoloso che potrebbe far tremare un sistema
collaudato, è intelligente e fin troppo
idealista. Per il suo nuovo piano le basterebbe un piccolo aiuto da quell’uomo
che ostinatamente spia la notte dalla finestra. Lo Scozzese invade ogni sua
fibra, e nonostante le umiliazioni e il dolore che le provoca ogni sua parola
non può fare a meno di seguirlo,
inseguirlo, farlo arrabbiare e…amarlo?
“Era quello l’amore? Un sentimento devastante che ti rende vuoto. Una lama che ti sorprende intero e dopo aver sferrato il suo attacco, ti spetta in due. Un bacio leggero, innocuo. Come un alito di vento travasa la parte recisa nel corpo dell’altra che se la porta via sempre”
Lo Scozzese, è un uomo duro e non solo
per ciò che il suo lavoro comporta ma anche perché la vita non è stata facile
per lui. Ora deve controllare la figlia di un uomo che non rispetta affatto, e
per di più Lucy gli appare come insignificante e sciocca. Finché non la
conosce. Finchè non la bacia. Finchè
la possibilità di non toccarsi non può essere presa in considerazione. In uno
strano gioco in cui nessuno è davvero chi ci aspettavamo che fosse, lo Scozzese
si rivela in tutto il suo essere di maschio
alfa dominante: arrogante e sicuro
di sé, presuntuoso, e assolutamente sexy. Quando conduce Lucy nel suo
paese, la Scozia, per proteggerla, saranno
soli e isolati dal mondo, e lì dovranno affrontare le loro paure e i loro
sentimenti, fino ad un finale che segnerà per sempre i loro destini.
“L’unica cosa che devi dirmi è se vuoi provarci davvero. Io lo voglio. Probabilmente sia tu che io gireremo il mondo e non sarà facile, ma potremmo sempre ritrovarci lì, in quel luogo che, senza di te, non potrei mai più visitare”
Nonostante l’idea
della trama mi aveva incuriosita (insieme alla bellissima copertina), il libro
mi ha un po’ delusa.
La storia traballa un pochino,
probabilmente per colpa della protagonista femminile che non mi è piaciuta
soprattutto nelle prime battute del romanzo. Lucy dovrebbe essere forte e
combattiva, intelligente e indipendente eppure ciò che rimane di lei è proprio
l’idea che sia troppo bambina: i suoi tentativi di essere “grande” finiscono in
umiliazioni da parte di lui tanto da diventare imbarazzanti.
Anche lo
Scozzese mi ha fatto arrabbiare per alcuni suoi atteggiamenti: va bene il
maschio alfa ma le offese per il proprio ego ferito, proprio no!
Inoltre
vengono affrontati alcuni argomenti senza però essere poi risolti alla fine: il rapporto padre-figlia che è la
colonna di tutto il libro, si perde in un finale troppo veloce e senza
spiegazioni. Anche i problemi dell’adolescenza
di Lucy vengono solo toccati senza capire cosa sia successo davvero.
Il finale è un insieme di eventi e diventa
quasi surreale: dopo un episodio che vedrà coinvolta la nostra protagonista
c’è un continuo vai, torno, riparto, ritorno.
“Una strada che porta in Scozia.L’unico posto al mondo che, per sempre, chiamerò casa. Portami via, fallo ogni volta che vorrai, io ti seguirò”
La scrittura
è comunque scorrevole e il testo si
legge piacevolmente.
Un altro
punto a suo favore è l’epilogo in
prima persona dello Scozzese, di cui alla fine sapremo il vero nome (e non solo!),
che finalmente mostra un personaggio interessante e attraverso i suoi occhi
apprezziamo anche Lucy.
Bellissima, coinvolgente e attenta la
descrizione della Scozia: le abitazioni, i dirupi, i sentieri, l’oceano, il
vento…l’autrice ha davvero creato un quadro meraviglioso.
E voi cosa
ne pensate?
Alla
prossima lettura,
Laura.
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