Recensione "Come una farfalla", di Monica James

by - luglio 04, 2018


Nuova recensione negativa per me! Riuscirò a trovare un libro che mi faccia impazzire da tanto bello è? Non è il caso di "Come una farfalla", scritto da Monica James ed edito Corbaccio e uscito in anteprima mondiale per il Rare di Roma il 21 giugno 2018. 



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Titolo: Come una farfalla
Autore: Monica James
Serie: Non fa parte di una serie
Genere: Contemporary – Paranormal Romance
Casa Editrice: Corbaccio
Data di uscita: 21 giugno 2018
Il mio giudizio: 💓💓


Trama

In un bosco romantico ai margini della città, Tori ha appena ricevuto un anello di fidanzamento quando viene aggredita da un uomo che tenta di derubarla e violentarla dopo aver messo fuori combattimento il compagno. Uno sconosciuto mette in fuga l’aggressore, ma non riesce a evitare che lei venga gravemente ferita. Tori fatica a riprendersi dal trauma e durante la convalescenza scopre che il fidanzato la tradisce. Decisa a cambiare drasticamente vita e fare affidamento solo su stessa, si trasferisce in un'altra città dove incontra un misterioso vicino dai nostalgici occhi azzurri, Jude, di cui diventa amica. La sincerità del loro rapporto porta con sé l’inevitabile attrazione e l’intesa che nasce fra i due non fa altro che accrescere il reciproco desiderio. Jude cerca in tutti i modi di allontanarla da sé, ma l’alchimia di questo legame è speciale e va oltre l’umana comprensione: è la forza di un sentimento che ha il potere di riscrivere la storia di due persone destinate ad amarsi e a cambiare il proprio passato per poter vivere il futuro insieme.


R E C E N S I O N E  C O N T E N E N T E  S P O I L E R


Ennesimo NO da parte mia. La trama era promettente, confonde molto sul quello che la storia è in realtà: un romanzo paranormal. A fine lettura mi sono resa conto che quello che avevo letto era in realtà una bugia, e che se devo decidere se sognare un protagonista perfettamente perfetto o vivere un solo giorno come ha vissuto Tori, preferisco di gran lunga illudermi che tutti gli uomini del mondo siano bellissimi, ricchissimi e che si innamorino della ragazza della porta accanto. Sembra surreale, ma è molto più vero della storia che ho letto.
Non so se sono in grado di parlarne senza fare spoiler, perciò se volete leggere questo libro e mantenere viva la sorpresa, abbandonate questa pagina.
Tori a soli ventisette anni, apparentemente ha tutto quello che desidera: un lavoro di insegnante, un fidanzato che ama, una famiglia che la sostiene. Il giorno più bello della sua vita diventa però il suo più grande incubo: alla proposta di matrimonio di Bryan segue un mancato stupro aggravato da una sparatoria che fa di Tori una… sopravvissuta.
Nove mesi dopo, lascia la sua casa perché nido di ricordi che non rispecchiano la realtà: a fare da collante a questi ricordi c’è il tradimento del fidanzato con la sorella Matilde. Questo spinge Tori a rifugiarsi in un posto di cui non si conosce nome (tenete bene a mente questo dettaglio, che mi era parso agli occhi subito ma non ci ho dato molta importanza), dove tutti sembrano vivere tranquilli e beati. Quei paesini che sono un’utopia. Ciliegina sulla torta, il bel vicino di casa, sexy e fuggiasco. Il legame che si instaura tra Tori e Jude è qualcosa che va oltra la logica umana: lui infatti (si capirà solo verso la fine) è morto. È un angelo. Ed è lo stesso uomo che nove mesi prima ha salvato Tori dall’aggressione che l’ha indotta in coma. Quindi lei non se ne è realmente andata di casa, ma vive situazioni extracorporee in un limbo dove la persona più normale è Angus, il bimbo di otto anni figlio di Jude e… vivo, che riesce a percepire la presenza dei defunti. L’unico protagonista che nell’assurdo della storia mi è piaciuto, e che mi ha straziata nelle sue ultime apparizioni (sono una debole quando si tratta di rapporti padre-figlio). Finale della storia… lei deve decidere se “Morire vivendo”, tornando dalla sua famiglia e vivere una vita che non le appartiene più, o “Vivere morendo”, lasciandosi andare alla vita nel mondo reale, per essere felice con Jude in quel posto che di reale ha ben poco. Decisione che non è così scontata, se qualcuno sceglie per te… e che farà impazzire il lettore fino alla fine.

Insomma… Non so cosa dire se non che non mi è piaciuto. Ho trovato la scrittura (incolpiamo la traduzione?) infantile e… la trama manca di qualche buco che andava riempito in modo più sapiente. Mi sono ritrovata più volte a dover rileggere lo stesso passaggio per capire il capo e la coda del discorso. La storia ha dell’irreale, questo lo abbiamo compreso, ma non mi ha nemmeno permesso di abbattere le barriere che dividono la realtà dalla fantasia per permettermi di vivere come i personaggi, come mi capita in altri libri. Perciò, no, per me non è stato un bel libro. E mi dispiace molto, perché incontrando l’autrice al Rare ho potuto vedere come sia simpatica e frizzante. Ho pensato ingenuamente che ci fosse questo brio in questa storia che il più delle volte mi ha vista sbuffare alle mille paranoie di Tori e ai suoi comportamenti infantili. Che ne dite, mi butto sulla prossima lettura e vediamo se va meglio? Se voi lo avete letto, ditemi i vostri pareri. Sono aperta al dialogo e a comprendere cosa vi sia piaciuto che io non ho compreso.

Sandy

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