Recensione - Il primo istante con te, di Jamie McGuire

by - marzo 26, 2019


 
 Buongiorno e buon martedì! Iniziamo la giornata con una nuova recensione, di un libro che ho tanto atteso ma che non è riuscito ad arrivare al mio cuore come speravo. Si tratta di "Il primo istante con te", di Jamie McGuire, edito Garzanti



Titolo: Il primo istante con te
Autore: Jamie McGuire
Serie: Non fa parte di una serie
Genere: Young Adult
Casa editrice: Garzanti
Data di uscita: 21 marzo 2019


TRAMA


Non bisogna mai avere paura di fidarsi.
Perché ci sarà sempre qualcuno pronto a proteggerci.

La prima volta che Elliott si accorge di Catherine è solo un ragazzino. Seduto su un albero nel giardino degli zii, si diverte a scattare fotografie, quando l’obiettivo inquadra un viso dolce e due grandi occhi verdi. Occhi profondi, nei quali intravede l’ombra di una solitudine che vorrebbe scacciare. Ma non sa come. Finché, in un torrido pomeriggio d’estate, trova il coraggio di avvicinare la ragazzina cui non ha smesso di pensare neanche per un secondo. Catherine è sorpresa e diffidente: non crede di potersi fidare di quello sconosciuto, spettinato e un po’ sulle nuvole. Ma, con fare affettuoso e comprensivo, Elliott riesce a ritagliarsi un posto nel suo cuore e a regalarle il primo amore: uno di quelli di cui non si può fare a meno, ma che, a volte, sono destinati a non durare nel tempo. Perché proprio nel momento in cui Catherine affronta il periodo più difficile della sua vita, Elliott è costretto ad andarsene e a lasciarla sola. Da allora sono passati anni e Catherine non ha fatto altro che chiudersi in sé stessa, pensando di riuscire a proteggersi dalle delusioni che ha affrontato senza il sostegno di nessuno, nemmeno della madre, assente e distaccata. E quando Elliott decide di tornare per rimediare agli errori commessi, lei non sembra disposta a perdonarlo: entrambi sono cambiati, poco rimane dei due ragazzini che timidamente si tenevano per mano. Eppure una scintilla del vecchio legame resiste ancora, pronta a riaccendersi se solo Catherine riuscisse a fidarsi di nuovo. Ma questo significherebbe rivelare il suo più grande segreto, che, rimasto al sicuro tra le mura di casa, potrebbe distruggere l’unica possibilità che le resta di essere felice.
Dopo il successo planetario della trilogia Uno splendido disastro, che ha venduto un milione di copie solo in Italia, Jamie McGuire sorprende i lettori con un romanzo inatteso e toccante sulla forza del primo amore. Quello che resta attaccato addosso e segna nel profondo, regalando emozioni irripetibili e la sensazione che non ci sia nient’altro di così perfetto al mondo. 



Voi non sapete con quanto dispiacere mi discosto dai giudizi che ho letto in rete. E lo faccio con amarezza, perché io ADORO la McGuire. Non la chiamo "la suocera" mica per niente... Ma qui siamo anni luce dagli anni in cui leggevamo di Travis, Trenton e di tutti i Maddox. La McGuire che ho trovato in queste pagine è irriconoscibile. 


«Non puoi salvare tutti.»
La guardai torvo tenendo bene a freno la rabbia. «Voglio solo salvare lei


Elliott ha solo undici anni quando vede per la prima volta Catherine. Bloccato su un albero con una vecchia macchina fotografica al collo, riesce a vedere quanto sia bello il mondo dal suo obiettivo, fin quando questo non si posa sul visino dolce di una giovane bimba dai capelli dorati. Il mondo perde importanza, e un click renderà immortale un momeno rubato con segretezza, che Elliott portà portare sempre con sé al suo rientro a casa. Infatti Oak Creek è solo il luogo dove lui passa le vacanze dagli zii, lo stesso luogo in cui sua madre non vuole saperlo: eppure, è quello stesso luogo che salva Elliot dalle liti dei genitori, dalle percosse del padre e dalle sparizioni della madre. I suoi zii lo adorano come fosse loro figlio, e sono felicissimi di poterlo tenere con loro durante le estati.
Le cose a casa di Catherine non sono meno complicate: se da un lato ha un padre che la adoro e che stravede per lei - sentimento totalmente ricambiato -, dall'altro sua mdre sembra sempre trovare un modo per avercela con lei. Sicuramente questo è dovuto al suo passato, al suo cognome che è stato oggetto di uno scandalo e che si è riflesso negativamente in Catherine. Per questo la ragazzina potrà contare solo su suo padre e sui due suoi compagni Minka e Owen che sono gli unici che sembrano sorvolare sulle cattive voci che corrono sulla famiglia Calhoun. 


Elliott mi faceva sentire al sicuro in un modo che non avevo più provato da quando se n’era andato. Non dovevo più tentare di sopravvivere da sola. 


Sarà solo dopo qualche anno (nell'estate dei 14) che Elliott troverà il coraggio di avvicinarsi a Catherine: quella sarà l'estate più bella della loro vita, vivranno ogni attimo sapendo che il tempo è loro nemico. L'inizio della scuola è infatti alle porte, e Elliott deve tornare a casa. Accanto ai ricordi belli, Catherin ricorderà l'estate dei suoi 14 anni perché è per lei l'inizio di un incubo: un infarto le ruba il padre, ed Elliot pare scomparso nel nulla. 


Mi tese la mano e senza esitare la presi. 
Per qualche motivo sapere che sarebbe partito mi spinse 
a non preoccuparmi più all’idea che le cose tra noi fossero cambiate.


Passano altri tre anni, e per Catherine le cose non fanno che peggiorare: brucia ancora nel suo cuore quella promessa che Elliott non è riuscito a mantenere non tornando da lei, la madre è malata e ha trasformato la sua casa in un B&B che non riesce a stare in piedi. Catherine può contare solo su sè stessa, su Althea e Poppy ospiti del Juniper che sembrano provare un sincero affetto nei suoi confronti. Queste sono le poche persone che le restano, almeno finché quel ragazzo dalla pelle dorata e lunghi capelli neri, con l amacchina fotografica sempre legata al collo, non torna ad Oak Creek. La rabbia e la delusione hanno oscurato il cuore di Catherine che non riesce a perdonare Elliott per averla abbandonata, per non averla cercata, per non aver mantenuto fede alla promessa che aveva fatto. Elliott cercherà in tutti i modi di farle capire le sue ragioni, il perché non l'ha raggiunta, cosa lo ha bloccato, perché il giorno della morte del padre lui non era lì a sorreggerla e condividere il suo dolore. 


Immaginai che quelli alle mie spalle si stessero chiedendo cosa vedesse in me che loro non vedevano. Eppure nel momento in cui il suo sguardo incontrò il mio nulla di tutto ciò contava. Avremmo anche potuto essere sulla riva di Deep Creek, seduti a giocherellare con l’erba e a fingere di non avere una voglia disperata di tenerci per mano. In quel momento il dolore e la rabbia a cui mi ero aggrappata svanirono. 


Tra di loro c'è poi un grande segreto, che non conosceremo fino alla fine del libro ed è quasi fastidioso l'atteggiamento di Catherine, che per nascondere la verità  costretta, in un certo senso, a prendere delle decisioni che a lei non danno giovamento. Tutto quello che fa, lo fa perché la madre è malata e ha bisogno di lei. 
Il momento di maggiore incredulità di ha quanto Presley, la bulletta della scuola che trovava ogni scusa valida per aggredire Catherine, scompare. Nessuno sa dove sia andata ed è facile prendersela con Catherine, in tutto e per tutto sostenuta da Elliott. I due ragazzi infatti cercheranno di farsi forse l'uno l'altra, supportati anche da docenti Mason, che riescono ad intervenire quando le cose si fanno davvero serie: quando Elliott rischia di perdere la borsa di studio per il college, Catherine deve decidere se fidarsi degli altri, o se salvaguardare la sua mamma che negli anni l'ha letteralmente abbandonata a sè stessa e lasciata in balia della gestione di un albergo con ospiti poco raccomandabili. Non sarà comunque facile per lei rinnegare la sua famiglia, ma è arrivato i l momento di mettersi di fronte alla realtà, e capire che non può rimanere bloccata nella e dalla malattia della madre, ma che deve lottare per quello in cui credere e vivere la vita che un'adolescente della sua età merita. A costo di perdere un altro genitore. 


«È un casino», sospirai. «La mia vita è un casino.»
«Be’, adesso i tuoi casini sono i miei.»
Gli toccai la guancia e lui si appoggiò alla mia mano procurandomi una fitta al cuore. «So che vuoi cercare di aiutarmi ma, se tengo a te, non posso permettere che tu venga coinvolto.»


Mi dispiace doverlo dire, ma questo libro non ha per nulla soddisfatto le mie aspettative. Adoro, come dicevo in precedenza, Jamie McGuire, ma a fine lettura tutto ciò che ho provato si può racchiudere in due parole: delusione e sbigottimento
La storia in sé l'ho trovata come un insieme di toppe fatte di singoli accadimenti messi uno dopo l'altro per creare dei capitoli: non ho trovato una sorta di continuità nella storia, se non nella parte del "presente", che comunque lascia molto a desiderare. Gli stacchi temporali tra i diversi anni non sono delineati, e la prima parte è davvero di difficile comprensione: rileggere diversi paragrafi più volte è stato necessario, ma non sempre sufficiente. 
In molti punto gli stessi concetti vengono ripetuti (a volte anche con contrasto) nel giro di poche righe: risulta fastidiosa questa ripetizione di concetto. 
In realtà la vera Jamie esce nelle scene di tenerezza dei due personaggi, che sono quelle che ho preferito dell'intera storia. Lui molto dolce, lei parecchio problematica e limitata dalla malattia della madre, rischia di passare un pò per vittima sacrificale. E' vero che si tratta sempre di famiglia, e che dovrebbe sempre venire al primo posto, ma tutto quello che accade dentro al Juniper ha qualcosa di "esagerato" e che richiede per forza un aiuto esterno. Una ragazzina di 14 anni che si accolla questo problema diventa un'eroina, concetto che però a mio avviso non è passato. 
Uno YA che nasconde un mistero: per quanto possa affermare che il vero problema alla base della trama sia concreto, seppur non ben sviluppato e (nella mia ignoranza) esagerato, sembra quasi qualcosa di paranormale. Ho vissuto questa storia come se uno spirito intralciasse la lettura portandomi con la mente lontanissimo da dove, in realtà, la storia vuole andare a parare.
Una storia che è, davvero, a tratti molto assurda e mi dispiace tantissimo doverlo dire, ma per me questo libro è un grande no. Rivogliamo la Jamie che ci ha fatto innamorare di Travis, Trenton e della banda Maddox!


Prese la macchina fotografica ma mi nascosi il volto. «No!»
«Quando ti rifiuti è peggio!»
«È che non mi piace. Ti prego, smettila.»
Elliott lasciò la macchina fotografica che gli restò appoggiata al petto. «È strano.»
«Be’, suppongo allora di essere strana.»
«No, è solo che... è come se il sole al tramonto non desiderasse essere così bello.»


Sandy

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