Review Party - La cripta di Venezia, di Matteo Strukul

by - maggio 02, 2024

 

Buongiorno cari lettori e ben tornati. Oggi ho in serbo per voi il Review Party di un magnifico thriller storico, scritto dall’inconfondibile penna di Matteo Strukul, dal titolo “La cripta di Venezia”, pubblicato da Newton Compton Editori, che ringrazio per la copia in anteprima. Da non perdere assolutamente




 TITOLO: La cripta di Venezia
AUTORE: Matteo Strukul
GENERE: Thriller storico
CASA EDITRICE: Newton Compton Editori
 DATA DI USCITA: 30 Aprile 2024
SERIE: Le indagini di Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto
PAGINE: 288




Venezia, 1732. Nella cripta della chiesa di San Zaccaria viene trovato il cadavere di una giovane donna. Qualcuno le ha sfondato la bocca con un mattone, incastrandolo fra le mandibole. L’orrore di un delitto così raccapricciante sconvolge la Serenissima tanto più perché la fanciulla è una Mocenigo, la famiglia cui appartiene anche il doge, ormai morente a causa della veneranda età. Al suo capezzale viene chiamato Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto, giacché la brutalità del crimine sembra richiamare i fatti sanguinosi di tre e sette anni prima, quelli commessi da Olaf Teufel, che proprio il grande pittore indagò, suo malgrado, con gli amici di sempre: l’impresario teatrale irlandese Owen McSwiney e il mercante d’arte britannico Joseph Smith.
I tre cominciano a investigare ma quando un secondo cadavere, ancora una volta un esponente della famiglia Mocenigo – ucciso allo stesso modo della prima vittima – viene rinvenuto presso la cripta della chiesa di San Simeon Piccolo, la situazione precipita in un’orgia di dolore e cupa violenza.
Canaletto e i suoi amici dovranno lottare non solo per scoprire la verità ma anche per la loro stessa vita...

Strukul, con questo suo terzo capitolo della serie “Le indagini di Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto” che vede nuovamente protagonista il rinomato pittore  nelle vesti di investigatore, ci porta, con indiscutibile maestria, all’interno delle cripte di Venezia, dove tra religiosità, credenze popolari e storia, avranno luogo macabri delitti, dettati da un’insaziabile sete di vendetta.

"I delitti di quegli ultimi anni gli strappavano il cuore a brani,
e quando accadeva gli sembrava di diventare meno disposto a commuoversi,
meno pronto a provare pietà e compassione, come se la visione del sangue,
del dolore e dell’orrore lo rendessero un po' più indifferente ogni volta".

La narrazione si svolge a Venezia, nell’ anno 1732. La città si prepara a dire addio al suo doge, Alvise Sebastiano Mocenigo, gravemente malato. A sconvolgere in egual modo la Serenissima, il ritrovamento all’interno della cripta presso il monastero di San Zaccaria, di un corpo ormai senza vita.
A ritrovare il cadavere una giovane educanda, che guidata da un fetore putrido, si addentrerà all’interno della cripta umida e maleodorante, fino alla camera sotterranea, dove assisterà ad una scena raccapricciante: inginocchiata sulla grande lastra dell’altare, con le braccia portate dietro la schiena, vi è una donna, una monaca poiché indossa una tonaca. A sconvolgere ulteriormente la malcapitata è, però, il modo in cui è ridotta la parte inferiore del volto della giovane donna, con le labbra spalancate in modo innaturale poiché vi è stato introdotto a forza un mattone, spaccandole la mandibola fino a soffocarla. La vittima in questione si scoprirà poi essere la nipote del doge: Polissena Mocenigo. Quest’ultimo, seppur a corto di forze, riterrà opportuno coinvolgere nuovamente Giovanni Antonio Canal, poiché ritiene che quanto appena accaduto, lo coinvolga in prima persona. Al suo seguito non mancheranno l’impresario teatrale irlandese Owen McSwiney, il mercante d’arte britannico Joseph Smith e il dottor Liebermann. Il quartetto non desisterà dal confrontarsi e confutare fatti che al momento possono solo condurre ad un colpevole: Olaf Teufel. Tutto sembra condurre all’uomo che si è macchiato di macabri delitti anni addietro, ma, nonostante ciò, Antonio ha la sensazione che non sia Teufel la mente che si cela dietro l’assassinio di Polissena. Con determinazione e arguzia, l’impavido quartetto si adopererà nel porre domande a coloro che potrebbero sapere, aver visto o aggiungere dettagli, ma soprattutto cercherà il recondito significato celato dietro la tipologia di delitto. Smith e il dottor Liebermann approfondiranno tale argomento al cospetto di un luminare, il dottor von Kuffner, partendo dal vampirismo, dalle tradizioni e usanze di alcune popolazioni slave, per poi approdare al Nachzehrer, cosiddetto "masticatore di morte", cioè colui che viene ucciso con una pietra in gola poiché considerato portatore di epidemie. Gli omicidi aumentano, la paura cresce. Il movente dell’assassino alla base della risoluzione del caso. 
Strukul ci dà un thriller in cui il colpevole non tarda a palesarsi, ma ciò che rende la narrazione coinvolgente ed incalzante è la scoperta della causa, da cui tutto ha inizio, oltre agli interessanti approfondimenti storici su una credenza popolare che al tempo della peste a Venezia, tra il 1575 e il 1577 ha portato il doge, mal consigliato, a permettere azioni che, ben centocinquant’anni dopo, i suoi successori hanno dovuto subire da qualcuno che non ha perdonato quanto accaduto ai propri avi, bramando vendetta. Altresì toccante,  il personaggio di Giulia Lama
Un libro scritto con dovizie di particolari, con riferimenti a personaggi storici indubbiamente attinenti, sinonimo di uno studio approfondito ed una trama che si rivela pian piano, mantenendo sempre alto l’interesse del lettore. 
A presto









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