RECENSIONE - TRE GOCCE D’ACQUA, di VALENTINA D’URBANO

by - settembre 05, 2021

 


Buongiorno cuoricine, 
appena finito il mio primo libro intitolato "Tre gocce d'acqua" di Valentina D’Urbano
il mio stato d’animo era in subbuglio.




Titolo: Tre gocce d’acqua
Autore: Valentina D’Urbano
Genere: Narrativa
Editore: Mondadori




Al suo settimo romanzo, Valentina D'Urbano si conferma un talento purissimo e plastico, capace di calare i suoi personaggi in un'attualità complessa e contraddittoria, di indagare la fragilità e la resilienza dei corpi e l'invincibilità di certi legami, talmente speciali e clandestini da sfuggire a ogni definizione. Come quello tra Celeste e Nadir, che per la lingua italiana non sono niente, eppure in questa storia sono tutto.

La vita intera a cercare di stare al passo, di afferrare quei due che amavo e che continuamente mi sfuggivano.

Celeste e Nadir non sono fratelli, non sono nemmeno parenti, non hanno una goccia di sangue in comune, eppure sono i due punti estremi di un'equazione che li lega indissolubilmente. A tenerli uniti è Pietro, fratello dell'una da parte di padre e dell'altro da parte di madre. Pietro, più grande di loro di quasi dieci anni, si divide tra le due famiglie ed entrambi i fratellini stravedono per lui. Celeste è con lui quando cade per la prima volta e, con un innocuo saltello dallo scivolo, si frattura un piede. Pochi mesi dopo è la volta di due dita, e poi di un polso. A otto anni scopre così di avere una rara malattia genetica che rende le sue ossa fragili come vetro: un piccolo urto, uno spigolo, persino un abbraccio troppo stretto sono sufficienti a spezzarla. Ma a sconvolgere la sua infanzia sta per arrivare una seconda calamità: l'incontro con Nadir, il fratello di suo fratello, che finora per lei è stato solo un nome, uno sconosciuto. Nadir è brutto, ruvido, indomabile, ha durezze che sembrano fatte apposta per ferirla. Tra i due bambini si scatena una gelosia feroce, una gara selvaggia per conquistare l'amore del fratello, che preso com'è dai suoi studi e dalla politica riserva loro un affetto distratto. Celeste capisce subito che Nadir è una minaccia, ma non può immaginare che quell'ostilità, crescendo, si trasformerà in una strana forma di attrazione e dipendenza reciproca, un legame vischioso e inconfessabile che dominerà le loro vite per i venticinque anni successivi. E quando Pietro, il loro primo amore, l'asse attorno a cui le loro vite continuano a ruotare, parte per uno dei suoi viaggi in Siria e scompare, la precaria architettura del loro rapporto rischia di crollare una volta per tutte.




Per questa storia raccontata con maestria e con una scrittura intensa, ruvida che ti entra nelle ossa.

Una storia di 3 anime unite da diversi DNA e che rimarranno inseparabili per tutta la durata del libro.

Un legame che nessuno riuscirà a spezzare, nemmeno la morte che aleggia tra le pagine di questo bellissimo e anche triste capolavoro. La storia narra la vita di 3 fratelli, tre gocce d’acqua, molto diversi tra loro ma uniti da un destino a tratti doloroso.


E’ QUESTO CHE FANNO GLI SCRITTORI, 
INTERPRETANO LE CREPE DEGLI ALTRI, 
FRUGANO NEI LORO NASCONDIGLI, 
ANCHE SENZA CONOSCERLI.

ANCHE QUANDO SE LI INVENTANO.


Celeste una ragazzina magrolina che fin da piccola lotta e fa i conti con una malattia che le ha donato delle ossa fragili, ma un carattere forte che non si arrende davanti a niente e che sopporta il dolore egregiamente e che tiene per sé tutte le emozioni che prova, forse per paura di rimanere ancora più spezzata di quanto già non sia; Pietro il fratello maggiore di 10 anni più grande che ama studiare e che lotterà in prima linea nelle zone martoriate della Siria.


I MARTIRI NON MUOIONO


Il ragazzo bello che tutte le studentesse vorrebbero al proprio fianco; che aiuta Celeste quando la malattia si fa sentire: la abbraccia, la consola e cerca di fare in modo di prendersi un po' di quel dolore che la malattia le lascia giornalmente sulla pelle.


SE MI METTO A PIANGERE ADESSO E’ FINITA. 
SE PIANGO ORA,
VIENE GIU’ TUTTO QUESTO ENORME ESOSCHELETRO
DA STRONZA CHE MI SONO MESSA ADDOSSO PER NON CROLLARE.


Il loro legame è indistruttibile e tutte vorremo avere un fratello così protettivo. Poi per ultimo c’è Nadir un ragazzo strano, all’inizio sembra abbia cattive intenzioni con Celeste invece poi la proteggerà più di Pietro. Non è una storia facile perché è molto dolorosa ma a me è piaciuta tanto proprio per la narrazione intensa e toccante. Non è il solito romance ma sempre d’amore alla fine si parla e rimarrete strabiliati da come gli eventi si susseguono e non capirete fino in fondo come andranno a finire le cose tra loro tre. Ho sofferto, sono stata in ansia per la storia struggente di questi 3 personaggi ben descritti ma poi alla fine ho tirato un bel respiro di sollievo. Ho sottolineato tanto e forse per entrare in sintonia perfettamente con la scrittura dell’autrice servirebbe una rilettura del romanzo.


LE PAROLE CREANO RECINTI, 
CORDE, UN CAPPIO CHE NON STRINGI MA RESTA LI 
A SEGARTI IL COLLO PER TUTTA LA VITA. 
ALLORA MEGLIO COSI’, DIMENTICARSENE, 
LASCIAR PERDERE, 
SEMPLIFICARE LE COSE E FINGERCI NORMALI


Io lo consiglio ma dovete essere pronte a tutto. 
Saranno delle vere e proprie montagne russe di emozioni.



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