Recensione - Orgoglio e scintille, di Staci Hart
Buongiorno lettrici! Oggi, in questo secondo mercoledì di settembre, vi faccio una domanda diversa dal solito. Cosa ne pensate dei retelling? Mi sono imbattuta in "Orgoglio e scintille" di Staci Hart, che ricalca le orme di uno del classici più amati e più odiati: "Orgoglio e pregiudizio".
Non mi vergongo a dire che questo è stato uno (e forse l'unico) classico che ho letto in tutta la mia vita. Però è un libro che mi porto nel cuore da sempre, e ne ho adorato ancora di più la rappresentazione cinematografica. Cosa ne penserò però, della rivisitazione in chiave moderna che ci regala la Hart con questo nuovo romanzo?
Titolo: Orgoglio e Scintille
Autore: Staci Hart
Genere: Retelling - Contemporary romance
Serie: The Austens Series
Casa editrice: Newton Compton Editori
Data di uscita: 9 agosto 2021
Odiare è una parola forte, lo so. Non che non esistano sinonimi azzeccati. Detestare, per esempio. O aborrire, anche. Ma c’è una sola voce sul dizionario che possa riassumere davvero quello che provo per Liam Darcy: odio. Neanche lui sembra avere una grande opinione di me. Dal primo momento in cui i nostri occhi si sono incrociati non ha fatto altro che ostacolarmi. È chiaro che non sopporti l’idea che io faccia parte del suo team. Boccia tutte le mie proposte, si prende gioco delle mie idee, anche quelle buone. E ogni volta che tento di essere diplomatica distrugge le mie offerte di pace con uno sguardo sprezzante. Probabilmente detesta l’idea di non potermi licenziare, visto che lavoro per il suo cliente. E purtroppo per lui io non ho nessuna intenzione di andarmene. Qualcuno una volta ha detto che il confine tra amore e odio è molto sottile. Non ho idea se sia vero o meno, ma di sicuro io e Liam facciamo scintille…
Alzi la mano chi non sa di che cosa sto parlando quando dico "quel gran fico di Mr Darcy".
Spero che nessuno di voi si sia sentita in difetto, per questa mia richiesta. Perché, immagino, che anche se non avete letto il classico di Jane Austen, avrete sicuramente sentito parlare di lui.
Probabilmente, ancora prima di Christian Grey e di Stefano Mancini (ve lo ricordate tutte Step, vero? ci ha portate 3MSC...), il primo amore di noi ragazzine innamorate è stato lui: Fitzwilliam Darcy, signore di Pemberley, Derbyshire, Regno Unito.
Quelle come me, Millenials della generazione Y, vissute nella generazione Z, sono cresciute con la musica pop, le canzoni sdolcinate, i cd dei Finley e dei Sonohra e la costante idea che meno un uomo ti bada, più sicuramente è innamorato di te. La nostre vita? Un remake del film "La verità è che non gli piaci abbastanza". E questo è essenzialmente quello che continuiamo a leggere nei romanzi contemporanei, ormai sempre tutti molto simili. Ma possiamo forse dare la “colpa” a Jane Austen? Che ci ha fatte innamorare del più orgoglioso e asociale uomo della letteratura di tutti i tempi?
Non pensiate che Liam, il personaggio di “Orgoglio e scintille” disti tanto dal Mr Darcy dei primi anni dell’Ottocento.
Non è un proprietario terriero, ma gestisce l’impresa pubblicitaria di famiglia, a cui capo troviamo la dolcissima (davvero?) Catherine De Bourgh.
La raffinatezza che lo contraddistingue lo fa quasi sembrare uno snob, ma nascere in una famiglia benestante è tutto quello che ha conosciuto nella vita. La perdita dei genitori in giovane età lo ha costretto a prendersi cura della sorella Georgiana, facendo i conti con il suo dolore.
Spero che nessuno di voi si sia sentita in difetto, per questa mia richiesta. Perché, immagino, che anche se non avete letto il classico di Jane Austen, avrete sicuramente sentito parlare di lui.
Probabilmente, ancora prima di Christian Grey e di Stefano Mancini (ve lo ricordate tutte Step, vero? ci ha portate 3MSC...), il primo amore di noi ragazzine innamorate è stato lui: Fitzwilliam Darcy, signore di Pemberley, Derbyshire, Regno Unito.
Quelle come me, Millenials della generazione Y, vissute nella generazione Z, sono cresciute con la musica pop, le canzoni sdolcinate, i cd dei Finley e dei Sonohra e la costante idea che meno un uomo ti bada, più sicuramente è innamorato di te. La nostre vita? Un remake del film "La verità è che non gli piaci abbastanza". E questo è essenzialmente quello che continuiamo a leggere nei romanzi contemporanei, ormai sempre tutti molto simili. Ma possiamo forse dare la “colpa” a Jane Austen? Che ci ha fatte innamorare del più orgoglioso e asociale uomo della letteratura di tutti i tempi?
Non pensiate che Liam, il personaggio di “Orgoglio e scintille” disti tanto dal Mr Darcy dei primi anni dell’Ottocento.
Non è un proprietario terriero, ma gestisce l’impresa pubblicitaria di famiglia, a cui capo troviamo la dolcissima (davvero?) Catherine De Bourgh.
La raffinatezza che lo contraddistingue lo fa quasi sembrare uno snob, ma nascere in una famiglia benestante è tutto quello che ha conosciuto nella vita. La perdita dei genitori in giovane età lo ha costretto a prendersi cura della sorella Georgiana, facendo i conti con il suo dolore.
Laney Bennet si presentò nella mia mente, senza preamboli né preavviso, com’era solita fare.
L’incontro con Elaine Bennett, unica femmina di una nidiata di cinque, è subito una scintilla. Ma proprio come nel romanzo della Austen, sono le parole di Darcy che innescano in lei il pregiudizio. Definirla “appena passabile” non è certo il migliore dei complimenti che abbia mai ricevuto. Ma purtroppo, per il bene della libreria – pub “Parole al vento” dovranno cercare di fare del loro meglio per tollerarsi a vicenda, visto che dovranno collaborare per la campagna marketing che dovranno creare per i nuovi punti vendita che apriranno in altre cinque città degli States.
Quello che è innegabile è l’aria frizzante e piena di un mix tra desiderio e odio che impregna lo spazio che li circonda. La differenza delle loro classi sociali e l’iperprotettività di Darcy saranno spesso motivo di scontro tra i due, soprattutto quando Jett, gemello di Laney e librario di Parole al Vento, si innamora – totalmente ricambiato – di Georgiana. Ma il cuore infranto di Georgie, soprattutto dopo la brutta rottura con Wickham, è motivo per Liam di seminare terrore ad ogni pretendente della sorella. Guidato anche lui da pregiudizio che tutti gli uomini vogliano arrivare all’eredità della sorella e non al suo dolce cuore, Liam farà terra bruciata anche alle speranze di un dolce e sincero Jett. A farne le spese sarà ancora il cuore di Georgiana, succube anche delle regole aziendale che le impongono di avere delle relazioni con i clienti, oltre che della faida nata anni prima tra la zia e mamma Bennet.
La sua presenza costante era una compagna fedele, anche quando mi faceva infuriare, anche quando volevo solo che smettesse di parlare. Ero disposto a zittirla con le mie labbra e a ingoiare le sue parole. Ero alla sua mercé, catturato e imprigionato, tormentato dal fantasma di quello che poteva essere e che non sarebbe mai stato.
Possiamo dire che la storia principale, quella dei moderni Lizzie e Darcy, c'è tutta. C'è il pregiudizio, c'è l'orgoglio, c'è il desiderio. Ci sono liti, ci sono parole dette senza pensare, sentimenti nascosti e altri svelati.
Il contorno è diverso da quello descritto dalla Austen, perché i fratelli di Elaine sono tutti fidanzati, Wickham è collegato a Darcy in qualità di ex fidanzato di Georgiana e la campagna inglese è diventata la frenetica Manhattan.
Ci sono state delle cose che non ho apprezzato perché trovate "fuori tempo". A cominciare da alcuni abbigliamenti di Darcy (di cui mi sono fatta immagini nella testa, ma dalle descrizioni sembravano un po' arcaici) e del suo modo, in certi versi, di parlare. Proprio fuori dal mondo, come se avessero davvero catapultato il Mr Darcy dell'Ottocento nella Grande Mela. Questo mi ha un po' fatto storcere il naso, se devo essere completamente sincera.
Ma nel complesso è stata una lettura piacevole, che mi ha rimesso una gran voglia di rileggermi il classico.
Se mi sono innamorata anche di Liam? Beh... ricalca le orme di Darcy, giusto? La risposta è ahimé scontata... occhi a cuore per questo burbero uomo dal cuore d'oro!
«Be’, sappi una cosa…». Feci un passo verso di lui e avvertii il calore della sua pelle attraverso la mussola. «Se mi amerai sempre così intensamente, non mi perderai mai».
Chiuse gli occhi, come se fosse stato perdonato per un crimine sconosciuto. Quando li riaprì, erano devoti alla loro promessa.
«Fino al mio ultimo respiro. Non conosco altro modo di amarti».
Chiuse gli occhi, come se fosse stato perdonato per un crimine sconosciuto. Quando li riaprì, erano devoti alla loro promessa.
«Fino al mio ultimo respiro. Non conosco altro modo di amarti».
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