Ma sappiamo quanto sia difficile rimanere distanti da qualcuno quando il tuo corpo, la tua mente e il tuo cuore desiderano solamente quella persona accanto. Una continua battaglia interiore capace di logorare l’anima. Questo è quello che prova Jackson, ed è impossibile non percepirne la disperazione nel non poter cambiare il circostanze, succube di scelte che si vede costretto a perpetrare, ma che non lo rispecchiano minimamente. Ma è davvero questo il modo per tenere Ana al sicuro, non farla soffrire? Ma soprattutto, è ciò che lei vorrebbe?

Jackson definisce Ana il suo "tallone d’Achille", perché per la prima volta nella sua vita ha a che fare con un sentimento così forte da costringerlo a mettere tutto in discussione e a fare la scelta “perennemente procrastinata”. 

I sentimenti, le paure, l’infelicità dei protagonisti sono sempre ben definiti dalla penna dell’autrice, tanto da renderli veri, con timori più che leciti per la loro età, ciò che stanno vivendo e le scelte che hanno perpetrato. Il corpo di Ana, le sue cicatrici, ne sono una prova agghiacciante.