INTERVISTA CON L'AUTORE - UN CAFFÈ SPECIALE CON VERA DEMES
Buongiorno Cuoricine,
Abbiamo avuto il piacere di avere con noi Vera Demes per una intervista sui suoi libri.
Oltre alla scrittura, cosa fai nella vita?
Cosa ti ha spinta ad intraprendere la carriera di scrittrice?
Hai delle abitudini particolari durante la scrittura?
Quando scrivi un nuovo libro hai già tutta la storia in mente o la elabori strada facendo?
Dopo aver lavorato per venticinque anni nel settore dell'istruzione e della formazione professionale viaggiando molto e restando lontana da casa per giorni con un livello di stress notevole ora mi dedico a me e a ciò che mi piace e ovviamente alla scrittura.
Non è una stata una scelta e non mi piace definirmi scrittrice. Amo dire di me che sono una bookhaolic convinta con il vizio della scrittura. Ho sempre scritto novelle e romanzi, fin da quando ero molto piccola e quindi non c'è stato un momento in cui ho deciso di scrivere. Per me è pura sopravvivenza.
Hai delle abitudini particolari durante la scrittura?
Ho la fortuna di avere uno studio tutto mio in cui rinchiudermi quando sono nelle fasi salienti della stesura. In generale tendo a isolarmi, salto i pasti e perdo la cognizione del tempo ma sono molto volubile e non ho comportamenti abitudinari.
Quando scrivi un nuovo libro hai già tutta la storia in mente o la elabori strada facendo?
Ho in mente un abbozzo di idea che poi si dipana nel corso della stesura. Diciamo che ho già in testa i personaggi e i nodi salienti del romanzo ma poi tutto viene via via, mentre i personaggi si svelano.
Secondo te qual è il libro più bello che hai scritto?
Non posso sceglierne uno perché ognuno ha una sua storia e una connessione con ciò che stavo vivendo in quel momento e con lo stato d'animo prevalente. Diciamo che tutti i romanzi in cui c'è il mare di mezzo sono quelli che sento più vicini ma davvero non potrei scegliere.
Come hai scoperto la sua passione per la scrittura?
Ce l'ho sempre avuta. Da quando ho imparato a scrivere a quattro anni e mezzo. Non potevo farne a meno ma ero anche una lettrice onnivora e nei libri ho sempre trovato un rifugio. Già da bambina saccheggiavo la biblioteca dei miei genitori leggendo anche romanzi non adatti alla mia età (sono sempre stata uno spirito libero e poco gestibile) ma questo leggere in modo compulsivo ha senz'altro alimentato la mia necessità di scrivere.
Come l’hai coltivata?
Non c'è stato bisogno di coltivarla perché per me è una necessità vitale. Scrivo perché non potrei farne a meno.
Ti aspettavi così la tua carriera?
Non amo reputarmi scrittrice ma una cantastorie. Non ho mai avuto aspettative di carriera ma solo il desiderio di condividere ciò che scrivevo e questo l'ho realizzato e ne sono felice. Poi la scrittura è diventata la parte centrale della mia vita e delle mie giornate come avevo sempre sognato e quindi direi che è proprio come me l'aspettavo.
Come è cambiata la tua vita scrivendo?
Poter mettere al centro del mio quotidiano la scrittura e non doverla relegare al secondo posto per mancanza di tempo ha reso le mie giornate ricche e molto introspettive. Ho avuto un lavoro molto stressante e pieno di responsabilità e da quando ho fatto la scelta di cambiare vita la mia esistenza è mutata in meglio. Non tornerei indietro per nulla al mondo.
Dove trovi l’ispirazione per i tuoi libri?
Dalla realtà, dai sogni, da qualche parte nascosta e confusa dentro di me che ha incamerato esperienze ed emozioni. Un mix molto complesso che scava nell'inconscio e nella parte più profonda di me.
Che sensazione si prova dopo aver scritto un libro?
Dipende dal romanzo. In generale un'ovvia soddisfazione, come quando si percorrono chilometri di corsa e si arriva al traguardo. Poi per me ogni storia ha una sua genesi per cui a volte sono triste, altre sollevata, altre felice. Dipende da come e quanto i personaggi mi siano entrati dentro.
Come trovi l’ispirazione adatta per scrivere?
Non saprei. Ce l'ho dentro e viene da sè.
Quando hai capito di essere portata per la scrittura?
Non l'ho capito. Scrivevo perché mi veniva istintivo, come mangiare o respirare. Poi a scuola ho avuto professori che hanno notato la mia vocazione e l'hanno premiata ma in generale non mi sono mai posta la domanda se fossi portata o no. Quando ho pubblicato il primo romanzo su KDP pensavo che sarebbe stato ignorato e poi invece ha cominciato a vendere e questa cosa mi ha sorpresa molto. Però non mi soffermo mai a pensare se sia portata o no. Scrivo per non morire, tutto qui.
I tuoi romanzi parlano di storie d’amore: c'è n'è uno in particolare in cui ritrovi la tua?
C'è un po' della mia storia in tutti i romanzi ma non amo infilare troppe parti biografiche nei romanzi che scrivo. Posso dire che tanti personaggi maschili hanno tratti di mio marito ma poi prendono sempre vita propria e diventano ciò che vogliono loro.
Hai un rapporto molto stretto con i tuoi lettori. Quanto contano le loro opinioni? Ti sei mai lasciata influenzare?
Per me i lettori sono fondamentali, sono motivazione, sprone, conferma. Certi consigli arrivati dai lettori mi sono serviti moltissimo. E poi anche io sono una lettrice per cui so immedesimarmi.
Amo essere contattata, ricevere feedback, confrontarmi. Amo davvero i miei lettori e senza di loro non sarei qui.
Cosa ami fare nel tempo libero?
Leggere, dipingere e fare sport, camminare e quando posso anche un po' di volontariato.
Progetti per il futuro?
Un nuovo romanzo e poi sto lavorando a un audiobook insieme alla bravissima Roberta Sarti che sarà pronto in settembre e che è una meravigliosa trasposizione sonora di ciò che scrivo. Un'emozione grande anche grazie alla bravura di Roberta che è un'attrice professionista e una persona splendida.
Vera Demes ti ringraziamo per essere stata con noi.
Ricordiamo la recensione sul suo ultimo libro:
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