Recensione - Dirty Dom, di Willow Winters

by - gennaio 07, 2019


Il bisogno di leggere qualcosa di diverso dal solito mi ha spinta ad intraprendere la lettura di "Dirty Dom", di Willow Winters, edito Hope Edizioni. Non è andata per niente bene, ma vediamo perché. 




Titolo: Dirty Dom
Autore: Willow Winters
Serie: Valetti Crime family, #1
Genere: Mafia Romance, Contemporary Romance
Casa editrice: Hope Edizioni
Data di uscita: 8 luglio 2018


TRAMA

Dominic è l’allibratore della famiglia criminale Valetti e conosce il proprio lavoro. Impegnato a fare affari, non ha tempo per occuparsi delle donne che lo rincorrono… D’altra parte questa è l’unica cosa che possono ottenere da lui, oltre a un cuore spezzato. Ma quando Becca irrompe nel suo ufficio per pagare il debito dell’ex marito, Dom capisce che quel corpo fatto per il peccato lo condurrà a un punto di non ritorno. Eppure, una donna come lei, pulita e senza ombre nel passato e nel presente non dovrebbe stare con un uomo come lui. Becca merita di meglio. Oppure no? Oltrepassare i limiti è così facile, ma anche fatale.


Nella sua borsa ci sono 12000 dollari, il saldo che il suo ex marito, ora defunto, deve al suo aguzzino. Passo svelto, per liberarsi di questo fardello, Becca non si aspetta di trovarsi di fronte a "un dio del sesso" come lo descrive appena lo vede. E già qui i primi dubbi su questo libro. Lo hai appena visto, come fai a sapere che sia un fenomeno sotto le lenzuola?
Si presenta da questo allibratore, Dominic Valletti, senza gli interessi previsti per il ritardo del pagamento. Ma a lui non interessa, preferisce un pagamento diverso, che non prevede d'indossare alcun tipo di abito.

Dominic è figlio di un boss della mafia, ma da sempre ha deciso di tenersi lontano dalla malavita gestita da suo padre. La sua laurea in statistica infatti lo elogia a genio delle scommesse, mentre come attività secondaria gestisce i contri della famiglia
La prima cosa che pensa quando vede Becca è che la vuole, la vuole proprio tanto. E l'avrà. 

Le cose non cambiano strada facendo, lui sembra un mezzo stalker. Ricerca informazioni sul suo conto, e si sente in colpa quando scopre che il debito del marito è stato trasferito a lei. Un mafioso che si sente in colpa? Sul serio?
La vita di Becca però è in serio pericolo: proteggerla dai nemici sarà la missione del primogenito dei Valetti. Potrà contare sull'aiuto della sua famiglia, che accoglierà Becca a braccia aperte. Un rapimento e un tentato omicidio non fermeranno un uomo innamorato della sua donna. Accecato dalla rabbia, Dom cercherà in ogni modo di vendicarsi di chi ha osato far del male alla sua bambola. 

Questo romanzo è un grosso NO. MA PROPRIO NO. Partiamo dal fatto che la parola "bambola" sia ripetuta ogni mezza frase. L'altra mezza è dedicata al sesso, alle allusione al sesso, ai pensieri sul sesso, alla voglia di fare sesso. Agli omicidi, alla vendetta, e ancora al sesso. Per l'amor di Dio, niente da dire sul sesso nei libri, ma metà libro incentrato alle attività da camera risulta a mio avviso un pò esagerato. Per non parlare delle sfondo: la mafia, ssociata a cognomi italiani, la prima cosa a cui si pensa quando si sente nominare l'Italia. 
Ma in realtà Dom è un cucciolo d'uomo assetato di sesso e vendetta, non un mafioso vero e proprio. Secondo voi un allibratore se ne frega se si è in ritardo nei pagamenti e non si ha il denaro per gli interessi? Come minimo ti porta via la casa. Ma Dom no. Lui quando vede Rebecca, la prima cosa a cui pensa è che con una come lei potrebbe mettere su famiglia. Ok, amico. Come vuoi tu.
Se la scrittura non è malvagia, nonostante abbia letto libri decisamente migliori, la storia in sè è un buco nell'acqua. La cosa più fastidiosa è quel nomignolo, "bambola", declinato in tutti i vezzeggiativi possibili. "Bambolina, piccolina, piccola". Un pochino va bene, ma dopo un pò basta. 
Vi chiederete perché ho letto questo libro: beh la risposta è semplice. In realtà avevo letto la trama del secondo di questa serie, sul fratello di Dom, Vince. Ma nonostante si tratti di libri autoconclusivi preferisco sempre leggerli in ordine. Ecco il perché di questa lettura che si aggiudica due misere stelle. Ma sono bravissima a farmi del male da sola, e infatti ho iniziato la lettura del romanzo a cui ero interessata. 


Sandy

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