RECENSIONE IN ANTEPRIMA: "Non basta dirmi ti amo", di Daniela Volonté
Grazie a Newton Compton ho avuto il piacere di poter leggere in anteprima "Non basta dirmi di amo", scritto da Daniela Volonté e in uscita il 9 novembre.
Titolo: Non basta dirmi ti amo
Autore: Daniela Volonté
Serie: Non fa parte di una serie
Genere: Contemporary romance
Casa Editrice: Newton Compton Edizioni
Data di uscita: 9 novembre 2017
Il mio giudizio:💓💓💓💓
Durante le feste, l’aeroporto JFK di New York è persino più affollato del solito. A causa delle abbondanti nevicate, poi, tutti gli aerei sono in ritardo, compreso quello che dovrebbe riportare Beatrice in Italia. Durante l’interminabile attesa, un passeggero ha un infarto e Beatrice si ritrova a soccorrerlo tempestivamente con l’aiuto di un uomo con una cicatrice sul viso. Si chiama Callan ed è di origine inglese. Seppure per poco, l’intensità di quei momenti li ha avvicinati, ma l’annuncio dei voli richiama entrambi alle proprie vite e Beatrice torna in Italia dal fidanzato, Matthias, che ha in serbo per lei un’inaspettata proposta di matrimonio. I preparativi la inghiottono, insieme ai conflitti con l’ingombrante suocera e con suo fratello, che non vede di buon occhio le nozze. Beatrice ha quasi dimenticato l’episodio all’aeroporto, quando riceve il messaggio di Richard, l’uomo che ha salvato: ha organizzato un weekend in Toscana con le due persone a cui deve la vita. In pochi giorni tutto cambia e Beatrice dovrà prendere decisioni difficili pur di seguire il suo cuore. Sarà pronta a lasciarsi andare?
Ammetto che la neve non mi è mai piaciuta e continua a non piacermi, ma il momento in cui scende lenta ha un qualcosa di magico. Questo schifo di mondo cosparso di bianco sembra un posto migliore, almeno per qualche ora. Purtroppo dura poco, poiché quando smette di nevicare e le auto riprendono a solcare le strade, tutto torna come prima.
Concordo. Fin quando sei bambino la neve è qualcosa di speciale da collegare soprattutto alle festività natalizie, ma con il passare degli anni non fai che collegarla al disagio che crea. Il caos nelle strade, i ritardi negli aeroporti. Eppure sotto sotto devi dire grazie alla neve, perché ti ha costretto a percorrere una strada diversa da quella che ti eri prefissato. Se non ci fossero stati ritardi causati dal maltempo, al JFK di New York Beatrice e Callan non si sarebbero mai incontrati. Non avrebbero salvato la vita di un pover’uomo colpito da un infarto. Non avrebbero mai pensato di avere l’occasione di innamorarsi davvero. Soprattutto perché Beatrice era sicura di avere tutto quello che aveva sempre sognato: un buon lavoro, e un fidanzato che (viaggi permettendo) la aspettava a casa, dall’altra parte del mondo. La sua vita era perfetta, se non si considera la presenza di Allegra: è il suo capo, e non nasconde di non tollerare i suoi respiri. Anzi, non si sottrae nel dimostrarle quanto la disprezzi. L’unico che sembra amarla davvero, ai suoi occhi, è Matthias, anche se non comprende le sue scelte: Beatrice si è trovata costretta a passare le vacanze di Natale con la nipote Gaia piuttosto che con il suo fidanzato, che ha ben deciso di non seguirla negli States, approfittando di passare del tempo con lei, e di rimproverarla per aver messo la sua famiglia al primo posto. Il lavoro, il lavoro era la scusa di Matt. Lo è da sempre, da quando hanno deciso di stare insieme. Forse per farsi perdonare, o forse per nascondersi da qualche bugia che può nuocere al cuore ingenuo di Beatrice, arriva la tanto attesa proposta di matrimonio, non appena lei rientra da questo viaggio improvvisato all’ultimo. Sembra tutto perfetto: la suocera che smette di odiarti e ti organizza un ricevimento perfetto, un suocero che ti cuce l’abito addosso. Un fidanzato assente, ma che Bea continua a giustificare. Ma le bugie vengono a galla. Lo stress, un matrimonio da organizzare, e la cara Clelia da tenere a bada, portano Beatrice al limite della sopportazione. Per fortuna arriva quell’invito inaspettato, che le farà preparare la valigia e abbandonare una Milano ingrigita per scappare tra le colline toscane. Spera con tutta ste stessa di incontrare gli occhi di Callan e di farli suoi ancora una volta. Occhi che in questi mesi non ha mai dimenticato. E quando arriva, e scopre che Richard non è sopravvissuto per poterli salutare un’ultima volta, Bea si rattrista, ma trova conforto tra le braccia di quell’uomo che non vuole farsi toccare, da quell’uomo rovinato da un passato che è sempre lì, con il fiato sul collo. Callan infatti, ex militare, fa i conti tutti i giorni con gli incubi che lo riportano a quel giorno. Il giorno che gli ha sfigurato il corpo, il giorno in cui il suo corpo è diventato casa di segni permanenti che gli ricordano chi è stato e chi non potrà più essere.
La mia mente mi sembrava vuota. No, vuota non è il termine giusto, era libera. Il vuoto è il nero, la libertà è di colore bianco, perché rappresenta la possibilità di riempire un foglio immacolato.
Un viaggio verso Siena in solitaria, e il destino per una volta non avverso, mostreranno a Beatrice la verità: Matt è tutto, tranne che l’uomo che lei merita. Un uomo meschino che si è nascosto dietro i tradimenti. Ed è qui che Bea capisce finalmente le parole di Allegra: lei, l’amante, è riuscita a portarle via quello che credeva fosse parte della sua vita presente, e soprattutto di quella futura. Ma Beatrice questo dolore se lo lascia cadere addosso, quasi come non lo percepisse, o forse perché, in cuor suo se lo sentiva. Si affida ad un Callan pronto a raccogliere i suoi pezzi, e a rimetterli insieme.
In una stanza piena di sconosciuti percepisco soltanto il suo malessere, e in me nasce il desiderio di togliere quel manto di dolore che le vela gli occhi.
Istintivamente la inviterà a passare dei giorni con lui nella sua città natale, Londra, per scappare da una realtà apparentemente disgustosa. Saranno giorni importati per i due ragazzi, giorni che tra gelosie e carezze gli permetteranno di aprire i loro cuori e lasciarsi amare, stavolta per davvero. Callan non riesce a raccontarle la verità su chi sia veramente o su chi faccia parte del suo passato: in realtà, lui, prima dell’incidente che lo ha distrutto emotivamente era un uomo sposato. Helen, la ex moglie, lo ha piantato mentre era morente in un letto d’ospedale, incapace di assumersi la responsabilità di amarlo nonostante tutto, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia. Perché il volto sfregiato di Callan sarebbe sempre stato davanti ai suoi occhi, rovinandone la sua bellezza. Un volto che al contrario Bea ama senza remore, e che non smette di dimostrare ad un Callan che vuole lasciarsi andare ma che ha paura di farlo. Capirà di amarla da subito, ma solo quando Beatrice è costretta a tornare in Italia, se ne renderà conto davvero. Un viaggio che avevano deciso di affrontare insieme, diventa invece un viaggio in solitaria. Bea, fugge senza di lui, intenta a risolvere le questioni con l’ex da sola. Ma lei non sa che Callan l’ha raggiunta, che ha parlato con il fratello Fabio. Non sa che lui, ascoltando le parole di un familiare, si è fatto convincere che lei non è pronta ad amarlo davvero, che è solo una situazione di passaggio perché effettivamente, aveva appena scoperto il tradimento del fidanzato.
Un finale che fa meritare al libro i quattro cuoricini (in questo caso meglio dire “stelline”!). Non mi ha preso come la precedente storia (quella di Cassie e Gabriele – di cui trovate qui la recensione) fino a metà quando Bea e Callan hanno iniziato a mostrare i loro sentimenti, ma il finale per lo sono riletta tre volte. Complimenti a Daniela, che si conferma una splendida scrittrice. E sapete che cosa vi dico? Adesso che ho scoperto che la sua storia a puntate (che trovare sul suo profilo https://www.facebook.com/DanielaVolont/media_set?set=a.1455466871233112.1073741838.100003094391501&type=3) è terminata, mi fiondo a leggere questa nuova storiella in formato chat (che ho spesso addocchiato, lo ammetto) che sembra aver riscosso il suo successo!
«Nulla aveva senso prima di te. Da quando ti ho incontrato, sei diventato il terreno su cui la mia goccia cade».
«E come può sopravvivere la terra senza la sua goccia?», le dico. «Come posso vivere senza di te, ora che mi sei entrata nell’anima?».
Sandy
0 Comments