Recensione "Driven", di K. Bromberg

by - novembre 22, 2017

Buon pomeriggio readers! Oggi sono in fibrillazione perché dopo tanto, ma taaaanto tempo, sono riuscita a comprarmi una macchina tutta mia! Conquistata finalmente un'indipendenza di movimento (credetemi sulla parola...abito in un posto dove i primi esseri viventi che si incontrano sono gli animali dell'allegra fattoria, per carità molto bucolico ma poco pratico) ed essermi complimentata con me stessa da sola sono pronta per recensirvi una nuova trilogia. E per rimanere in tema di macchine... conoscete la serie Driven? Andiamo a conoscere meglio Colton e Rylee, i protagonisti di questo erotic romance.

 


Titolo: Driven #1, #2, #3
Autore: K. Bromberg
Serie: Driven
Genere: Erotic romance
Casa Editrice: Fabbri editori






Rylee Thomas è una ragazza per bene. Ama il suo lavoro e ama la "Casa", il progetto che le permette di aiutare bambini e ragazzi vittime di famiglie violente. Ha conosciuto l'amore nel suo passato ma una tragedia glielo ha portato via ed oggi nonostante gli anni trascorsi non è ancora pronta ad avere un nuovo inizio e a concedersi la possibilità di essere felice. Tutto ciò finché non cade letteralmente nelle braccia del sexy adone Colton Donovan. Dongiovanni e sfacciato, Colton è l'ultima persona da cui lei vorrebbe sentirsi attratta eppure è anche l'unico capace di farle provare brividi. Colton è un famoso pilota: la corsa e le donne gli danno la possibilità di sfogare la rabbia e di sentire l'adrenalina addosso. Adottato da bambino da una famiglia facoltosa, nasconde un doloroso passato che affronta uccidendo i suoi sentimenti e non lasciando avvicinare nessuno. Ma quando si scontra con quegli occhi ametista il suo mondo viene scosso e da bravo sportivo non lascerà la gara senza aver conquistato la sua bandiera a scacchi.

«Voglio essere la tua bandiera a scacchi. La tua macchina da corsa con cui superare i momenti difficili, il tuo pit stop se avrai bisogno di una pausa, la tua linea di partenza, il tuo traguardo, il tuo podio»

Care lettrici con Driven siamo di fronte all'ennesima storia già letta, analizzata, criticata e talvolta amata. Siete fan accanite del milionario che si innamora della dolce fanciulla? Amate il sociopatico che viene salvato dall'amore? Scegliete allora questa trilogia. Perché qui il protagonista è ricco, bello, sexy, dominante e arrogante. Ha un passato di abusi, odia la mamma naturale, non ha legami stabili ma "accordi", è geloso e possessivo. Vi ricorda qualcuno? No, non sto parlando di Grey, di Gideon, di Ethan o del Lord. Parlo di questo "originale" personaggio: Colton Donovan. Chi mi segue e mi conosce sa che di questi tipi ne ho abbastanza: il maschio alfa disturbato proprio non fa per me. E Colton racchiude tutte le caratteristiche principali. Le continue liti, i ripetuti tira e molla, le frasi in stile "mi piaci ma non ti voglio" "ti desidero ma non abbiamo un futuro" "faccio quello che voglio ma guai se lo fai tu" si susseguono nella bellezza di tre libri lasciando continuamente i protagonisti in una situazione di stallo e senza nessuna crescita, se non forse verso la fine.

Mi bacia come se stesse esalando l'ultimo respiro e io fossi la sua aria. E' passionale, possessivo e audace...«Se devono guardare, almeno offriamogli uno spettacolo di un certo livello!»

Vi state chiedendo se almeno Rylee si comporti da donna adulta quale dovrebbe essere? Ebbene no. Perché lei è buona e gentile tanto da accettare il caratteraccio di lui e gli insulti gratuiti dell'ex suocera (SPOILER Ci credete? Una pazza che la chiama due volte l'anno per insultarla. E Rylee cosa fa? La lascia sfogare!)
La premurosa Rylee ama Colton con tutti i suoi difetti. Le basta uno sguardo per capire di cosa lui ha bisogno e quindi per "salvarlo" diventa psicologa, infermiera, dea del sesso e da brava "tappetino" si lascia urlare contro, umiliare e trattare male. Devo ammettere però che in lei c'era del potenziale: i suoi ragionamenti sono così giusti nella sua testa...il problema è quando parla e diventa un'ameba non pensante fatta solo di desiderio. Si, perché tutti i loro litigi e le loro sfuriate si risolvono prima con la fuga poi con il sesso. Ovunque e comunque. Dal momento che inciampa e finisce tra le sue braccia (vi ricorda qualcosa?) lo desidera, lo allontana accusandolo di approfittarsi di lei, gli salta sopra e poi fa la ritrosa. A me viene il mal di testa, giuro.

Io ti accetto. Accetto ogni cosa di te. Le parti danneggiate. Le parti umiliate. Quelle distrutte dalla vergogna. Le crepe attraverso cui riesce a filtrare la speranza. Il bambino impaurito e l'adulto che soffoca ancora la sua ombra. I demoni che non ti danno tregua. La tua volontà di sopravvivere. E il tuo spirito combattivo. Io amo ogni parte di te. Io accetto ogni parte di te. Io voglio aiutarti a guarire.

Cosa salvo di questa trilogia? Qualche frase dolce che fa effetto, il rapporto che Colton instaura con i ragazzini della casa famiglia, l'idea che l'amore possa salvarci (ma nel caso specifico anche una buona terapia aiuterebbe) ed il finale dolce con una buona dose di maturazione e romanticismo.
Purtroppo la somiglianza ad altri romanzi, la ridondanza degli argomenti (motivo che mi ha fatto scegliere di fare una sola recensione per i tre libri), le urla e gli isterismi non mi hanno fatto apprezzare a dovere questa storia.

«Un nuovo inizio.» Non dico altro. «Lo sai che è per sempre, vero?» mormoro sbalordito dalla mia decisione. «Si» rispondo «Come noi due.»

Nessun giudizio stavolta, solo un'opinione personale. Alla prossima lettura, Laura.

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