Recensione . Tu che colori la mia ombra, di Elle Eloise
Se il primo libro di questa serie, "How to disappear completely", edito Delrai Edizioni, mi aveva lasciata insoddisfatta, questo secondo volume mi ha totalmente rapita. E so anche dirvi perché: Paolo, mi è piaciuto fin dal primo libro. Quindi, immergermi nella sua storia, nei suoi problemi, nella suo quotidianità, è stato come essere travolti. Travolti da una tempesta.
Titolo: Tu che colori la mia ombra
Autore: Elle Eloise
Serie: How to disappear completely #2
Genere: Contemporary Romance
Casa Editrice: Delrai Edizioni
Data di uscita: 01 Marzo 2017
Il mio giudizio: 💓💓💓💓💓
«Mi stai dicendo che sono affascinante,
vigoroso, forte, pericoloso e bellissimo? Rizzo, non ti facevo così audace...»
La stringo di più a me, mentre ridiamo. Premo il suo corpo sul mio e credo
che si incastrino alla perfezione.
Quando Paolo torna a casa, in Italia, ad
attenderlo c’è la solita vita: appartamento, famiglia, università, amici. Ogni
cosa al proprio posto, tranne se stesso. Il momento di andare avanti è
arrivato, ma chiudere col passato sembra ancora impossibile. Il vuoto interiore
che la mancanza ha creato quasi lo soffoca e i colori sbiadiscono di fronte al
ricordo che, sottile, affligge i suoi incubi. L’improvvisa comparsa di Noemi
Rizzo lo catapulta indietro nel tempo, a quando una ragazzina dai capelli rossi
faceva di tutto per attirare la sua attenzione. Selvaggia e coraggiosa, sempre
sorridente, lei si insinua nella sua routine e Paolo ha la sensazione che il
sole stia tornando a far capolino tra il velo di grigiore. C’è qualcosa in lei
che gli fa credere di poter tornare a guardare sé stesso con occhi nuovi,
qualcosa che non lo fa cedere, ma che lo sprona a lottare contro tutto ciò che
non vorrebbe mai diventare. E d’improvviso l’attrazione esplode.
Noemi è la ventata di aria fresca nella vita di Paolo, quella serenità che prima effimera, poi sempre più solida, si espande poco alla volta nel suo cuore. Il suo lato protettivo, possessivo e geloso è dovuto agli eventi del passato che lo hanno segnato nel profondo. E Emi lo capisce, ma molte volte non lo tollera. Lei ha bisogno di essere libera, ma libera insieme a lui.
Il potere di questa autrice di renderti parte costante dei suoi libri è disarmante: una sensazione fantastica. Il suo modo di scrivere, così dannatamente perfetto, fatto a volte di un gergo ricercato, ti trascina nella storia. Mi è sembrato, durante la lettura, di essere uno spettatore nascosto, che spiava e faceva proprio l’amore che stava nascendo tra Grima e Emi. Le emozioni, quelle che fanno da filo conduttore per tutto il libro, le ho percepite come se fossi io la protagonista. Mi ha fatto sorridere il rapporto di Paolo con il suo vecchio prof: lo capisco, anche io ho la fortuna di aver mantenuto un bel rapporto con una mia ex professoressa sulla quale faccio ancora affidamento. Lei aveva visto in me quello che Tiddia ha visto in Paolo: qualcuno per cui valeva la pena lottare. Questa storia mi ha trascinata per le vie di Torino, in un appartamento di via Balbo che non è per niente simile a quello in cui ho vissuto io nella mia vita da studente fuori sede. Ero lì, quando c’è stato il primo bacio mancato, ero lì quel momento in cui la tempesta si è scagliata in cielo, e ha portato amore, in quella casetta abbandonata sulle colline. Ero lì quando le cose non andavano per il meglio, quando Paolo ha dovuto cercare di accettare l’omosessualità del fratello, durante le risse che lo vedono protagonista, durante gli avvenimenti che lo mettono di fronte al fatto che è arrivato il momento di fare i conti con sé stesso. Ero lì, perché nella mia testa le parole di Eloise dipingevano una storia perfetta, reale, concreta, da poter sfiorare con le punte delle dita, come i graffiti che incantano Paolo. Un fotomontaggio di momenti perfetti che si trasformano in un lungometraggio di emozioni. Complimenti Eloise, stavolta sei riuscita ad arrivare dritta al mio cuore!
Sandy
Ci ho messo tantissimo a leggere
questo libro. Ma non perché fosse noioso, brutto o che so io. No,
assolutamente! Ma non volevo allontanarmi da questa storia, da questi
personaggi che hanno così tanto da dire. La penna di Elle mi aveva rapita già
dal primo romanzo, la storia no, però. Forse perché dal primo libro ho amato
Paolo, protagonista indiscusso di questa seconda storia, da subito. Volevo sapere
cosa ci fosse dietro la sua rabbia, dietro il suo dolore, dapprima dovuto alla
scomparsa di Monica, la sua migliore amica, e poi rimarcato dalla partenza
improvvisa di Sara, l’altra metà del suo cuore. Ma questi avvenimenti sono
stati solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La mente, il cuore e
l’anima di Paolo sono segnati dal suo passato, che ha un nome: quello di suo
padre. Studente di psicologia, vive a Torino con i suoi amici: Sofi, Ozzy e un
tempo, Sara. La sua Calimero, la sua amica, quella ragazza che Paolo, di
ritorno da un viaggio in Austria, capisce di amare. Ma è più un’ossessione
vestita di camicie a quadri e jeans strappati, la sua. Quello che prova per
Sara in realtà è un affetto speciale, dovuto ad anni di convivenza, anni di conoscenza,
anni di bravate. Ma non si avvicina nemmeno lontanamente all’amore. Paolo
questo ancora non lo sa, e il fantasma di Sara, che ormai vive felice in un
paesino abbandonato da Dio nel Tirolo austriaco, continua ad aleggiare intorno
a lui.
Mi dispiace, ma non mi sento ancora pronto a lasciarla andare.
La stanza di Sara, ora così vuota
e allo stesso tempo piena di ricordi, Va affittata. Ma Paolo non è ancora
pronto ad affrontare la realtà delle cose: la speranza che lei ritorni e sempre
lì, viva. Sarà l’incontro con Noemi a farlo vacillare. Emi, la ragazza che ha
sempre abitato nel suo palazzo, che aveva una cotta madornale per lui. La
ragazzina che a tredici anni voleva farsi notare, azzardando uno stile che non
era il suo. Una giovane donna di vent’anni, che dopo l’ennesimo litigio con i
genitori e dopo aver trovato il fidanzato storico tra le braccia di un’altra
donna, si chiude tutte le porte aperte alle spalle, cercando rifugio altrove.
Paolo la troverà addormentata all’interno della sua Cinquecento, tra confezioni
di cracker e bucce di mandarini. Ancora troppo scosso dalla mancanza di Sara
nella sua vita, Paolo non proporrà a Noemi di andare a vedere la stanza libera
a casa loro, ma al contrario, si premurerà di cercarle nuovi contatti. Non
vuole che nessuno sostituisca Calimero, a costo di pagare un affitto doppio. Ma
fortuna che C’è Tiddy (il suo Professore, Tiddia) a far ragionare Paolo: la sua
schiettezza, e a volte sfrontatezza genuine sono le uniche in grado di mettere
Paolo di fronte alla realtà dei fatti: Sara è felice con Isaak, lui deve
farsene una ragione. Quello che prova Paolo per Sara è un mero senso di
protezione, apprensione, paura di perdere, ancora una volta, qualcuno di
importante nella sua vita. Eppure Noemi, riesce a far breccia nel suo cuore,
oltre che in quello di Ozzy e Sofi: sarà ufficialmente la loro coinquilina. Noemi
è… una ragazza cresciuta troppo in fretta, che ogni giorno combatte contro
tutto e tutti per superare dei limiti autoimposti. Il diabete, quella brutta
bestia che le sta incollata addosso, non le ha mai ostacolato la sua scalata.
Soprattutto per quanto riguarda gli obiettivi che si impone nella corsa, la sua
unica valvola di sfogo. Corre Noemi, ha sempre corso per scappare da una realtà
che faceva troppo schifo, troppo male. Corre anche verso Paolo, avvicinandolo,
cercando di farsi strada dove pochi, o forse nessuno, sono mai arrivato: nel
suo cuore. I loro mondi si scontrano violentemente, così opposti eppure così
simili. La tempesta che infiamma l’anima di Paolo, può essere placata solo dal
Sole che si porta dentro Noemi. E non ci vorrà molto per capirlo.
È tutto diverso da quello che succedeva con Calimero: con lei c’era sempre una tensione di fondo che mi faceva percepire ciò che facevamo come qualcosa di sbagliato. Erano tutti i nostri casini non risolti, era il fatto che non riuscivamo mai a comunicare, era il fatto che entrambi eravamo troppo introversi per capirci, per arrivare alla nostra anima. Sento che Rizzo potrebbe arrivare alla mia, lei potrebbe arrivare all’anima di chiunque. Ma io sarei disposto a lasciarmi raggiungere?
Noemi è la ventata di aria fresca nella vita di Paolo, quella serenità che prima effimera, poi sempre più solida, si espande poco alla volta nel suo cuore. Il suo lato protettivo, possessivo e geloso è dovuto agli eventi del passato che lo hanno segnato nel profondo. E Emi lo capisce, ma molte volte non lo tollera. Lei ha bisogno di essere libera, ma libera insieme a lui.
Non è solo gelosia o possesso, Noemi, è molto di più! È il legame indissolubile che si crea tra due anime predestinate e che sono state separate per troppo tempo. Ora che ci siamo ritrovati diventiamo la stessa cosa. Non sono pazzo. Io sono te e tu sei me. Se tu soffri soffro anch’io, se tu sei felice lo sono anch’io.
Il potere di questa autrice di renderti parte costante dei suoi libri è disarmante: una sensazione fantastica. Il suo modo di scrivere, così dannatamente perfetto, fatto a volte di un gergo ricercato, ti trascina nella storia. Mi è sembrato, durante la lettura, di essere uno spettatore nascosto, che spiava e faceva proprio l’amore che stava nascendo tra Grima e Emi. Le emozioni, quelle che fanno da filo conduttore per tutto il libro, le ho percepite come se fossi io la protagonista. Mi ha fatto sorridere il rapporto di Paolo con il suo vecchio prof: lo capisco, anche io ho la fortuna di aver mantenuto un bel rapporto con una mia ex professoressa sulla quale faccio ancora affidamento. Lei aveva visto in me quello che Tiddia ha visto in Paolo: qualcuno per cui valeva la pena lottare. Questa storia mi ha trascinata per le vie di Torino, in un appartamento di via Balbo che non è per niente simile a quello in cui ho vissuto io nella mia vita da studente fuori sede. Ero lì, quando c’è stato il primo bacio mancato, ero lì quel momento in cui la tempesta si è scagliata in cielo, e ha portato amore, in quella casetta abbandonata sulle colline. Ero lì quando le cose non andavano per il meglio, quando Paolo ha dovuto cercare di accettare l’omosessualità del fratello, durante le risse che lo vedono protagonista, durante gli avvenimenti che lo mettono di fronte al fatto che è arrivato il momento di fare i conti con sé stesso. Ero lì, perché nella mia testa le parole di Eloise dipingevano una storia perfetta, reale, concreta, da poter sfiorare con le punte delle dita, come i graffiti che incantano Paolo. Un fotomontaggio di momenti perfetti che si trasformano in un lungometraggio di emozioni. Complimenti Eloise, stavolta sei riuscita ad arrivare dritta al mio cuore!
Sandy
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