Recensione - Io ti pretendo, di Pepper Winters
Ecco la recensione della domenica! Stavolta vi parlo di "Io ti pretendo", di Pepper Winters arrivato in Italia grazie a Newton Compton Editori. Secondo di una serie composta da sei libri (più una novella), questo libro ha qualcosa che nel primo non avevo trovato. E non vi preoccupate, sto già leggendo il terzo!!!
Titolo: Io ti pretendo
Autore: Pepper Winters
Serie: Indebted Serie #2
Genere: Dark romance
Casa Editrice: Newton Compton Edizioni
Data di uscita: 16 Agosto 2016
Il mio giudizio: 💓💓💓💓
«Tu dici che non sarai mai una mia proprietà. Ma se vinco, dovrai
accettare di esserlo… Non stai firmando solo un contratto per estinguere
un debito, ma anche un altro, che mi rende il tuo padrone». La famiglia
di Nila Weaver è indebitata fino al collo. Per un accordo firmato più
di seicento anni fa. Che pare però senza via d’uscita. Nonostante lo
neghi, Nila ormai appartiene a Jethro. E la pazienza del rampollo della
famiglia Hawk si sta esaurendo. Perché Nila lo sottopone a continue
sfide e a sorprese che lui non apprezza affatto. Lei non è ancora al
guinzaglio, ma lui pensa di aver trovato il modo di legarla a sé per
sempre.
Il primo libro, "Io ti appartengo",
è arrivato in Italia il 10 settembre 2015. Questo libro, arriva un anno dopo.
UN ANNO! Ma partiamo dall’inizio: io ho letto questo primo libro, appunto, non
appena uscito. Orribile, credo di non aver mai letto niente di peggio. Nila
Weaver è una giovane sarta di successo, che viene rapita da Jethro Hawk.
Perché? Perché è scritto nella storia dei loro avi che la primogenita di ogni
Weaver debba scontare dei debiti nei confronti della famiglia Hawk. Un’assurdità,
per il mondo contemporaneo, risalire a debiti di seicento anni prima. Il primo
volume lo posso definire crudo, crudele. Certo, non ci si può scordare come
termina: Jethro concede a Nila la possibilità di fuggire, denudandola non solo
della sua dignità, ma anche dei suoi vestiti, e permettendole di scappare,
laddove fosse in grado di raggiungere i confini della tenuta dove era
imprigionata. Capite? Correre nuda in mezzo ad un bosco. Jethro Hawk è un uomo
senza cuore. Mi ero ripromessa che avrei abbandonato questa serie. Cosa poteva
spingermi ad andare avanti a leggere di queste crudeltà? Perciò, l’anno scorso,
quando è uscito questo secondo volume, ho detto no. Non lo leggerò. Complici le
diverse recensioni lette nei vari blog (quando questo ancora non sapeva di essere
un progetto nei miei pensieri), ho ceduto. Ma solo dopo che la serie è stata
completamente tradotta. E questo libro, ragazze, è completamente diverso da
primo. Intenso, a tratti ancora rude e crudele (ma parliamo di un dark romance),
ma la patina di ghiaccio dietro la quale si ostina a nascondersi Jethro, convincendosi di essere chi gli è stato insegnato d'essere fin da bambino, inizia a
sgretolarsi. E tutto questo grazie a
Nila.
Dovevo bruciare.
Dovevo infiammarmi.
Dovevo carbonizzare le sue convinzioni e il suo controllo. E macchiare la sua anima con le ceneri dei suoi peccati.
La storia riprende esattamente dove era terminata nel primo libro: con Nila in fuga verso la tanto agognata libertà. Il collare che porta al collo, gentile eredità delle precedenti Weaver, pesa, e le ricorda costantemente perché si trova nella tenuta degli Hawk. Nila non accetta, e non accetterà mai questo genere di trattamento. È già stata umiliata, leccata e assaporata da tutti i commensali riuniti in sala da pranzo, cosa ci poteva essere di peggio? Poteva correre quanto voleva, lei stessa lo sapeva, ma Jethro l’avrebbe trovata, sempre. E una volta scoperto il suo nascondiglio, Nila decide di provare a salvarsi mettendo in atto il suo piano. Avrebbe piano piano raggiunto l’anima di Jet. Avrebbe fatto in modo che lui agognasse la sua presenza, che la desiderasse, e che si innamorasse di lei. Solo così, solo con un sentimento forte come l’amore, sarebbe riuscita a mettere Jethro contro la sua famiglia. Ma lei non sa che in fondo, Jethro si odia per quello che sta facendo, per l’uomo che è.
«Puoi inventarti tutte le cazzate che vuoi, ma nonostante le tue bugie, tu hai dei sentimenti, Jethro. Hai provato qualcosa per me nella foresta. Hai provato qualcosa per me quand’ero tra le braccia di tuo fratello. E se non te ne accorgi, allora mi dispiace per te».
Ma è tempo di saldare il primo debito: Nila, impavida, coraggiosa e tremendamente ingenua, riesce a spezzare quel guscio che racchiude il cuore del suo peggior nemico. L’attrazione che provano l’uno per l’altra è densa, la si può quasi toccare con mano. E se da un lato Nila ostenta sicurezza, anche se non riesce propriamente ad ammettere a se stessa da subito che ha bisogno di Jethro, lui cerca in ogni modo di mantenere il loro rapporto in un piano diverso. Lui è attratto da Nila, la vuole fare sua. Lei gli appartiene. Ma ancora non sa che non gli appartiene a causa di un contratto, come lui stesso vuole credere. Lei gli appartiene perché è arrivata al suo cuore.
Cazzo, chi volevo prendere in giro? Ero io che appartenevo a lei. La sua rabbia ridicola, il suo stupido senso di giustizia. Chissà come, mi aveva stregato.
Cazzo.
Sarà un bacio, un solo bacio, a distruggere le catene e a far vacillare i sentimenti di entrambi. Un solo bacio, che si trasforma in una notte d’amore. Un solo bacio che mette in pericolo entrambi, perché Jethro non sta rispettando le regole, non si sta mostrando per l’uomo che gli è sempre stato impartito di essere. Un solo bacio, e l’odio che è sempre stato il filo conduttore del rapporto tra Nila e Jethro sfuma, lasciando spazio a quello che spero possa sfociare in un sentimento più forte. Quel sentimento che ha piegato Jethro, facendo vincere ancora una volta la sua Nila.
Mi si strinse il cuore, che infranse la brina ghiacciata, si sciolse goccia a goccia.
Un salto fenomenale. Lo ripeto: il primo libro mi aveva lasciato un amaro in bocca, difficile da scordare. Avevo classificato “-Io ti appartengo” tra i libri da non leggere e da non consigliare, e adesso che ho letto il suo seguito spero sia solo stata una trovata dell’autrice, per creare quella suspance (che però non meritava di far soffrire il lettore per un anno) che ti avrebbe spinto ad acquistare e leggere questo secondo volume. La scrittura è fluida, ci sono molte parolacce, quello è vero. Ma questo libro mi ha incollata alle pagine. Mi sono chiesta perché, mi sono domandata come mai, questa volta, non sono riuscita a mollare la lettura. La risposta è semplice: l’umanità di Jethro, nascosta da quello che lui chiama ghiaccio, si fa vedere poco alla volta. È disarmante. E ti spinge a voler credere che si redima, che abbandoni questa farsa dei debiti tra le due casate. E ti spinge di conseguenza a fiondarti nel terzo libro, una volta terminato questo. Perché ovviamente, i finali sono aperti, e lasciano spazio all’immaginazione. Ecco perché ho atteso che la serie fosse completamente tradotta in Italia. E adesso… mi getto a capofitto in “Nessuna scelta”, appunto, il terzo volume.
Sandy
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