SPILL THE TEA - Due chiacchiere con Sabrina
Sempre nel weekend, con la rubrica “SPILL THE TEA", invece, vorrei
poter condividere con voi sensazioni, emozioni, giudizi su letture romance, ma
non solo, recenti e non, in maniera più breve, meno formale e un po’ più fuori
dai denti rispetto ad una classica recensione.
vorrei , quindi, cominciare con il parlarvi del libro di un autore,
Andrea De Carlo, che ho un po'
trascurato negli ultimi anni (chiedo venia), ma che ha sempre saputo suscitarmi
grandi emozioni per trama e scrittura, e questo suo ultimo libro dal titolo
“Io, Jack e Dio”, uscito nel Novembre 2022, non fa eccezione.
TRAMA
Mila e Jack si conoscono fin da ragazzini, quando passavano le estati presso le rispettive nonne a Lungamira, cittadina di mare sulla costa adriatica.
Per anni le loro frequentazioni si sono alternate a cicliche separazioni, nutrite da un’intensa corrispondenza tra l’Italia e l’Inghilterra. Fedeli a un patto di sincerità assoluta, Mila e Jack sperimentano cambiamenti di luoghi e rapporti, ma continuano a coltivare la loro amicizia febbrile, che sembra fermarsi appena al di qua di una storia d’amore. Finché Jack sparisce nel nulla, per sette lunghi anni. Poi a sorpresa riappare, in una veste inattesa.
Personalmente sono stata travolta dalla personalità dei due protagonisti,
in particolar modo da Mila: le sue emozioni, descritte in maniera tale per cui
non immedesimarsi e sentirle come se le stessi vivendo in prima persona, non è
stato possibile. Ho sofferto con lei. Il legame che la lega a Jack è rimasto
sotto le sembianze di una profonda amicizia per anni nonostante, fosse in
realtà, amore(totale, profondo e devastante) il sentimento preponderante in
entrambi. Ora che potrebbero finalmente viverlo, Jack ha perseguito però una scelta,
intrapreso un cammino grazie al quale è rinato, ma per il quale è costretto a
relegare i sentimenti per Mila ancora solo ad una profonda amicizia.
Un libro che affronta temi importanti, facendo riflettere sulla
sottile linea che spesso separa l’amicizia dall’amore, ma soprattutto su temi
più profondi come spiritualità e religione, senza essere mai noioso, o
ripetitivo o banale, per cui siamo portati a chiederci: quanto davvero sappiamo
di ciò che crediamo di sapere? Sulla base di quali conoscenze verte la nostra
fede?
Scritto benissimo, un modo di narrare quello di De Carlo splendido
come lo ricordavo. Anche i momenti intimi perfetti. Delusa dal trovarmi
alle ultime righe, avrei voluto un finale più lungo per non dover rinunciare a
Mila e Jack così all’improvviso, e sapere, sapere...
Da leggere, assolutamente, chi conosce l’autore non ha
bisogno di essere spronato, chi, invece, ahimè, non ha mai letto niente, è ora
di cominciare!
Aspetto i vostri feed-back.
Al prossimo venerdì
SABRINA
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