#2024readingchallenge - La cosa più bella che ho, di K. A. Tucker

by - febbraio 27, 2024

 
Buongiorno cari lettori! Secondo appuntamento con la rubrica del #2024readingchallenge, che come vi ricordo, è uno "svuotalibreria" che mi sono imposta per dare una spolverata a quei libri rimasti a prendere la polvere per anni, senza mai essere aperti. Il mese di febbraio mi aveva riservato come sorpresa la lettura di "La cosa più bella che ho", di K. A. Tucker, già conosciuta per la sua serie Dieci piccoli respiri. Questo romanzo, il terzo di una serie di autoconclusivi, fa parte della serie Burying Water, sempre edita da Newton Compton Editori.


TITOLO: La cosa più bella che ho
AUTORE: K. A. Tucker
GENERE: Contemporary romance
CASA EDITRICE: Newton Compton Editori
DATA DI USCITA: 3 novembre 2017
PAGINE: 412
 
Amber Welles ha venticinque anni e un gran bisogno di uscire dagli stretti e rassicuranti confini della cittadina dell’Oregon in cui è cresciuta. Quando finalmente, armata dei risparmi di due anni, può partire alla scoperta del mondo, è pronta a tutto. Tranne che a morire a Dublino. Eppure, se non fosse stato per il coraggio di un estraneo, sarebbe finita proprio così. Amber gli deve la vita, ma il ragazzo scompare prima che lei possa ringraziarlo. River Delaney, ventiquattro anni, è molto scosso. Nessuno doveva farsi male. Ma poi è arrivata quella turista americana. Non poteva lasciarla morire, ma non poteva rischiare di essere identificato sulla scena, quindi è scappato. È tornato alla sua quotidianità, a gestire il pub di famiglia. Ma la vita di tutti i giorni sta diventando sempre più complicata, per colpa di suo fratello Aengus e delle sue frequentazioni sbagliate. Quando la ragazza americana lo rintraccia, River si accorge di essere pericolosamente attratto da lei. E averla intorno è un rischio che non è disposto a correre. La cosa migliore da fare sarebbe allontanarla, ma non è facile respingere qualcuno che ossessiona i tuoi pensieri...
 

Amber, dopo l'ennesima delusione amorosa, decide che è arrivato il momento di dedicarsi a sé stessa, prendendo in mano le redini della sua vita e utilizzare quei risparmi che gli straordinari le hanno garantito, per fare quel viaggio intorno al mondo che tanto attende, e che ha sempre rimandato. Nonostante lo scetticismo del padre, Sceriffo della piccola cittadina dell'Oregon da cui proviene, la giovane infermiera venticinquenne parte per questa sua avventura, che dal Canada l'avrebbe portata in Irlanda, e poi in Inghilterra, in Grecia, in Italia e per altri splendidi paesi che il mondo ha in serbo per lei.
Arrivata in Irlanda però, rimane coinvolta in un attentato: qualcuno ha lanciato una bomba nel parco St. Stephen Green, e si presume che si tratti di colpo avvenuto per mano dell’IRA, che non ha niente a che fare con la congregazione che in passato si batteva per l’indipendenza dell’Irlanda. L’IRA di oggi è un gruppo che vuole imporre il suo potere con estorsioni e omicidi, e una bomba in un luogo pubblico è sicuramente un perfetto modo per avvertire chi gli si mette contro.
Amber riesce a salvarsi, salvo qualche graffio, grazie a uno sconosciuto che le fa da scudo con il suo corpo. Uno sconosciuto che non ha modo di ringraziare, perché dolorante, scappa prima che lei possa anche solo dire una parola. Di lui le rimarrà un unico ricordo: indossava una maglia con un cervo.


River Delaney non avrebbe dovuto trovarsi lì. Ma non perdere d’occhio suo fratello Aengus è diventato ormai indispensabile, a suo rischio e pericolo. Del fratello con cui condivideva ogni cosa da ragazzino non è rimasto niente, e evitargli di nuovo la prigione è diventata una missione per il ventiquattrenne irlandese che gestisce un pub. E se River non doveva trovarli lì, ancora meno quella turista americana. Ma vederla avvicinarsi al punto in cui, River lo sapeva, sarebbe di lì a poco esplosa una bomba, ha fatto scattare in lui l’immediato bisogno di metterla in salvo. E lo stesso immediato bisogno di darsela a gambe nel momento in cui, resosi conto che la ragazza era solo sotto choc, di scappare da lì il più lontano possibile. Lui, non avrebbe dovuto trovarsi lì.
Ma Amber lo trova, trova il pub con l’insegna di quel cervo, quello che era stampato sulla maglia di quel ragazzo a cui deve la vita, e che vuole solo ringraziare. E non appena River si scontra con quegli occhi che non potrà mai dimenticare, capisce che non vuole, non può, fare a meno di lei. Ma i segreti che è costretto a portarsi dentro metteranno entrambi nei guai, e a farne le spese potrebbe essere questo loro sentimento, che nasce piano ma che li travolge come un uragano, nonostante abbia i giorni contati.


Nemmeno questa seconda lettura della #2024readingchallege mi ha entusiasmato, ma almeno sono riuscita a portarla termine. Non è un brutto libro, ma non mi sono sentita convolta nella storia. Soprattutto perché ha iniziato ad essere più interessante dalla metà in poi. La durezza dell’argomento alla base di tutto, l’IRA dei giorni nostri, forse non me lo ha fatto apprezzare come avrei desiderato. Nota a favore, il fatto di respirare Irlanda in ogni pagina. A partire dalla descrizione dei paesaggi, al calore del pub dei Delaney’s, al sapore del malto di una birra appena spillata. Suggestivo, che mi ha ricordato un viaggio fatto nella terra di smeraldo anni fa.
Il personaggio di River è quello dei due che ho maggiormente apprezzato, forse per il suo temperamento dolce, ma allo stesso tempo sensibile a causa dei sentimenti forti come quelli che prova per Amber e per il suo stesso fratello, che odia e ama in egual misura.
La loro storia si sviluppa nel poco tempo che hanno a disposizione, ma entrambi sentono di non riuscire a trovare, in qualsiasi parte del mondo, un altor amore così. Quindi Amber cosa farà dopo la sua vacanza irlandese? Continuerà il suo viaggio programmato con minuziosa meticolosità, per spuntare quella lista di cose da fare che porta sempre con sé o darà una chance a questo amore, così diverso da quelli che in passato le hanno spezzato il cuore?
Le pagine di “La cosa più bella che ho” vi daranno la risposta a questa domanda. 
 

«Non dimenticherò mai quello che hai fatto per me, River. Non lo dimenticherò mai.»
«Lo rifarei ancora, altre mille volte.»






 

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