Review Party - La mano del diavolo, di Robert Bryndza
Buongiorno cari lettori. Spero non abbiate perso le tracce dell'investigatore privato Kate Marshall, poichè ritorna con il quarto capitolo della serie, più determinata che mai, per risolvere un altro intrigatissimo caso, dalla sapiente penna di Robert Bryndza dal titolo "La mano del diavolo", con New Compton Editori, che ringrazio.
TITOLO: La mano del diavolo
AUTORE : Robert Bryndza
TRADUTTORE: Carlotta Mele
CASA EDITRICE: Newton Compton Editori
SERIE: Kate Marshall Series, n. 4
DATA DI USCITA: 6 febbraio 2024
PAGINE: 322
Mentre è in ospedale dopo essere quasi annegata, l’investigatrice privata Kate Marshall stringe amicizia con Jean, un’anziana signora ricoverata nel suo stesso reparto. Durante la degenza, Jean le racconta che undici anni prima il suo nipotino Charlie è scomparso mentre era in vacanza in campeggio. Una volta dimessa, Kate decide di indagare sul caso e aiutare la sua nuova amica a scoprire finalmente la verità. Insieme al fidato Tristan, comincia a ripercorrere gli eventi che hanno preceduto la notte della scomparsa di Charlie, ma più guarda da vicino, più si rende conto che Jean non le ha raccontato tutto: nel suo passato c’è un segreto, qualcosa che potrebbe aver messo in pericolo il nipote. Che cosa è successo davvero a Charlie? È stato rapito? O forse è scivolato nel Devil’s Way, il sinistro e impetuoso fiume che scorre vicino al luogo della sparizione? Solo una cosa sembra certa: la risposta giace sepolta nel passato della famiglia del piccolo...
“Quando ero in ospedale, ho conosciuto una donna che ha perso il nipote.
E' scomparso
Ho deciso di indagare insieme al mio collega.
Ma questo caso mi sta davvero tormentando.
Più cose scopriamo e meno mi sembra di sapere"
Kate Marshall, ex agente della polizia metropolitana di Londra, si è faticosamente lasciata alle spalle il suo passato che l’ha vista, quindici anni prima, catturare “il” serial killer di Nine Elms, purtroppo risultato poi essere il suo collega ispettore, suo amante e padre di suo figlio. Nonostante rischiasse di essere la sua quinta vittima, l’epilogo ha distrutto la sua carriera, catapultandola in un incubo dal quale ha cercato strenuamente di “risvegliarsi”, mettendo in secondo piano le sue capacità lavorative e decidendo di avviare la sua agenzia investigativa con l’ausilio del giovane Tristan Harper, del quale è stata la docente di criminologia all’università.
Sono passati 7 anni dall’inizio della collaborazione tra Kate e Tristan. Il figlio di Kate si è ormai trasferito in America, dove sta frequentando l’università. Al momento, quindi, il loro rapporto si basa su frequenti telefonate ma sporadici incontri, situazione che contribuisce a rattristare ulteriormente la vita spesso desolata di Kate.
Questo quarto capitolo della serie si basa sulla scomparsa di un bambino di 3 anni, Charlie, avvenuta 11 anni prima a Devil’s Way, nella zona est del Parco Nazionale di Dartmoor, (altopiano situato nella contea inglese del Devon) dove con la nonna Jean, la madre Becky e il padre Joel stava facendo campeggio. Le ipotesi sono che Charlie, (allontanatosi la sera dalla tenda che divideva con la nonna al momento non presente), sia stato rapito o finito nel fiume sottostante, particolarmente impetuoso. Il corpo di Charlie non e’ mai stato ritrovato ma dopo quattro anni Jean ne ha fatto dichiarare la morte. La madre, Becky, non è riuscita a far fronte alla sofferenza e si è suicidata pochi giorni dopo la dichiarazione di morte presunta del figlio. L’incontro tra Jean e Kate avverrà in modo del tutto casuale in ospedale, dove è stata portata in seguito ad uno scampato pericolo in mare durante la quotidiana nuotata mattutina, prima di recarsi in agenzia. Kate viene risucchiata dalla risacca e sopravvive solo grazie all’intervento di due surfisti che la portano in salvo a riva.
Cominciano sulla scia di questi dettagliati resoconti raccontati da Jean le indagini di Kate e Tristan, che li vedranno recarsi sul posto più volte, risalire ai poliziotti che si occuparono del caso, valersi di più documenti possibili redatti al tempo, porre domande a testimoni ed eventuali sospettati, cominciare a fare ipotesi che vertono più che altro in una direzione finché, una morte in particolare, (quella brutale di un assistente sociale, la quale aveva segnalato preoccupazione su Jean e sua figlia), li porterà a mettere in dubbio tutto ciò che pensavano di sapere sulla famiglia, e diventerà la fonte principale di interesse dei due zelanti investigatori..
È davvero toccante la storia di Kate. È come se un velo di tristezza fosse costantemente posato sul suo volto, un monito costante a ricordarle i suoi incancellabili errori. Un fardello pesante da trasportare il suo passato per una sola persona: schiacciata dal suo stesso grande successo lavorativo poiché così coinvolta seppur a sua insaputa; un difficile rapporto con il figlio, toltole all’età di 6 anni per essere affidato ai nonni a causa dei suoi problemi con l’alcool e con il quale si è ricongiunta definitivamente all’età di 16 anni. I seguenti anni, che hanno visto il loro travagliato rapporto rinsaldarsi, sono però trascorsi in un battito di ciglia, fino al suo trasferimento in America. Nonostante si sia impegnata nel perseguire le scelte giuste, il dubbio di aver commesso imperdonabili errori non la abbandona. La sua vita, che sembra trascorrere alla costante ricerca di giustizia ma anche, in un certo senso, di redenzione.
“Ho sempre pensato di aver fatto le scelte giuste con lui,
ma ora temo di non esserci andata nemmeno vicino..”
Bellissimo e avvincente, questo quarto capitolo della serie “Kate Marshall”, mi ha tenuta con il fiato sospeso fino alla fine, capovolgendo, ad ogni nuovo indizio, la mia momentanea idea di colpevole.
Bryndza, in queste pagine, ha avuto la strabiliante capacità
di unire suspense psicologica davvero sorprendente ad un dramma familiare che
non lascia indifferenti. Il finale mi ha commossa: so che può essere
contraddittorio parlando di un thriller, ma non ho potuto esimermi
dall’immedesimarmi in maniera totale nel dramma di Charlie e della sua
famiglia.
Per quanto mi concerne, ero già a conoscenza del passato di
Kate avendo letto i capitoli precedenti. Il libro è autoconclusivo, i flashback
non mancano per dare al lettore un quadro completo dei due protagonisti, ma il
mio consiglio spassionato è di leggere anche i precedenti perché la scrittura
di Bryndza è davvero coinvolgente, incalzante, accattivante.
Non mi rimane altro che augurarvi buona lettura, nell’attesa
di altri casi da risolvere per il nostro impavido duo.
A presto
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