Recensione in anteprima - Ho imparato ad odiarti, di Vi Keeland e Penelope Ward
Ringraziando Newton Compton per la copia di anteprima, vi lascio la mia recensione dell'ultimo libro del duo Vi Keeland - Penelope Ward dal titolo "Ho imparato ad odiarti".
Titolo: Ho imparato ad odiarti
Autore: Vi Keeland e Penelope Ward
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Contemporary Romance
Autore: Vi Keeland e Penelope Ward
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Contemporary Romance
Data: 18 luglio 2020
Tutto è iniziato con un misterioso biglietto cucito dentro un abito nuziale. Ero andata in un negozio dell’usato per disfarmi del mio vestito da sposa, così da togliermi di torno la rappresentazione in pizzo e merletti del mio fallimento sentimentale. E tra le cianfrusaglie ho scoperto che qualcuno aveva avuto la stessa idea. Così ho dato un’occhiata al meraviglioso modello a sirena di qualche altra relazione andata in frantumi e, con sorpresa, ho trovato il misterioso messaggio: “Grazie per aver trasformato ogni mio sogno in realtà”. C’era anche una firma: Reed Eastwood, apparentemente l’uomo più romantico che sia mai esistito. Non sono riuscita a trattenere la curiosità. Non solo l’ho cercato, scoprendo che è bellissimo, ma ho anche deciso che avrei fatto di tutto per capire che cosa abbia mandato in frantumi il suo fidanzamento. Chi l’avrebbe mai detto che per uno strano scherzo del destino sarebbe diventato il mio capo?
Lei disse: «Perdonami per essere una sognatrice», quindi lui la prese per mano e rispose: «Perdonami per non essere arrivato prima per sognare insieme a te».
Quando Charlotte è entrata in quel negozio vintage per cercare di raccimolare qualche quattrino vendendo un abito da sposa che non ha mai utilizzato, non avrebbe mai pensato che da li a poco il destino comparissi di fronte ai suoi occhi, sotto forma di lettera. Una lettera dentro una busta blu, cucita dentro un abito da sposa a diur poco eccentrico. Un abito che ha provato, che non le stava bene addosso, ma che ha scambiato volentieri con il suo perché le parole di quella lettera, scritte da un uomo innamorato, le hanno dato la speranza di credere che il vero amore esiste, anche per lei.
Non saranno di certo state vane quelle parole, vero? E allora perché quel vestito sembrava essere stata abbandonato in quel negozio di oggetti usati? Quale storia nascondeva? Senza ripensamenti, Charlotte decide di scambiare il suo abito con il custode di un segreto, e non appena arriva a casa, complici la rabbia per il suo ex fedifrago e l'alcool, combina uno dei suoi malanni.
Prenota un appuntamento per una visita guidata di un palazzo da dodici milioni di dollari, un posto che non potrà mai permettersi. Ad attenderla c'è Reed Eastwood agente immobiliare di successo, bello da mozzare il fiato e... autore di quelle splendide parole d'amore a cui Charlotte non riesce a smettere di pensare.
A Reed basta uno sguardo per capire che quella bella ragazza dai capelli color grano, che indossa un bell'abito che mette in risalto tutte le sue forme, non può permettersi un appartamento del genere. Sentendosi privato di tempo prezioso non ci pensa due volte con delle velate frecciatine ad allontanare la sua ospite, che rifugiandosi nelle toilette troverà la donna che, insieme a quel biglietto dentro la busta blu, sarà l'artefice del suo destino.
Poche parole e molte confessioni dopo, la disoccupata e artista Charlotte, grazie a Iris, ha di nuovo un lavoro. Quello che è certo è che non si aspetta che il suo nuovo capo e nipote della signora Iris sia proprio Reed.
Attratto come una calamita da quella ragazza così stravagante, Reed non si rende conto di aver, poco alla volta, messo da parte le sue paure, per lasciar spazio a quell'amore insolito di cui profuma l'aria che lo accerchia. La ferita della fine del suo fidanzamento con Allison è ancora fresca, è ancora lì che gli ricorda che lui da solo se la cava, se può contare sul suo lavoro.
Reed era composto e perennemente arrabbiato.
Non avrei dovuto essere tanto affascinata da lui,
ma avevo sempre trovato attraenti le cose irraggiungibili.
Ma Charlotte, con la sua stravaganza, cerca in tutti i modi di far tornare alla luce la bellezza interiore di Reed, di quell'uomo che un tempo è stato innamorato, e che si nasconde dietro la freddezza, la sfacciataggine e il suo carattere burero che lo spinge a chiedere scusa molte più volte di quanto desidererebbe.
«Sei una vera spina nel fianco, lo sai vero?».
E neanche questo suo cinismo riesce a trafiggere l'animo sognatore di Charlotte, che non appena si renderà conto di essersi innamorata davvero, lotterà con tutte le sue forze e le sue stravaganti idee, senza paura di rimanere ferita, ma con la consapevolezza di averci provato.
E Reed non ha più scampo quando entra in gioco la gelosia: al cuore, alla testa, e all'anima non si comanda...
Si voltò e si lisciò il vestito. «Come sto?». Come stai? Come se fossi mia.
Mi obbligai con tutte le forze ad allentare il pugno.
«Te l’ho detto. Stai benissimo».
Una lettura davvero carina, come lo sono tutte quelle che ho letto finora di questo splendido duo. Il bello delle loro storie ( parlo principalemte di quelle della Keeland) è che il backgroud dei personaggi presenta sempre qualcosa di insidioso, che viene fuori poco alla volta ma che permette al lettore di immaginarsi dei personaggi reali, con gli stessi problemi e con le stesse difficoltà che noi stessi riscontriamo quotidianamente.
Scritto divinamente, non manca di far sorridere, anche se non è riuscito a conquistarmi completamente come i precedente.
Perfetta per passare qualche ora sotto l'ombrellone, lo spirito umoristico di queste due autrici, mescolato con la stravaganza di Charlotte e il mix d'amore che ne esce vi conquisterà sicuramente.
«Mi dispiace per come mi sono comportato».
«Scuse accettate. E a me dispiace di averti chiamato bastardo narcisista».
Aggrottai le sopracciglia. «Ma non l’hai detto».
Sorrise. «Oh. Be’, allora l’ho pensato».
«Scuse accettate. E a me dispiace di averti chiamato bastardo narcisista».
Aggrottai le sopracciglia. «Ma non l’hai detto».
Sorrise. «Oh. Be’, allora l’ho pensato».
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