Recensione - La poesia dell'anima, di Patrisha Mar

by - febbraio 12, 2018

Buon lunedì readers! Non lo so se sapete, ma io ODIO il lunedì. Dopo un weekend di compleanno infinito e carico di avvenimenti, dopo la visione di Fifty Shades Freed (in italiano e inglese, non mi sono fatta mancare niente), vi posso finalmente parlare della mia ultima lettura. Si tratta di un'anteprima che Newton Compton ci ha gentilmente mandato: La poesia dell'anima, di Patrisha Mar. Un libro che saprà toccare le corde giuste dei cuori più romantici, e di mettere in discussione quelli dei più cinici. 

 



Titolo: La poesia dell’anima
Autore: Patrisha Mar
Serie: Non fa parte di una serie
Genere: Contemporary Romance
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Data di uscita: 10 febbraio 2018
Il mio giudizio: 💓💓💓💓



Giulio Dante è un giovane meccanico che vive ad Ancona, ha una passione segreta per la poesia e fa da padre al fratello Tommaso, che ha la sindrome di Down. Nella sua vita non c’è posto per l’amore, ma solo per avventure mordi e fuggi. Solo che Giulio non ha fatto i conti con il destino: sarà proprio una delle sue “avventure”, infatti, la prorompente Dafne, a presentargli Anna Prete, futura impiegata dell’officina. Chissà se il loro rapporto resterà puramente professionale…
Una storia d’amore delicata e romantica, in cui i protagonisti sono alla ricerca di se stessi e del proprio posto nel mondo. Sentimenti, voglia di riscatto, rimpianti, equivoci, paura, amicizia e amore: gli ingredienti perfetti per un romanzo che punta dritto al cuore.


Aveva paura dei sentimenti, aveva paura per il fratello, aveva paura di lasciarsi andare e permettersi di essere se stesso.


Le tragedie famigliari possono portare al cambiamento dentro di noi. Anche io l’ho provato sulla mia pelle, ancora giovane. Ti metti da parte, molte volte, e diventi grande. Diventi un punto di riferimento per gli altri, a volte rischiando di perdere te stesso. Questo è successo a Giulio quando ha perso i suoi genitori: ha dovuto togliere le scarpe del ragazzo “figo”, per indossare i panni del genitore. Tommaso, il fratello che ha la sindrome di Down e di dieci anni più piccolo, ha bisogno di lui. Ha bisogno dell’amore di una famiglia, di un amico, di un fratello. E dopo anni, questi panni Giulio li veste ancora con amore. Lui, trentenne e proprietario di un’officina, per suo fratello Tommaso andrebbe anche sulla Luna.
Ciò che manca nella vita di Giulio è un po’ di ordine nel cuore, che non ha spazio per una storia d’amore. 

Anna ha ventiquattro anni, ha già fatto troppi sacrifici per la sua giovane età, rinunciando a diventare un medico per poter aiutare la sua famiglia. Il padre, dopo un ictus, non è più completamente autonomo e necessita della presenza della figlia, per quanto sia temerario a sconfiggere quello che gli è capitato molto spesso nascondendolo dietro una forza straordinaria che gli da la carica per accettare quello che gli è successo. Anna, così giovane, così timida e così ingenua. Non conosce il mondo oltre alla sua terrazza, dove passa le notti a leggere di amori che nei libri sono così possibili… Ma nella realtà?


L’amore non doveva essere un mordi e fuggi, ma qualcosa da costruire, un romantico incontro di anime.

Quando la sua amica Dafne le racconta di aver conosciuto un bellissimo uomo che somiglia tanto a Ryan Gosling, ad Anna non resta che farsi forza, prima di vedere la sua amica crollare. Perché è così che succede: Dafne si innamora all’istante, e sempre di quelli sbagliati. Ma questo Giulio, sembra essere quello che Dafne vuol cambiare, quello al quale vorrebbe far credere di non cercare nulla di serio e di sperare che un giorno si innamori di lei…

Giulio nella sua vita di cose certe ne ha poche: suo fratello, la sua officina, il suo amico Angelo, l’amore per la poesia e la parola libertà, tatuata sulla pelle, incisa nella testa, e sbiadita nel cuore. A tutto questo si somma il disordine della sua scrivania, le fatture da archiviare, la contabilità da tenere bene. A detta di Dafne, Anna, che di contabilità non ne capisce niente, è perfetta per ricoprire il ruolo di segretaria part time. Impacciata e ancora in grado di arrossire, non si aspettava di essere assunta su due piedi, nonostante necessitasse di quel lavoro più del prossimo respiro. Certo non si aspettava che Giulio fosse così bello… Ma no. Era l’avventura della sua migliore amica, non avrebbe mai avuto pensieri su di lui. Mai…


Non essendo abituata a provare sentimenti romantici, non si era accorta che Giulio, con il suo aspetto sdrucito, spesso spettinato, e l’espressione beffarda, ma a tratti triste e quasi rassegnata, le era entrato nel cuore. Si stava affezionando a lui, gli si voleva “avvicinare” ed era consapevole di non poterlo assolutamente fare.


L’amicizia con Tommaso, incontrato un giorno alla spiaggia, la distrae un po’ dal pensiero del suo capo, troppo bello per lei che è una delle persone più ordinarie che si possano conoscere: vestiti troppo lunghi, occhiali troppo spessi, animo troppo ingenuo. Decisamente quello che non fa per Giulio, che cerca le cose facili, nonostante la sua vita non lo sia. La preoccupazione costante per Tommaso gli sussurra sempre all’orecchio e non lo lascia andare. Se da fuori traspare di lui l’idea di essere impavido, in realtà Giulio ha paura. Paura di innamorarsi, paura di non essere libero, quando in realtà è proprio l’amore a renderci tali. E sarà proprio Anna a fargli capire che anche lui è degno di amare, e di essere amato. 


Ma la cosa grave era che Giulio l’aveva lasciata fare perché gli era piaciuto il modo in cui lei l’aveva guardato, in cui l’aveva visto.

Lei, che è pura, semplice, empatica. Aprirsi con lei è facile come respirare, come se lo avesse sempre fatto, e come se non volesse smettere mai. La confonde, flirtando con lei ma non cercando serietà, e questo Anna non lo accetta. Lei vorrebbe essere amata da lui, tanto quanto lei stessa lo ama. Sapere che Tommaso è il collante delle loro vite rende il tutto ancora più dolce, perché il legame che c’è tra di loro rafforza anche il sentimento che si nasconde nei cuori di Anna e Giulio.

Ma lui sarà disposto a farsi travolgere, in nome della libertà di amare?





«C’è sempre una prima volta... per tutto». Anche per innamorarsi...


Credo di averlo detto già molte volte, ma la scrittura di Patrisha Mar ha qualcosa di speciale. Penso che sia una delle pochissime che narrando in terza persona mi fa provare emozioni forti come i libri narrati direttamente dal protagonista: sono sentimenti palpabili, da brividi sulla pelle e sorrisi sul viso. Anche questo libro credo sia meraviglioso. In un modo non troppo pesante ci parla della quotidianità di un ragazzo Down, alla continua ricerca della sua indipendenza, alle ansie di chi gli vive accanto. Loro non sono diversi da noi, hanno diritto di amare, di vivere da soli, di fare proprie quelle esperienze che a noi risultano normali. Tommaso in questo rispecchia la volontà di essere libero. Forse più del fratello. Ma libero di poter essere un fratello e non un figlio, una persona e non una “malattia”, un amico e non uno per cui provare pietà. Le similitudini che ho trovato con le vite dei protagonisti e la mia mi hanno sconvolta. Rinunciare a se stessi per il bene degli altri è qualcosa che può far onore, ma non sempre rende felici. A volte ci vuole quella complicazione che ci rede vivi, e per Giulio, quella complicazione è Anna. Per Anna, quella complicazione, è l’essersi innamorata per la prima volta. Un romanzo che non vuoi smettere di leggere, perché è quotidiano, non è scontato, è profondo, tenero, dolcissimo. Le parole scorrono come poesia, come quelle che Giulio ama scrivere alla luce della luna e che parlano di quella ragazza, dagli occhiali spessi, i vestiti coprenti, le guance che si imporporano e soprattutto quella che gli ha rubato il cuore. Non so se ci capisce che questo libro ha fatto breccia nel mio, di cuore. E ancora una volta mi trovo a dire grazie a Patrisha, che non si è smentita. 


Sandy

 

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