Recensione - Promettimi che resterai con me, di Mia Sheridan

by - novembre 04, 2019


Ogni libro di Mia Sheridan per me è sinonimo di forte entusiasmo. Non posso che essere contenta che Newton Compton piano piano continui a portare in Italia la sua Sign of Love Serie. Quest'ultimo, "Promettimi che resterai con me", riscatta le tre stelle del libro precedente, che mi aveva lasciata un pò titubante. 


 

Titolo: Promettimi che resterai con me 
Autore: Mia Sheridan 
Serie: Sign of Love, #6
Genere: Contemporary Romance
Casa Editrice: Newton Compton Editori 
Data di uscita: 22 ottobre 2019


TRAMA 

Grayson Hawthorn sta perdendo la speranza. Il destino è stato duro con lui e adesso, con poche risorse e il cuore spezzato, deve trovare il modo di rimettere in piedi l'impresa di famiglia. Il suo proposito sembra destinato al fallimento, fino al giorno in cui una giovane donna entra nel suo ufficio con una proposta stravagante e inaspettata, impossibile da rifiutare. Quello che inizia come un accordo commerciale temporaneo potrebbe diventare presto qualcosa di più. Perché Kira è una ragazza solare e sfacciata, che intende fare del suo meglio per dimostrare a Grayson che nella vita vale sempre la pena correre il rischio di aprire il proprio cuore.

Un incontro in banca. Uno sguardo a senso unico, una Pessima Idea



Kira Dellaire è la figlia dell'ex sindaco di San Francisco, allontanada l'anno prima da uno scandalo.
Il rientro in America è più difficile del previsto, visto che si ritrova senza un soldo e con l'intenzione di non chiedere un centesimo a suo padre. Quello che le resta sono appena duemila dollari di un vecchio conto a lei intestato e la grande amicizia di Kimberly.


L'uomo che incontra di sfuggita dentro uno degli edifici più fatiscenti della città è Grayson Hawthron, ex galeotto, ora uomo maturo alla ricerca di riscatto. E di un prestito che non gli viene concesso. Da qui... La pessima idea di Kira, che si presenta a casa sua - non senza aver fatto qualche ricerca sul suo conto - per proporgli un matrimonio di convenienza. Sua nonna Isabelle infatti, le ha lasciato un'eredita alla quale può avere accesso solo in due casi: al compimento del trentesimo anno, o in caso di matrimonio. Pur di poter avere accesso a quel denaro, che avrebbe impiegato in modi quasi impensabili agli occhi della gente per un'ereditiera, è disposta a concedere metà del suo fondo a Grayson, per permettergli di rimettere in sesto le finanze della sua azienda agricola.


Grayson è tornato a casa dopo aver scontato ingiustamente cinque anni in carcere. Durante la sua permanenza suo padre, che non ha mai avuto grande considerazione di lui, è morto. Suo fratello, invece, si presenta sposato con la fidanzata di Gray. L'unico amore presente nella vita di questo ragazzo è dato da Charlotte e Walter, i domestici che si prendono cura di lui come se fosse loro figlio. Alla morte del padre, Garyson si ritrova a dover tenere in piedi il piccolo gioiello di Hawthorn Vineyard: l'azienda che è stata negli anni il fiore all'occhiello del piccolo paese di Napa. Un azienda che contava trecento dipendenti, e che all'attivo ora ne aveva solo sei. Di cui uno era Grayson in persona. La proposta di Kira lo attira: riportare in auge Hawthorn Vineyard sarebbe un modo per rendere suo padre orgoglioso di lui come non lo era mai stato negli anni della sua infanzia, quando veniva poco considerato e abbandonato dalla sua stessa famiglia. Alle spalle di Gray pesa infatti un fardello alquanto pesante, che lo ha reso incline a irrigidirsi di fronte a forti sentimenti come l'amore. Le donne e un letto caldo lo soddisfano, non richiedono impegno. Sposarsi sarebbe l'ultimo dei suoi pensieri. Ma Kira non è per nulla il suo tipo, e mantenendo un profilo basso avrebbe potuto continuare ad avere incontri occasionali senza passare per un traditore. Alla fine il loro matrimonio era una semplice facciata per poter avere accesso a quel denaro che li avrebbe legati per pochi mesi. Poteva funzionare. Poteva essere un contratto di affari. Poteva mantenere quella straga malefica lontana dal suo cuore.



A quanto pareva mi ero sbagliata sul drago, almeno in parte. Non era la bestia insensibile che avevo pensato all’inizio. [...] Era solo un uomo… un uomo che aveva in sé profonde ferite e che stava facendo di tutto per andare avanti in una situazione che, prima che arrivassi io, gli aveva lasciato ben poche speranze.



Di pessime idee Kira ne aveva avute moltissime nel corso degli anni. Proporsi in moglie a un ex detenuto era, però, la peggiore. Quel drago di uomo la guardava con diffidenza, quasi con odio. Grayson aveva infatti visto in lei la classica ragazza ricca e piena di soldi, che nascondeva i suoi problemi legati agli scandali dietro a delle fughe dall'altra parte del mondo. Presto deve ricredersi sul conto di Kira: il suo cuore è puro, pieno di vita. La straga che lo aveva catturato nella rete diventava piano piano la sua strega. La sua dolce, piccola, bellissima strega.



Era un desiderio spasmodico quello che provavo per quella piccola e bellissima strega. 
 

Innamorarsi, giorno dopo giorno, è quasi inevitabile. Ogni pezzo delle loro anime viene poco alla volta spolverato, rimesso a lucido e donato all'altro per poterlo custodire nel posto più sicuro: nel cuore.
C'è da chiedersi se il cuore e l'amore sono abbastanza potenti contro i piani di un padre contrariato che non ha mezze misure e un solo obiettivo: allontanare per sempre i due giovani amanti.



Nell’amore risiede la verità. E la verità che infine viveva nel pacifico silenzio del mio cuore era che si può essere forti solo se si ha abbastanza coraggio da spezzarsi e che il dolore ti lascia spazio per l’amore e la gioia. E lo accoglievo con gratitudine, perché tutto questo era il meraviglioso equilibrio della vita.



Quella che ho trovato in Promettimi che resterai con me è una Sheridan diversa dai precendeti romanzi: il tocco di ilarità e simpatia dato dalla frizzantezza del personaggio femminile dista un pò dalla profondità delle storie precedenti che mi hanno rubato il cuore (come dimenticare Evie e Leo e Archer e Bree). Non stona questa sua nuova simpatia tra le righe, ma è... diversa da quello a cui ero abituata quando associavo il suo nome ad una prosa. Prosa che comunque non ha nulla da togliere agli altri romanzi e che rimane impeccabile: ho letto questo libro in un solo giorno, vuoi la curiosità, vuoi la facilità di sfogliare pagina dopo pagina per sapere se questo fantomatico matrimonio si sarebbe mai evoluto in qualcosa di più.
Ci sono delle parti, soprattutto le prese d'atto da parte dei protagonisti, che mi hanno davvero spezzato il cuore e ricomposto pezzo dopo pezzo. La necessità di entrambi di liberarsi da catene troppo ingombranti è fondamentale per poter vivere la vita che si meritano: Kira deve abbandonare il padre che non fa che controllarla, Grayson deve accantonare un amore giovanile, il rancore di un rapporto franterno perduto e l'idea positiva che aveva di suo padre. Niente è mai come sembra.
Si nota spesso il concetto di equilibro che personifica il segno della Bilancia, a cui questo libro è dedicato. Trovarsi a metà. Andarsi incontro insieme, per non far portare un grosso peso ad uno dei due bracci. Oppure andare incontro al proprio amore superando la metà dell'altro, piegando il piatto da una sola parte, pesante e colma di un sentimento che è giusto, è vero. Chiedere all'altro il permesso di prendere le redini, chiedendo in silenzio di superare la propria metà per essere un intero. Insieme.
Ottimo il POV alternato. Un libro promosso a (quasi) pieni voti!


Girò l’angolo opposto a dove mi trovavo io e mi mancò il fiato. Alla luce delle stelle, riuscii a vedere che aveva gli occhi fissi su di me. Mi alzai piano e lui mi venne incontro, ma sollevai la mano a dirgli di fermarsi, in modo che fossi io ad andare da lui. Perché, all’improvviso, avevo capito che in amore qualche volta è giusto incontrarsi a metà strada, ma a volte, la dimostrazione più semplice è andare incontro all’altro nel punto in cui si trova.


Sandy

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