Recensione - Last chapter #sequeldelsequel, di Margherita Fray

by - novembre 18, 2019


Aria di bocciature in casa "A piedi nudi, a cuore aperto". Dopo la delusione di una novella abbandonata fin dalle prime pagine, c'è stato un altro libro che  - sostanzialmente - mi ha fatto perdere tempo. Sto parlando di "Last Chapter", di Margherita Fray. E speriamo che sia davvero l'ultimo capitolo di questa serie...






Titolo: Last chapter
Autore: Margherita Fray
Editore: Self Publishing
Genere: Contemporary romance
Serie: Teach me #3
Data di uscita: 26 ottobre 2019


TRAMA

Sono passati quattro anni da quando Morgan e Cameron si sono divisi e tutte le “grandi speranze” su cui contava la ragazza sembrano essere svanite con lui.
Niente laurea. Niente lavoro. Niente casa. Niente fidanzato.
Con un’improbabile occupazione da correttrice di storie erotiche, Morgan arranca nella vita un giorno dopo l’altro occupando abusivamente il divano di Seline.
Eppure, qualcuno ritiene che meriti una seconda possibilità, un’altra opportunità.
Un ultimo capitolo.
E anche se l’ultima cosa che vuole Cameron Wilde è lasciarsi ingarbugliare di nuovo dai problemi di una ragazzina, scoprirà che non è così semplice impedirsi di fare qualcosa che comunque, dopo tutto questo tempo, si ha ancora voglia di fare. 


Non sono rimasta per niente soddisfatta di questa lettura. Partiamo dal presupposto che - secondo me, e ringraziamo il diritto di avere opinioni diverse al mondo - questo libro sia stata scritto solo ed esclusivamente per accontentare le lettrici. E per guadagnare qualche soldino in più. Aggiungiamoci che, proprio perché l'attesa era altissima, i lettori si sono buttati a capofitto nell'acquisto di questa storia dando per scontato che fosse ricca di profondi contenuti. Adesso, a lettura terminata, posso dire che di profonda, qui, c'è solo la mia indignazione. 
Non mi piace per niente che un autore rimanga attaccato ai suoi personaggi, girandoci attorno per anni e anni. Già l'hashtag #sequeldelsequel non era un bel biglieto da visita: dobbiamo sentir parlare degli stessi protagonisti per sempre? All'autore non viene in mente che magari il lettore voglia leggere qualcosa di diverso? 

Credo che Margherita sia caduta nel banalissimo con questa storia: Cameron e Morgan si rincorrono per tutto il libro, e quando alla fine si ritrovano, l'ultima parola che leggiamo è "fine". Ho visto una marea di commenti che dicevano "ma no! è finito sul più bello!" e ho avuto davvero paura, immaginando un #sequeldelsequeldelsequel. Grazie, ma no grazie.
Lei è rimasta la solita ragazzina capricciosa, lui il solito imbambolato innamorato. 
In quattro anni quello che è cambiato in loro è solo il numero degli anni - e per il Signor Wilde - il lavoro.  Si amano e si odiano e si odiano perché si amano e si amano perché si odiano. Pagine e pagine di inseguimenti stile "guardia e ladri". 
La scrittura molto confusionaria, i protagonisti si danno del lei - per mantenere il distacco "ex docente alunna" - ma crea solo confusione, soprattutto quando intervallato dall'informale "tu". Errori di battitura, frasi sconclusionate che spesso ho dovuto rileggere. Sintassi non così eccellente. Insomma, non un libro che consiglierei.

Ho portato a termine la lettura per due semplici motivi: il primo, era che avevo già abbandonato la novella di Elle Eloise (Il mio sorriso sa di te)- ex collega della Fray quando entrambe erano autrici Delrai - sfinita (in sole trenta pagine) dal comportamento della protagonista. Il secondo è stato sostanzialmente per la voglia di conoscere il susseguirisi delle vicente (la curiosità uccise il gatto e il lettore) e la lunghezza (200 pagine scarse) del libro. 



Sandy

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