Recensione "Vieni a vedere perché", di Amabile Giusti

by - marzo 23, 2018

Buon venerdì lettori e buon inizio weekend! Finalmente sono tornata operativa anche con le recensioni, dopo un periodo di pausa per recuperare letture non arretrate, di più ancora. Oggi il libro protagonista è l'ultimo romanzo di Amabile Giusti, seguito di un libro già uscito anni fa e da poco riproposto in una nuova veste self. Si tratta di "Vieni a vedere perché". Tornano Carlotta, le sue amiche, la sua mamma, e il suo amore Luca. 



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Titolo: Vieni a vedere perché
Autore: Amabile Giusti
Serie: Seguito di “Trent’anni e li dimostro”
Genere: Contemporary romance
Casa Editrice: Self publishing
Data di uscita: 21 Marzo 2018
Il mio giudizio: 💓💓💓💓




Quando hai appena compiuto trent’anni, hai un lavoro che ti piace un sacco e un ragazzo terribilmente sexy, cosa puoi chiedere di più alla dea bendata?
Che si tolga la benda, magari. Perché, mentre la fortuna è cieca, la sfortuna ci vede benissimo. Nell’arco di pochi giorni, infatti, Carlotta si ritrova a dover fare i conti coi dispetti della solita sfiga. Perde il lavoro, la sua strampalata famiglia torna a starle col fiato sul collo e il suo ragazzo, Luca, comincia a non raccontargliela giusta. Accidenti a lui: la sua agente letteraria è la versione in carne e ossa di Jessica Rabbit!
Torna la tenera e imbranata Carlotta, alle prese con nuove esilaranti avventure: la ricerca di un nuovo lavoro, una rivale in amore bellissima che non intende mollare l’osso, due amiche mezze matte e un esercito di parenti a dir poco originali.
Riuscirà l’amore a vincere sui dubbi e la gelosia? Di sicuro Carlotta è disposta a tirar fuori le unghie, in special modo adesso che a darle manforte c’è un’inaspettata complice.

"Vieni a vedere perché" è l’atteso seguito di "Trent’anni... e li dimostro". Un romanzo fresco e leggero, che scivola giù morbido come un boccone di panna. La storia di una giovane donna normale, che vive con coraggio e ironia. Un diario semiserio, capace di scatenare risate e sospiri, perché l’unica arma davvero vincente per affrontare i problemi è un sorriso sulle labbra.


Il primo romanzo che ho letto di Amabile è stato “Tentare di non amarti”. Ed ecco… impossibile tentare di non amare quella storia. Marcus e Penny hanno un posto speciale nel mio cuore. C’è stato poi il seguito, la storia di Francisca e del bel professore. E poi scorrendo su Facebook ho scoperto di questo nuovo romanzo. Poi leggo “l’atteso seguito di…” e non ci ho pensato due volte. Mi sono fiondata a leggere “Trent’anni e li dimostro” e consiglio anche a voi di farlo. Essendo questa la continuazione della storia, vi riassumo in breve il primo romanzo. Carlotta, primogenita un po’ sfigatella, lontana dalle eroine dei libri che leggiamo, ha un coinquilino che Simon Sbatticuore gli fa un baffo. Ogni sera una donna diversa di diverte nel suo letto, e ogni mattina qualsiasi aggettivo è ben accetto per dare il benservito alla sconosciuta di turno. Lui, Luca, è il grande amore della sua “farfallina” (ho ADORATO questo soprannome, perché lui con lei è sempre stato così dolce…un deficiente cronico perché dà per scontato che Carlotta non abbia occhi per vederlo e orecchie per sentirlo, ma pur sempre adorabile!). Lei, alla soglia dei trent’anni, non ha un lavoro, ma ha (in ordine sparso e non di importanza): una famiglia dalla quale ha ereditato pazzia cronica, una madre snaturata che vorrebbe vederla con marito e prole, una zia che mangia solo prugne secche in ogni salsa, una sorella bella come il Sole ma più stronza di tutte le Villains della Disney messe insieme, una cugina mezza suora che si sta per sposare, due amiche che in amore hanno più sfiga di lei, un padre che l’adora e una cotta immane per il suo inquilino. Il peggio d tutti questi drammi? Decisamente la madre snaturata che non smette di paragonarla alla figlia bella e modella, piena di uomini soldi e vuota nel cuore. Io, avessi avuto una mamma come quella, me la sarei data a gambe immediatamente. Ma l’animo di Carlotta è così buono che crede di meritarsi quella famiglia di matti, anche se cercano in ogni modo di deriderla e di farle pesare il suo stato sociale e sentimentale. Luca, dal canto suo, fa lo scrittore di giorno e il barista di notte. Ha un senso protettivo verso la sua “farfallina” tanto che capirà presto che Carlotta per lui è molto più che una con cui condividere casa, pranzi imbastiti al volo e il saldo delle bollette. Ci vorranno un viaggio a Forte dei Marmi e un bel periodo separati per meritare l’happy ending. Questo non è da considerarsi spoiler, dato che quello di cui vi parlerò è il seguito del libro… 

«Ci piace l’idea di un grande amore, frutto di una battaglia per ottenerlo, mantenerlo, difenderlo. Non siamo strani, noi, Carlottà, ma tutti quelli che si accontentano di qualcosa di meno.»


“Vieni a vedere perché” è un libro che parla di incertezza, di paura di perdere, paura di non essere abbastanza, paura di essere traditi. Tutte le paure che prova Carlotta nello stare con Luca. Perché? Perché lui è bello, tutte le donne vorrebbero farselo, e lui è sempre stato un playboy di quelli che non si dimentica. L’amore per Carlotta lo ha allontanato da quella vita, fatta di baci senza significato e notti passate a divertirsi. Ma sarà sufficiente dirle che lei è abbastanza per lui? Che lui ci tiene molto a lei? Ma è davvero abbastanza, tenerci molto? L’arrivo di un agente letterario tutta curve e provocazioni rischia di mettere in crisi quello che già è instabile tra i due novelli fidanzatini: ogni scusa è buona per essere gelosi, e in questo Carlotta cerca di contenersi, ma dallo stare zitta all’impazzire il passo è breve. Lei ama Luca, e farebbe di tutto per lui. E di questo bel giovane si può dire lo stesso? 

Mi prende per mano, mi stringe a sé. Mi bacia. Mentre mi bacia dimentico tutte le mie paure. Mentre mi bacia mi pare che il mondo sia un dipinto pieno di colori: il giallo di Van Gogh, il blu di Chagall, l’oro di Klimt. E il rosso acceso del mio amore interminabile.

I fatti parlano chiaro quando viene scoperto in una camera d’albergo con il suo agente, altrimenti chiamata Manuela… Carlotta cerca di giustificarlo, cerca di credergli, di dare ascolto al suo cuore e non a quello che i suoi occhi hanno visto. Ma non è facile fidarsi di un uomo che fino a qualche mese prima usava le donne come fazzoletti. E molto spesso l’amore non basta a rendere stabili due anime così diverse eppure così affini. Perdere Luca la ucciderebbe, ma farsi tranciare il cuore in due sarebbe peggio. Hanno provato a stare lontani e si sono ritrovati, hanno litigato di brutto e Luca ha deciso che non ne voleva più sapere. Che futuro potrebbe avere la loro storia se non c’è fiducia? È davvero Luca l’uomo giusto con il quale Carlotta vuole vivere il per sempre felice e contenta? È la sua, quella spalla su cui vuole addormentarsi ogni notte? 

«Non riesci a fidarti di me, vero? Lo vedo, lo capisco. Combatti ogni giorno contro te stessa e la tua insicurezza, contro i ricordi di quel che ero, e non riesci a lasciarti cadere fra le mie braccia con la certezza che ti afferrerò. 
Non importa, per adesso va bene così, suppongo di meritarlo. 
Ma verrà il giorno in cui pretenderò che tu chiuda gli occhi e ti butti.»


Tra un pianto e l’altro, e tra la disperazione e le chiamate di mamma, Carlotta ritrova il rapporto perso negli anni con la sorella, sempre stata piazzata in un piedistallo fatto d’oro. Ma gli anni passano anche per lei, arrivano le prime delusioni, i primi “segni del tempo”, e anche il mondo di Erika, da sempre perfetto, inizia a vacillare. Sarà Carlotta, da brava sorella maggiore, a starle accanto. Anche se per anni non hanno fatto che paragonarle, mostrano pregi dell’una e difetti dell’altra. Anche se non possono essere più diverse del giorno e la notte. Ma nonostante questo si trovano complice, come solo il rapporto fraterno può essere.
Un libro che è consigliato non solo per come è scritto, frizzate e ironico. Ma perché in ognuno di noi c’è un po’ di Carlotta: la perdita del lavoro, il fatto di sentirsi inferiori, il fatto di non credere di essere abbastanza, oppure il fatto di avere una famiglia non troppo normale che non sa dosare le parole. Oppure ancora per l’autoironia che cela. Carlotta è un bellissimo personaggio, vero, senza peli sulla lingua, che non ha paura di combattere per quello in cui crede. 
 «Ok, adesso ti chiudo la bocca.»
Me la chiude la bocca, con un bacio profondo, che sa di lacrime, sale, luce, disperato amore, e di Luca, che è tutto questo e tutto quanto.

Alla prossima, 


Sandy
 

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