Recensione "Echo", di Rachel Sandman
Uscito il 17 maggio grazie a Delrai Edizioni il primo libro di Rachel Sandman dal titolo "Echo" presentato a Milano a Tempo di Libri, la fiera letteraria che si è svolta dall'8 al 12 marzo.
Titolo: Echo
Autore: Rachel Sandman
Serie: Non fa parte di una serie
Genere: Contemporary romance – New Adult
Casa Editrice: Delrai Edizioni
Data di uscita: 17 Maggio 2018
Il mio giudizio: 💓💓💓 e mezzo
Trama
«Normalmente mi chiamano Sam, se la cosa può rassicurarti.»
Faccio una smorfia. È visibilmente alterata adesso.
«Qual è il tuo problema?»
«Nessun problema, solo non mi pare calzi con la tua persona.»
«Davvero? E quale nome, sua maestà il re del niente, vedrebbe meglio attribuito a codesta dama?»
Trattengo a stento una risata ma non posso fare a meno di sorridere.
«Quello di sempre…»
«Ovvero?»
«Echo.»
Faccio una smorfia. È visibilmente alterata adesso.
«Qual è il tuo problema?»
«Nessun problema, solo non mi pare calzi con la tua persona.»
«Davvero? E quale nome, sua maestà il re del niente, vedrebbe meglio attribuito a codesta dama?»
Trattengo a stento una risata ma non posso fare a meno di sorridere.
«Quello di sempre…»
«Ovvero?»
«Echo.»
Uno sguardo a volte può cambiare la vita. Ne sa qualcosa Tomas Riley in una Boston estiva, quando incrocia gli occhi di una sconosciuta e ne rimane folgorato. Lei, Samantha Bennett, è una ragazza sfuggente, inafferrabile, che guarda il mondo attraverso una solida corazza. Il loro primo incontro avviene un po’ per caso, ma il secondo … È destino.
La sorte inizia a giocare le sue carte e Tom cerca in ogni modo di farsi notare, con battute e gaffe che attirano l’attenzione di Sam. Lei non capisce se il ragazzo è solo presuntuoso o vuole farla arrabbiare.
La passione per la musica avvicinerà due personalità diverse, ma uniche, in una storia come tante altre – o forse no -, perché spesso, se si tratta di emozioni, non è facile capire dove inizia il proprio cuore e finisce quello dell’altro.
Una bella prima prova per Rachel, che edita Delrai approda negli store e nelle librerie con Echo, il suo primo romanzo. È una storia semplice, lontana da quelle che leggiamo. Come tutte le storie Delrai, alla fine, che non sono solite calcare quelle di cui il mercato pullula. Ho avuto il piacere e l’onore di incontrare (e di farmi firmare il libro) Rachel in persona quando è stato presentato a Tempo di Libri a Milano.
Echo è una storia d’amore, di rabbia, di perdono, di mancanze, di riscoperta, di fiducia, e di voglia di ricominciare.
«Fidati. Sarai mia, Echo. E allora continuerai a essere libera, ma libera di provare, sperimentare e vivere con me e con nessun altro. Ti è chiaro?»
Boston è lo scenario che accompagna le parole di Rachel, che ci racconta di come Tomas si innamori di Samantha in una mattina di giugno. Il 16, per essere precisi. Lei, voltata di spalle, stava prendendo quel vinile, proprio quello che voleva lui, e che ha sudato sette camicie per avere. Quel vinile che non deve andare in mani diverse dalle sue. Lo stesso vinile che perde un secondo di importanza quando lo sguardo di Sam, caldo, color ambra, incontra quello di Tom. Un fulmine a ciel sereno, un battito di ciglia, e lei è sparita dalla porta, tra le mani quel disco.
«Se io devo avere tatto con una persona che non conosco, di cui non sapevo nemmeno il nome fino a oggi, solo perché questa ha una cotta adolescenziale per me, tu dovresti trattarmi meglio.» Ancora. Cerca di vincermi sul mio stesso terreno. Lo sto odiando, come odio il colore dei suoi occhi sinceri, il modo in cui il suo corpo si insinua nel mio spazio personale e respira la mia aria, il mio ossigeno.
«Tu non hai una cotta adolescenziale per me.»
«Infatti. La mia è una vera e propria sbandata cosmica» ammette.
Solo qualche mese dopo, il destino li troverà seduti l’uno affianco all’altra, ad una lezione universitaria sulla musica. La ragazza dai capelli scuri vista in quel negozio, ora nasconde il bruno della sua chioma sotto un biondo platino che la rende ancora più bella. Un lavoro di gruppo li costringe ad interagire, ma le intenzioni di Tomas sono chiare. Lui la vuole. La vuole davvero. E non per un’avventura passeggera, lui vuole il “per sempre”, il "non ci lasceremo mai", il “fidati di me”.
Dovrà combattere non poco con il passato di Sam, nascosto nel suo cuore e impregnato nel suo corpo dall’inchiostro scuro dei suoi tatuaggi, che raccontano la sua storia sulla sua pelle candida. Versi di canzoni, promesse, simboli, sono solo una parte di quello che Sam vorrebbe chiudere in una scatola come un semplice ricordo. Il male è nella sua mente, che le ricorda la promessa fatta anni prima a Ben, il suo primo amore: quello che l’ha lasciata, quello che non è più tornato, quello che per primo ha rotto la promessa del per sempre tanto agognato.
Dovrà combattere non poco con il passato di Sam, nascosto nel suo cuore e impregnato nel suo corpo dall’inchiostro scuro dei suoi tatuaggi, che raccontano la sua storia sulla sua pelle candida. Versi di canzoni, promesse, simboli, sono solo una parte di quello che Sam vorrebbe chiudere in una scatola come un semplice ricordo. Il male è nella sua mente, che le ricorda la promessa fatta anni prima a Ben, il suo primo amore: quello che l’ha lasciata, quello che non è più tornato, quello che per primo ha rotto la promessa del per sempre tanto agognato.
La voce mi si spezza e devo interrompere il contatto visivo perché cazzo, sto per scoppiarle a piangere in faccia. Perché io non la voglio condividere, con nessuno, né tantomeno con un ricordo tanto ingombrante: la consapevolezza mi si scaglia addosso tutta insieme e devo fare un respiro profondo. Non ho scelta. Non ho una cazzo di fottuta possibilità di arrivare al livello in cui… Al pari di… Merda…
Il carattere scontroso e diffidente di Sam lotta contro quello sorridente di Tom, che toccato anche lui dall'abbandono, e dopo essersi rialzato, cerca di prendere per mano la ragazza di cui si è innamorato. La musica, poco alla volta, assieme ai gesti dolcissimi e romanticissimi di Tom, e una chiave di lettura diversa di vecchi versi dei Pink Floyd riusciranno a far capire a Sam che anche lei è degna di ricominciare, che può lasciare il passato alle spalle senza dimenticare, ma che può concedersi una nuova possibilità di amare qualcuno che la ricambia e di farlo senza paura.
«Echo, guardami. Hai avuto paura?»Torna a fissarmi.«Sì» ammette, con un tono talmente carico di sofferenza da straziarmi.«Di me?» continuo. Devo saperlo, devo.«Non di te. Di quello che ho sentito.»E che sentiamo anche ora, qui su questi gradini: occhi negli occhi, i respiri che si mescolano. Ormai è palese che questa ragazza mi ha mandato in tilt e che per lei, in un modo tutto suo e parecchio contorto, la cosa sia ricambiata.
Brava Rachel. Una storia che si legge in un baleno, anche grazie ai capitoli brevi. Attenzione: non è detto che breve è brutto, banale, privo di significato. Breve può anche essere un modo per concentrarsi poco alla volta sulle sensazioni che i protagonisti provano, ed è questo che intendo. In ogni capitolo emerge più che la storia in sé, lo stato d’animo di Tom e Sam, accompagnato dall’eco di una canzone in sottofondo. Colonne sonore che sono impresse nella mente di tutti (lo ammetto, ho avuto un po’ di difficoltà quando si parlava di musica nello specifico perché non sono una grande appassionata) scandiscono il ritmo di una bellissima storia d’amore, dal retrogusto amaro di un passato infelice, ma pronta a sbocciare in un giorno di pioggia.
Appoggio la mia testa alla sua, respiro il suo odore, i suoi capelli incasinati dal freddo e dal vento. Echo alza il viso e mi guarda, sorridente, per poi rannicchiarsi nuovamente contro il mio collo, sicura di me, sicura di noi.
Sandy
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