Recensione - Il mio tormentatore, di Anna Zaires

by - gennaio 16, 2018

Buongiorno readers! Oggi torno con un dark romance di una scrittrice self che non conoscevo: Il mio tormentatore. Devo dire che tutto dalla trama al titolo, stonava dalle mie letture, il che vuol dire che ho iniziato la lettura con qualche pregiudizio. Se di solito amo i romance senza artifici e personaggi che siano il meno sociopatici possibili, "Il mio tormentatore" era esattamente il contrario. Eppure...siete curiose di sapere cosa penso di Sara e Peter? Continuate a leggere!!!


Titolo: Il mio tormentatore

Autore: Anna Zaires

Serie: Tormentor mine #1 (non autoconclusivo)

Genere: Dark Romance

Casa Editrice: Self 

Data d'uscita: 4 novembre 2017

Il mio giudizio: ❤ ❤ ❤




Trama:

Un crudele sconosciuto inquietantemente bello è venuto da me nel cuore della notte, dagli angoli più pericolosi della Russia. Mi ha tormentata e distrutta, facendo a pezzi il mio mondo in nome della sua sete di vendetta.
Ora è tornato, ma non è più in cerca dei miei segreti.
L'uomo che invade i miei incubi vuole me.
Non è solo pericoloso; è letale. Lo vedo dal ghiaccio metallico del suo sguardo e nella robustezza del suo grande corpo, nella mascella arrogante e nella crudele curva delle sue labbra. Questo è un uomo che vive e respira violenza, un predatore per cui le regole della società non esistono.
Peter è un'agente delle forze militari russe. E' un soldato eccezionale e preciso che non si ferma davanti a nulla, tranne quando si trova a Daryevo. In quel piccolo paesino c'è il suo cuore, la moglie ed il figlioletto. Per questo quando gli comunicano che il villaggio è stato attaccato e distrutto con i suoi abitanti, crolla completamente, e la sua anima già nera diventa solo buio. La sua vendetta lo porta da Sara, la moglie di un "colpevole". Sorprendendola a casa, la tortura cercando di spaventarla per farsi dire dov'è suo marito e poi sparisce. Più o meno. Perchè la forza e il coraggio di quella donna l'hanno conquistato da subito, ed in breve Sara diventa la sua ossessione. Nonostante la sua missione, si trasforma in uno stalker, consapevole del suo comportamento ed inizia a spiare e seguire Sara, fino ad avvicinarla, parlarle, e vivere con lei. Vuole proteggerla e ricominciare a vedere un po' di luce, ma Sara può dimenticare quel piccolo pezzo del loro passato? Può davvero fidarsi di lui?
Cazzo quel sorriso...quel sorriso era tutto. Per la prima volta, capisco perchè mi sento così accanto a lei. Per la prima volta, capisco quanto la amo.
Sara pensava di avere tutto quello che una ragazza potesse desiderare: la sua carriera di medico sta decollando, ha sposato un uomo fantastico che ama, la sua vita è perfetta. Ma questa era solo un'illusione e lei lo ha capito nel modo peggiore quando si è vista crollare tutto dalle mani dopo "l'incidente". Ora Sara è sola e può contare soltanto su se stessa. Anche dopo l'aggressione che subisce in casa sua, nonostante sia passato del tempo può sentire ancora la paura attraversarla. Proprio mentre sta decidendo di andare avanti, il suo aggressore le appare davanti e non sembra intenzionato ad andarsene o lasciarla sola nonostante tutte le sue resistenze. E Sara è confusa: se da una parte lo odia, dall'altra sente che da quando Peter è entrato in maniera violenta lei si sente viva, protetta, e...amata. Ma questo amore è reale oppure è solo malato?
Il nostro legame si è formato sulla perdita e il dolore, la nostra intimità sulla tortura. Non c'è niente di normale nella sua attrazione verso di me; è contorta quanto la mia reazione nei suoi confronti. La sua vendetta è ciò che ci lega, e nessuna quantità di dolcezza potrà cambiare questo.
Come vi ho annunciato nel mio piccolo preludio, questo non è proprio il mio genere, il clichè del cattivo che rapisce la bella, lo psicopatico innamorato e così via... ma "Il mio tormentatore" (titolo a parte!) devo dire che non mi ha dispiaciuto. 
Volete sapere perchè? Innanzitutto per la storia. L'intreccio è ben costruito, il ritmo serrato, nulla risulta scontato. Ci sono i protagonisti, entrambi coerenti con i loro personaggi, entrambi lucidi e consapevoli dell'assurdità della situazione. 
Peter è diventato un serial killer, un mercenario che cerca vendetta (onestamente non riesco a biasimarlo), e per questa vendetta è disposto a tutto. Uccide senza rimorsi, non si scusa ne si giustifica. Sa che non fa del bene, ma probabilmente è convinto di non fare neanche del male. Ma in lui non c'è solo questa violenza, perchè abbiamo la fortuna di conoscerlo in un momento della sua vita più felice, quando riusciva ancora a sorridere. Ed è proprio quell'umanità che prenderà spazio nel racconto: ogni gesto di tenerezza, ogni attenzione, ogni cena preparata solo per la sua Sara. 
E poi c'è lei. Toglietevi dalla testa la ragazza indifesa che cade tra le braccia del malvivente iniziando una storia d'amore. Sara odia Peter e fa di tutto per resistergli e tenerlo lontano arrivando a piccoli mezzucci come cercare di avvelenarlo. Ma soprattutto odia se stessa ogni volta che pensa a lui bramandolo. Sa che la situazione irreale che sta vivendo è pericolosa e malata, e l'unica cosa che vuole è che tutto torni com'era...o forse no? Per scoprirlo ci toccherà aspettare il secondo volume sperando che l'autrice riesca a sorprendermi ancora positivamente!
«Cosa ci vuole per far si che mi lasci in pace?»«Un proiettile al cervello o al cuore.»
E voi lo avete letto? Cosa ne pensate?
A presto, Laura.

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