SPILL THE TEA - Due chiacchiere con Sabrina

by - luglio 20, 2024

 
Buongiorno mie splendide Romance Addicted! Nella rubrica di oggi vorrei parlarvi di un’ autrice, Simona Pugliese, che ho avuto da poco il piacere di scoprire e che con il suo secondo libro “Non è solo immaginazione”, uscito il 14 giugno, ci regala un romanzo allegro, intenso e coinvolgente, ma che non escludo, saprà farvi anche riflettere.







TRAMA


L’immaginazione è una cosa meravigliosa.
Peccato però che la fantasia, usata in maniera scorretta, possa fare di te niente di più che una bugiarda. Questo è quello che sta iniziando a capire Greta che, dall’età di sei anni, inventa fatti, persone e cose quando ne ha più bisogno: per tenere a distanza ammiratori indesiderati, per lavoro e, se è necessario, non ha problemi a fingersi un’altra persona.
Finisce per questo motivo in un gruppo di auto-aiuto, e circondata da quattro sconosciuti confessa come, con il passare del tempo, la situazione le sia sfuggita di mano. Greta deve smetterla prima che sia troppo tardi. Il prezzo da pagare sta diventando sempre più alto perché rischia di perdere i suoi migliori amici: Larissa, conosciuta tra i banchi di scuola e Gabriele, di cui è innamorata fin da quando era bambina. Nel corso degli anni, per colpa delle bugie, tra di loro sono nate parecchie incomprensioni. Il lavoro di Gabriele, che lo porta spesso lontano da casa, e le conseguenze, alcune volte disastrose, dell’uso scorretto che Greta fa della sua immaginazione contribuiscono ad allontanarli.
Cosa farà Greta? Quanto ancora vuole rischiare? Cosa e chi è disposta a perdere?


Greta è una bambina solare e gentile, nonostante sia figlia di due “pescatori”, che ha, come immenso desiderio, quello di avere finalmente nuove amicizie nel quartiere dove si è da poco trasferita, all’età di 6 anni, con i suoi genitori.
La sua fervida immaginazione le terrà compagnia fino al momento in cui il suo desiderio diventerà realtà, conoscendo Gabriele e Larissa: Gabriele è il primogenito della numerosa famiglia di vicini con la quale i suoi genitori stringeranno amicizia; Larissa sarà la compagna di classe con la quale, già dal primo giorno di scuola, sottoscriverà una perfetta intesa. La casetta sull’albero diventerà il rifugio di Greta e Gabriele, quel posto dove vedranno trascorrere l’infanzia e poi l’adolescenza tra felicità, tristezza, lacrime, risate, dubbi e insicurezze. I loro sguardi e il batticuore che contraddistinguono i momenti insieme sembrano esprimere determinate emozioni ma “le realtà” raccontate da Greta narrano tutta un’altra storia, capace solo di confondere Gabriele. Difficile chiarirsi, domandare, approfondire, quando l’orgoglio e la stupidità prendono il sopravvento, poiché spesso è più facile lasciar perdere, pur  sapendo che ciò ci farà soffrire.

Ho molto apprezzato il modo di scrivere di Simona, scorrevole, ironico, delicato, ma in grado di coinvolgere il lettore in un friends to lovers dalla trama non scontata. L’autrice alterna passato e presente, e il Pov in prima persona della protagonista ne descrive il susseguirsi di avvenimenti e sentimenti, che rimangono immutati, anzi crescono nel tempo, emozionandoci. 
Personalmente, non ho condiviso “la scelta” di Larissa,  mentre ho adorato la schiettezza di Giacomo, che non le manda certo a dire (perché quando lo sai, lo sai), la nonnina Nella (adorabile) e ultimi ma non meno importanti, le famiglie Ferraro e Parenti, con quel tipo di amore capace di resistere nel tempo, che sa scaldarti il cuore.
Insomma, grazie a Greta, ho avuto la conferma che: “meglio una brutta verità ad una bella bugia” è la mossa vincente, e per fortuna, ad un certo punto, non sono stata l’unica a pensarla così.
Consigliatissimo. Brava Simona!

Alla prossima settimana

SABRINA






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