SPILL THE TEA - Due chiacchiere con Sabrina
Buongiorno mie splendide Romance Addicted! Nella rubrica di
oggi vorrei parlarvi di un’ autrice,
Simona Pugliese, che ho avuto da poco il piacere di scoprire e che con il suo secondo
libro “Non è solo immaginazione”, uscito il 14 giugno, ci regala un romanzo
allegro, intenso e coinvolgente, ma che non escludo, saprà farvi anche
riflettere.
TRAMA
L’immaginazione è una cosa meravigliosa.
Peccato però che la fantasia, usata in maniera scorretta,
possa fare di te niente di più che una bugiarda. Questo è quello che sta
iniziando a capire Greta che, dall’età di sei anni, inventa fatti, persone e cose
quando ne ha più bisogno: per tenere a distanza ammiratori indesiderati, per
lavoro e, se è necessario, non ha problemi a fingersi un’altra persona.
Finisce per questo motivo in un gruppo di auto-aiuto, e
circondata da quattro sconosciuti confessa come, con il passare del tempo, la
situazione le sia sfuggita di mano. Greta deve smetterla prima che sia troppo
tardi. Il prezzo da pagare sta diventando sempre più alto perché rischia di
perdere i suoi migliori amici: Larissa, conosciuta tra i banchi di scuola e
Gabriele, di cui è innamorata fin da quando era bambina. Nel corso degli anni, per colpa delle bugie, tra di loro
sono nate parecchie incomprensioni. Il lavoro di Gabriele, che lo porta spesso
lontano da casa, e le conseguenze, alcune volte disastrose, dell’uso scorretto
che Greta fa della sua immaginazione contribuiscono ad allontanarli.
Cosa farà Greta? Quanto ancora vuole rischiare? Cosa e chi è
disposta a perdere?
Greta è una bambina solare e gentile, nonostante sia figlia
di due “pescatori”, che ha, come immenso desiderio, quello di avere finalmente
nuove amicizie nel quartiere dove si è da poco trasferita, all’età di 6 anni,
con i suoi genitori.
La sua fervida immaginazione le terrà compagnia fino al momento
in cui il suo desiderio diventerà realtà, conoscendo Gabriele e Larissa:
Gabriele è il primogenito della numerosa famiglia di vicini con la quale i suoi
genitori stringeranno amicizia; Larissa sarà la compagna di classe con la
quale, già dal primo giorno di scuola, sottoscriverà una perfetta intesa. La
casetta sull’albero diventerà il rifugio di Greta e Gabriele, quel posto dove
vedranno trascorrere l’infanzia e poi l’adolescenza tra felicità, tristezza,
lacrime, risate, dubbi e insicurezze. I loro sguardi e il batticuore che
contraddistinguono i momenti insieme sembrano esprimere determinate emozioni ma
“le realtà” raccontate da Greta narrano tutta un’altra storia, capace solo di
confondere Gabriele. Difficile chiarirsi, domandare, approfondire, quando l’orgoglio e
la stupidità prendono il sopravvento, poiché spesso è più facile lasciar perdere, pur sapendo che ciò ci farà soffrire.
Ho molto apprezzato il modo di scrivere di Simona,
scorrevole, ironico, delicato, ma in grado di coinvolgere il lettore in un
friends to lovers dalla trama non scontata. L’autrice alterna passato e
presente, e il Pov in prima persona della protagonista ne descrive il
susseguirsi di avvenimenti e sentimenti, che rimangono immutati, anzi crescono
nel tempo, emozionandoci.
Personalmente, non ho condiviso “la scelta” di Larissa, mentre ho adorato la schiettezza di Giacomo,
che non le manda certo a dire (perché quando lo sai, lo sai), la nonnina Nella (adorabile)
e ultimi ma non meno importanti, le famiglie Ferraro e Parenti, con quel tipo
di amore capace di resistere nel tempo, che sa scaldarti il cuore.
Insomma, grazie a Greta, ho avuto la conferma che: “meglio
una brutta verità ad una bella bugia” è la mossa vincente, e per fortuna, ad un
certo punto, non sono stata l’unica a pensarla così.
Consigliatissimo. Brava Simona!
Alla prossima settimana
SABRINA
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