Recensione - La ninna nanna degli alberi, di Alice Bassoli

by - luglio 10, 2024

 
Buongiorno miei carissimi lettori amanti del giallo. “La ninna nanna degli alberi”, edito Corbaccio Editore, è una lettura che mi è stata consigliata, e posso dirvi che ne è davvero valsa la pena, poiché Alice Bassoli è stata sicuramente una splendida scoperta. A voi la recensione, e sono sicura che sarà un libro che, oltre a non deludervi, vi rimarrà impresso nella mente e nel cuore per parecchio tempo.





TITOLO: La ninna nanna degli alberi
AUTORE: Alice Bassoli
CASA EDITRICE: Corbaccio Editore
DATA DI USCITA:6 febbraio 2024
PAGINE: 288


Trama

Dicembre 2018. Isabella non aveva più messo piede in quel luogo, in quel paese immerso nei boschi dell'Appennino tosco-emiliano, nella casa della zia dove andava appena iniziavano le vacanze. Dove andavano, lei e la gemella Valeria. Lì trascorrevano l'estate insieme ai ragazzi del posto facendo bagni nel torrente, chiacchierando in piazza, scambiandosi i primi baci per sentirsi adulti, esplorando una villa diroccata per vincere la noia. E tanto meglio se quella villa faceva paura perché di notte si vedevano delle luci, si sentivano dei rumori strani... Ma una sera di luglio di vent'anni prima Valeria non è tornata a casa della zia, Valeria è scomparsa, svanita nel nulla, lasciando solo domande senza risposta. Da vent'anni Isabella vive dimezzata; col tempo ha cercato di avere un'esistenza normale, ha un ex marito e una figlia, ha costruito dei muri per separarsi dai ricordi e dalle persone di allora e non li ha più oltrepassati. Fino alla morte di zia Adele, che le ha lasciato in eredità la casa e nella casa un indizio. Isabella sa che a questo punto non potrà fare altro che raccoglierlo, per lasciarsi travolgere dal passato e nel passato cercare quella verità che per vent'anni le era sfuggita.


Questa lettura è stata particolarmente emozionante, le sensazioni provate così preponderanti da risultare quasi tangibili.  Un giallo dove la suspense è un crescendo che coinvolge fino alla fine.


“La felicità degli altri la feriva, irrideva la miseria del suo animo,
quello stato di depressioni e ansia costanti e onnipresenti 
che la facevano affondare sempre di più,
nel fango putrido dei ricordi e dei sensi di colpa”.


Isabella è una donna di quasi quarant’anni, con un enorme peso sul cuore, che le impedisce di gioire, di amare la vita, di vivere appieno le gioie della maternità. La scomparsa della sorella, vent’anni prima, nella lontana estate del 1998, ha lasciato un segno indelebile in lei, nei suoi genitori, nella zia Adele, che le ospitava ogni anno. 
Ed è proprio in occasione della morte di quest’ultima che Isabella, con la figlia Emma, si recheranno a Cadelbove , nella vecchia casa della zia, per questioni burocratiche. Questa sarà l’occasione per incontrare nuovamente Alfredo, Lorenzo e Monica, gli amici delle vacanze con cui Isabella e la sorella gemella Valeria erano solite trascorrere l’estate. Trapeleranno confidenze, segreti, omissioni che il gruppo di amici ha ritenuto opportuno non confessare a nessuno, che andranno ad aggiungersi ad altri indizi appena giunti nelle mani di Isabella, in grado di rimettere tutte le sue congetture sulla scomparsa della sorella, in discussione. Un diario, una lettera, una collanina, dei gigli, due ragazzini curiosi e numerosi altri indizi proveranno a colmare la sete di conoscenza del lettore.

Il dolore delle sorelle Sonci, il loro vissuto, mi hanno davvero stritolato il cuore. Valeria, con un fardello così pesante che ha voluto portare da sola, senza confidarsi con nessuno, indifesa a soli 17 anni. Isabella, un tormento insuperabile che riversa nell’alcool, senza riuscire a capire quanto questo ferisca la figlia, facendola sentire spesso trascurata. La costante presenza di Valeria ad occupare la sua mente, a discapito di tutto il resto, del trascorrere degli anni, della ricerca della felicità.


“Improvvisamente un profumo intenso la investì.
Isabella sorrise. Quelli erano i suoi fiori.
I fiori preferiti di Valeria”.


La scrittura è ricercata e nonostante ci siano scene forti, quest'ultime non vengono descritte nei particolari. L'autrice rappresenta le emozioni delle protagoniste con una tale intensità da sembrare quasi reali, da lasciare senza fiato. Il  Pov in terza persona dà voce a molti personaggi, ben definiti, perfettamente amalgamati in una trama ben strutturata. L’immedesimazione è totale, il ritmo incalzante e l’alternarsi passato presente accresce ulteriormente la suspense e la curiosità del lettore fino alla fine.
Insomma, pelle d’oca. 
Primo libro che leggo di Alice e che mi sento  vivamente di consigliare.

A presto
Sabrina








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