Recensione - La ninna nanna degli alberi, di Alice Bassoli
Buongiorno miei carissimi lettori amanti del giallo. “La ninna nanna degli alberi”, edito Corbaccio Editore, è
una lettura che mi è stata consigliata, e
posso dirvi che ne è davvero valsa la pena, poiché Alice Bassoli è stata sicuramente
una splendida scoperta. A voi la recensione, e sono sicura che sarà un libro che, oltre a non deludervi, vi rimarrà impresso nella mente e nel cuore per parecchio tempo.
TITOLO: La ninna nanna degli alberi
AUTORE: Alice Bassoli
CASA EDITRICE: Corbaccio Editore
DATA DI USCITA:6 febbraio 2024
PAGINE: 288
Trama
Dicembre 2018. Isabella non aveva più messo piede in quel
luogo, in quel paese immerso nei boschi dell'Appennino tosco-emiliano, nella
casa della zia dove andava appena iniziavano le vacanze. Dove andavano, lei e
la gemella Valeria. Lì trascorrevano l'estate insieme ai ragazzi del posto
facendo bagni nel torrente, chiacchierando in piazza, scambiandosi i primi baci
per sentirsi adulti, esplorando una villa diroccata per vincere la noia. E
tanto meglio se quella villa faceva paura perché di notte si vedevano delle
luci, si sentivano dei rumori strani... Ma una sera di luglio di vent'anni
prima Valeria non è tornata a casa della zia, Valeria è scomparsa, svanita nel
nulla, lasciando solo domande senza risposta. Da vent'anni Isabella vive
dimezzata; col tempo ha cercato di avere un'esistenza normale, ha un ex marito
e una figlia, ha costruito dei muri per separarsi dai ricordi e dalle persone
di allora e non li ha più oltrepassati. Fino alla morte di zia Adele, che le ha
lasciato in eredità la casa e nella casa un indizio. Isabella sa che a questo
punto non potrà fare altro che raccoglierlo, per lasciarsi travolgere dal
passato e nel passato cercare quella verità che per vent'anni le era sfuggita.
Questa lettura è stata particolarmente emozionante, le
sensazioni provate così preponderanti da risultare quasi tangibili. Un giallo dove la suspense è un crescendo che
coinvolge fino alla fine.
“La felicità degli altri la feriva, irrideva la miseria
del suo animo,
quello stato di depressioni e ansia costanti e
onnipresenti
che la facevano affondare sempre di più,
nel fango putrido dei ricordi e dei sensi di colpa”.
Isabella è una donna di quasi quarant’anni, con un enorme
peso sul cuore, che le impedisce di gioire, di amare la vita, di vivere appieno
le gioie della maternità. La scomparsa della sorella, vent’anni prima, nella
lontana estate del 1998, ha lasciato un segno indelebile in lei, nei suoi
genitori, nella zia Adele, che le ospitava ogni anno.
Ed è proprio in occasione della morte di quest’ultima che
Isabella, con la figlia Emma, si recheranno a Cadelbove , nella vecchia casa
della zia, per questioni burocratiche. Questa sarà l’occasione per incontrare
nuovamente Alfredo, Lorenzo e Monica, gli amici delle vacanze con cui Isabella
e la sorella gemella Valeria erano solite trascorrere l’estate. Trapeleranno
confidenze, segreti, omissioni che il gruppo di amici ha ritenuto opportuno non
confessare a nessuno, che andranno ad aggiungersi ad altri indizi appena giunti
nelle mani di Isabella, in grado di rimettere tutte le sue congetture sulla
scomparsa della sorella, in discussione. Un diario, una lettera, una collanina, dei
gigli, due ragazzini curiosi e numerosi altri indizi proveranno a colmare la sete di
conoscenza del lettore.
Il dolore delle sorelle Sonci, il loro vissuto, mi hanno davvero stritolato il cuore. Valeria, con un fardello così pesante che ha
voluto portare da sola, senza confidarsi con nessuno, indifesa a soli 17 anni.
Isabella, un tormento insuperabile che riversa nell’alcool, senza riuscire a
capire quanto questo ferisca la figlia, facendola sentire spesso trascurata. La
costante presenza di Valeria ad occupare la sua mente, a discapito di tutto il
resto, del trascorrere degli anni, della ricerca della felicità.
“Improvvisamente un profumo intenso la investì.
Isabella sorrise. Quelli erano i suoi fiori.
I fiori preferiti di Valeria”.
La scrittura è ricercata e nonostante ci siano scene forti, quest'ultime non vengono descritte nei particolari. L'autrice rappresenta le emozioni delle protagoniste con una
tale intensità da sembrare quasi reali, da lasciare senza fiato. Il Pov in terza persona dà voce a molti
personaggi, ben definiti, perfettamente amalgamati in una trama ben
strutturata. L’immedesimazione è totale, il ritmo incalzante e l’alternarsi
passato presente accresce ulteriormente la suspense e la curiosità del lettore
fino alla fine.
Insomma, pelle d’oca.
Primo libro che leggo di Alice e che
mi sento vivamente di consigliare.
A presto
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