È sicuramente nuova nel giro e innocente. 

Posso quasi sentirne il fottuto odore addosso, 

vedere letteralmente l’ingenuità in quei suoi occhi espressivi. 

Occhi che guardano altrove quando i miei si conficcano nei suoi. 

Ed è una cosa che mi piace. 

Molto. 

La sua timidezza, il suo sentirsi persa. 

È lì, con un tocco di rosso che accende le sue guance e la curva morbida del collo. 

Imbarazzata si torce nervosa le mani, 

con ancora il piccolo accenno di paura che ho notato prima che iniziasse a evitare il mio sguardo. 

E cazzo, questo mi innervosisce e mi eccita allo stesso tempo. 

Mentre è intenta ad assorbire ogni dettaglio della stanza, io mi crogiolo nella tensione che si sta creando tra noi; la sua incertezza e la mia fame. 

Perché non posso negare che quello che vedo mi piace molto.

C’è qualcosa tra me e lei che, anche se ancora non capisco completamente, 

non posso negare, e nemmeno lei. 

Siamo in sintonia e funzioniamo in un modo che tira fuori il meglio l’uno dall’altra. 

Lei porta equilibrio mentre io le dono fiducia. 

Lei mi calma dove io le do la libertà. 

Io la proteggo e le offro la possibilità di recuperare la sua vita. 

Lei si concede, donandomi la possibilità di un amore onesto.

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