Recensione - La bugia è che non ti amo, di Rebecca Smith

by - febbraio 10, 2020


Buongiorno Readers! Vi piacciono gli young adult che vi fanno tornare sui banchi di scuola? Se la risposta è sì, "La bugia è che non ti amo" di Rebecca Smith, uscito il 19 Gennaio 2020 e pubblicato dalla Queen Edizioni, è il romanzo che fa per voi. Abbiamo un bad boy, una studentessa perfetta che subisce angherie, compagni di classe bulletti e una migliore amica come solo al liceo la si trova. Curiosi?




Titolo: La bugia è che non ti amo 
Autore: Rebecca Smith
Genere:  Young Adult
Serie:  Autoconclusivo 
Data d'uscita: 19 Gennaio 2020
Casa Editrice: Queen Edizioni

Trama:
Stefano è il bad boy, Giorgia è la studentessa modello. Due mondi opposti che si intrecciano
improvvisamente spezzando la sottile linea dell’equilibrio.
Inizia tutto con un ricatto, col quale Stefano la costringe ad aiutarlo con i compiti, per ripagarlo del
suo silenzio. A causa del tempo che passano insieme, i due ragazzi hanno modo di conoscersi e di
imparare che, oltre alle apparenze, c’è ben altro. E da quel momento cambia tutto e la situazione
precipita...
Il pensiero che le sue labbra abbiano quasi sfiorato le mie fa impazzire le farfalle nel mio stomaco e il dolore che provo nel cuore si acutizza.
Giorgia è una giovane ragazza che ama studiare. E' timida e riservata e ha una sola amica su cui poter contare. Dopo le continue prese in giro dei suoi compagni, per il suo aspetto trascurato, inventa di avere una relazione con un ragazzo che risulterà poi il suo nuovo compagno di classe. Colpevole della bugia, accetterà il ricatto di Stefano, iniziando a studiare con lui per far migliorare i suoi voti. Giorno dopo giorno Giorgia inizia a cambiare e non solo esteticamente. Vuole smettere di essere la ragazza bersaglio delle angherie di tutti, sa di meritare il meglio e vuole ottenerlo, ma soprattutto inizia a provare dei sentimenti per Stefano, quel ragazzo a tratti antipatico e a tratti dolce, che gli sta insegnando cosa sia il primo battito del cuore.
Non posso concedergli di entrarmi nell’anima perché tanto, nella sua vita, di spazio per me non ce n’è.
Stefano si è appena trasferito nella nuova scuola e si è ritrovato fidanzato con una ragazza che non conosce. Giorgia è la "secchiona" di turno e non è neppure bella. Arrabbiato per la situazione, la usa per fare i compiti, ma pian piano si accorge che lei è davvero speciale. Sa capirlo, sa perdonarlo, sa ascoltarlo. Insieme si divertono, parlano e scherzano. Ma lui non ha un carattere facile, non riesce ad impegnarsi, e ogni volta l'allontana e la tratta male, per poi tornare e chiederle scusa. Ora è a un bivio e deve decidere se restare o lasciarla andare per sempre.
È così piccola che avvolgo il suo braccio con le dita, poi allento la presa per non farle male, come l’ultima volta. Cerco i suoi occhi, scuri come pozzi di petrolio. Se continuo a fissarli in questo modo, mi ci perderò.
Cari readers, devo ammettere che le mie aspettative per questa storia erano molto alte, ma sono rimasta delusa. Speravo di immergermi in uno young adult che mi ricordasse il liceo, il primo amore, le prime liti, quella passione irrefrenabile dovuta all'età, ma purtroppo anche se tutto ciò è presente, il romanzo risulta ugualmente banale.
La scrittura è davvero semplice, i personaggi non sono analizzati, non almeno come mi sarebbe piaciuto. Lui è un ragazzaccio che non ama gli impegni, ma il suo comportamento è davvero esagerato. Perchè è così restio? Non ha subito traumi, ha una bella famiglia, non è stato tradito, qual è il problema?
Lei invece è vittima di bullismo, senza nessun motivo e non ne parla con nessuno, quindi alla fine della storia non c'è nessuno "cattivo" punito e nessuna spiegazione sul perchè viene presa di mira.
Il prendersi e allontanarsi continuamente ha lo scopo di far impazzire il lettore, per poi risolversi in un minuto quando lui da un momento all'altro le confessa il suo amore.

La struttura del testo, il linguaggio vicino al "parlato", rendono la storia troppo semplice e poco curata. Il mio giudizio purtroppo, non è troppo positivo.


Alla prossima lettura,

Laura

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