WAITING FOR RARE ROME 2018 - Odio quindi amo, di Susan Elizabeth Phillips
Ultima recensione prima di preparare borsoni e zaini... Destinazione Roma! Finalmente il weekend del Rare è arrivato, e io ovviamente sono ancora in alto mare con i preparativi. Tranne i libri, quelli no, sono pronti da un pezzo. Ma veniamo al libro che ho terminato: si tratta di Odio quindi amo, di Susan Elizabeth Phillips. Una delle più acclamate scrittrici rosa. E io, non l'avevo mai letta prima... *si nasconde, nell'angolino della vergogna* ma ho recuperato appositamente prima di partire, scegliendo, tra i suoi, un autoconclusivo.
Titolo:Odio quindi amo
Autore:Susan Elizabeth Phillips
Serie:Non fa parte di una serie
Genere:Contemporary romance
Casa Editrice: Leggereditore
Data di uscita: 26 febbraio 2015
Il mio giudizio: 💓💓💓
Autore:Susan Elizabeth Phillips
Serie:Non fa parte di una serie
Genere:Contemporary romance
Casa Editrice: Leggereditore
Data di uscita: 26 febbraio 2015
Il mio giudizio: 💓💓💓
Trama
All'epoca delle scuole superiori a Parrish, Mississippi, Sugar Beth Carey aveva il mondo in pugno. Era la ragazza più ricca e più popolare della scuola, era lei che decideva quali erano i tavoli più in della mensa, con quali ragazzi si poteva uscire e se l'imitazione di una borsa di Gucci era accettabile se non eri la figlia dell'imprenditore più ricco della città e non potevi permetterti l'originale. Bionda e divina, aveva regnato incontrastata. Quando aveva lasciato Parrish per andare all'università, aveva giurato di non farvi ritorno mai più. Solo che adesso, quindici anni e svariati mariti dopo, si ritrova senza soldi, senza speranze e senza alternative, e si vede costretta a tornare nella città che pensava di essersi lasciata alle spalle per sempre per cercare un quadro di enorme valore lasciatole in eredità da sua zia. Qui scopre che Winnie Davis, la sua nemica di più lunga data, adesso ha tutto il successo, i soldi e il prestigio che un tempo appartenevano a lei. E, peggio ancora, Colin Byrne ‒ l'uomo a cui Sugar Beth aveva distrutto la carriera ‒ è diventato uno scrittore ricco e famoso e ha acquistato la villa in cui Sugar Beth è cresciuta. Come se non bastasse, tutti gli abitanti di Parrish, primo fra tutti proprio Colin Byrne, sembrano intenzionati a vendicarsi di tutte le cattiverie che Sugar Beth ha compiuto durante gli anni della scuola. Tuttavia, nonostante la sua insolenza e il carattere apparentemente duro, Sugar Beth non è più la perfida ragazzina viziata che tutti ricordano. Adesso è una donna molto più saggia e più matura, e piano piano riuscirà a riconquistare l'affetto della città e a fare breccia nel cuore delle persone che avevano più motivi per odiarla. Troverà così delle amiche, una sorella e un nuovo amore che non si sarebbe mai aspettata.
Ci sono dei libri che capisci da subito di amare o di odiare. E poi ci sono quelli del "non so", che per una cosa si meriterebbero cinque stelle, per altre nemmeno mezza. Odio quindi amo per me è uno di questi libri: non so dire se mi sia piaciuto o meno. O, più nello specifico, mi sono piaciuti pochi personaggi, e sono da metà in poi.
Suger Beth Carey era la ragazza più popolare di Parrish, Mississippi. Ricca e viziata, aveva il mondo, i ragazzi e le amiche Coralline ai suoi piedi. E Ryan Galantine non faceva eccezione: il suo ragazzo, il Ken della Barbie, lo Yin dello Yang. Ma la partenza per il College complica le cose. Sugar Beth abbandona le sue amiche e si spinge perfino a tradire Ryan, l'unico uomo che abbia mai davvero amato. Inizia così una serie di sfortunati matrimoni, (tre, uno dei quali con un ultrasettantenne) che piano piano la riportano a casa. Emmett, l'ultimo marito, è infatti morto, e con lui anche le sue finanze. Cibandosi di schifezze e Coca Cola, Sugar Beth torna a Parrish, cercando quell'eredità della zia Tallulha che altro non è che un quadro che vale un patrimonio e mezzo. I soldi del ricavato servirebbero alla nostra Barbie per aiutare la figlia del suo defuno marito, nata con un ritardo mentale e costretta a vivere in una struttura apposita. Tutti questi matrimoni l'hanno cambiata, non è più l'arpia di quindici anni prima. Almeno, finché non vede che la sua casa d'infanzia, la Sposa del Francese, appartiene a uno dei suoi più acerrimi nemci: Colin Byrne, il suo ex professore sexy, di soli pochi anni più grande di lei.
Sugar Beth con le sue bravate da ragazzina è riuscita a fare in modo che venisse allontanato da scuola dopo averlo accusato ingiustamente di violenza sessuale. In realtà era solo un modo per graziarsi il padre, che a suo volta aveva una seconda famiglia, una seconda moglie, una seconda figlia. Winnie Davis. La secchiona, la timida, l'anatroccolo con una cotta segreta per Ryan Galantine. Non potendosi scontrare con il padre, Sugar Beth ha reso la vita di Winnie un inferno. Ma come poteva sapere che dopo quindici anni lontana da casa, Winnie era diventata, nell'ordine:
- Moglie di Ryan
- Mamma di Gigi
- Migliore amica di Colin
- Leader delle Coralline
Forse l'inferno è davvero davanti agli occhi di Sugar Beth. Eppure lei non si fermerà a Parrish oltre il tempo necessario per ritrovare quel quadro, ovunque esso sia, e sperando che sua zia non raccontasse un sacco di frottole.
L'odio di Colin per Sugar Beth è tantissimo, e cerca in tutti i modi di umiliarla, primo fra tutti decidendo di assumerla come governante alla Sposa del Francese. La ricca ragazza di Parrish, ora cameriera di uno scrittore oltreoceano. E amico delle sue ex amiche - ora nemiche - Coralline. Ma Sugar Beth non si fa mettere i piedi in testa, e affornta tutti ingoiando il boccone amaro della cativeria gratuita che in varie occasioni crede di meritare. Ma sappiamo che il confine tra odio e amore è sottilissimo. Inconsapevolmente bussa alal porta del cuore di Colin, ma anche a quella di Sugar Beth, che però ha deciso che non avrebbe intrampreso nuove relazioni a causa della sua enorme facilità di innamorarsi. Eppure...
«Ci vuole un po’ di musica» disse lui. «Bach sarebbe perfetto.» E invece si mise a cantare Ain’t
She Sweet con tono suadentemente baritonale, facendola sorridere, nonostante tutto. Quando ebbe
finito, la accarezzò su una spalla. «Promettimi che dirai a Jewel che hai cambiato idea, amore.
Promettimi che resterai alla Sposa del Francese.» Nel corso degli anni gli uomini l’avevano chiamata in un sacco di modi ‒ dolcezza, tesoro,
bambola, stronza ‒ ma mai amore. «I miei giorni alla Sposa del Francese sono finiti, Vostra grazia.»
«Perché, se posso chiederlo?» Nonostante tutto, Sugar Beth dovette sorridere. «Fare la mantenuta eccetera eccetera.»
«Non fai la mantenuta. Lavori per me.»
«Andare a letto col capo, eccetera eccetera.»
«Vuoi proprio fare la difficile. Per tua fortuna sono di buonumore.»
«Be’, non c’è da stupirsi dopo quello che ti ho fatto stasera.»
Questa frase riuscì a distrarlo per un paio di minuti. Tuttavia, non abbastanza a lungo, perché ben presto tornò all’attacco. «Analizzeremo l’incredibile alchimia che c’è tra noi in modo razionale.»
«Okay, ma voglio che il mio avvocato mi prepari un accordo prematrimoniale a prova di bomba, dopo il divorzio voglio la Sposa del Francese.» Invece di spaventarlo a morte, questa battuta lo divertì. «Non riuscirai a scoraggiarmi così facilmente.»
«Dovresti tremare dal terrore. Se escludiamo un brevissimo periodo in cui non ero in me per colpa dell’alcol, ho la tendenza a sposare tutti i miei uomini.»
«Però adesso sei una donna molto più saggia e matura.»
«Non tanto saggia, amico mio, e oltretutto ho questa assurda attrazione nei tuoi confronti.»
Questi due inevitabilmente finisco per innamorarsi, tenersi testa, litigare, urlarsi contro, contendersi l'affetto di un cane... Sono perfetti insieme. Ma... Colin vuole averla nella sua vita, Sugar Beth non vuole farlo soffrire. Perché è sempre statao così: lei fa soffrire gli uomini. A cominciare da Ryan, che appena la vede le posa gli occhi addosso, in memoria dei bei vecchi tempi. E anche qui potremmo fare un altro libro perché intrecciata alla storia di Sugar Beth e Colin c'è anche quella di Mr e Mrs Galantine, con i loro alti e bassi, molto più bassi che alti, una figlia scapestrata che è la fotocopia della zia acquisita, presunti tradimenti mentali e piani diabolici per scoprirlo. E tutto questo potrerà Sugar Beth e Winnie a sotterrare l'ascia di guerra e... udite udite... volersi bene. Sono sorelle, no? Ma cosa succede se Sugar Beth trova il quadro? La partenza è imminente... Non c'è proprio nessuno che voglia che rimanga a Parrish e realizzare il sogno di aprire una libreria per bambini?
Io e la terza persona, ormai lo dico sempre, non andiamo troppo d'accordo. E questo mi ha rallentato parecchio perché il libro non riusciva a prendermi per niente. Poi (grazie agli audiolibri) arrivata a metà la situazione ha cominciato a sciogliersi, i nodi a venire al pettine. La cosa che mi ha infastidito, se così si può dire, è il fatto che i personaggi sono tanti e tutti hanno tanto da dire. All'inizio speravo davvero che Sugar Beth avesse il suo lieto fine con Ryan, ho odiato Winnie TUTTO il libro, e dopo un pò pure il bel Galantine ha iniziato a infastidirmi. L'odio iniziale per Colin invece è scemato piano piano, nonostante non mi vada giù il fatto che lui passi dall'odiarla all'amarla in un battito di ciglia. In sua difesa c'è però da dire che è l'unico che cerca di motivarla, di conoscerla, di salvarla dalle cattiverie in cui Sugar Beth si getta a capofitto, per dimostrare che niente può piegarla. Niente, tranne l'amore. La crescita che fa il suo personaggio è degna di nota. Giudizio positivo, comunque, e spesso mi sono ritrovata a sorridere. Adesso posso andare a preparare la valigia... Buon Weekend lettori <3
«Hai intenzione di startene lì tutto il giorno oppure ti va di aiutarmi a spostare questa cassa, di
grazia?»
«Dannazione, Sugar Beth, sono concentrato!»
«Su cosa? È da cinque minuti che fissi quel muro. Se non vuoi tirare giù quel pezzo di merda, vieni
qui a darmi una mano.»
«Dici troppe parolacce.»
«‘Pezzo di merda’ non è una parolaccia. È una figura retorica.»
Sandy
0 Comments