Recensione - Quando c'era la luna, di Roberta Ambrogio e Sara Stroppa
Buon lunedì lettori! Io ho passato la domenica moribonda e raffreddata, ma questo mi ha permesso di dedicarmi alla lettura. Dovevo infatti terminare "Quando arriva la luna", un romanzo uscito lo scorso anno con Libro/mania. Vediamo insieme Roberta e Sara quale storia vogliono raccontarci.
Titolo: Quando c’era la luna
Autore: Roberta Ambrogio e Sara Stroppa
Serie: Non fa parte di una serie
Genere: Romance
Casa Editrice: Libro/mania
Data d'uscita: 21 Novembre 2017
Il mio giudizio:💓💓💓💓
Chiara e Virginia sono migliori amiche e non potrebbero essere più diverse. Chiara è solare ed espansiva, Virginia schiva e individualista. Le loro vite cambiano per sempre quando una trascina l’altra al bancone del Moonriver un venerdì sera di fine marzo. La luna piena e un’eterna Roma fanno da cornice alla passione travolgente che esplode tra la bellissima Chiara e il glaciale Andrea, un musicista bolognese riservato e intrigante, e fa da galeotta a un legame che avrà bisogno di più tempo per sbocciare: quello tra Virginia e Marco, accomunati da un sogno perduto e pesanti aspettative future. Ma la vita è imprevedibile: il fratello di Andrea s’innamora di Chiara che intanto ha trovato lavoro come modella e Marco manda a monte il suo matrimonio per amore di Virginia, che rimane incinta. Amori tormentati, ambizioni e delusioni scandiscono le loro giovani vite e li fanno crescere, maturare e scoprire cosa il destino ha in serbo per ciascuno.
Quella di Virginia e Chiara è una storia ricca di avvenimenti: quello che ci svela la trama, in qualsiasi altra situazione mi avrebbe spinta a lasciare il libro sullo scaffale. Perché? Perché svela troppo. In realtà la lettura ci porta a comprendere come in realtà quella raccontata nella trama è solo una misera parte del libro. Perché quello è solo l’inizio delle vicende delle due amiche.
Sono così diverse ma così bisognose l’una dell’altra che hanno deciso di trasferirsi nella capitale per studiare. Virginia per vocazione, Chiara per Virginia. È una notte del 23 marzo 2007 quando le loro vite, incrociando quelle di Marco e Andrea, cambiano per sempre. Colpa della luna piena? Dei lucchetti di Ponte Milvio?
Fatto sta che Marco non si sposa, perché si scopre infatuato di Virginia e decide di mandare a monte dieci anni di storia con la ex fidanzata, e Andrea capisce che gli è basta una sera per innamorarsi di Chiara, e questo spinge entrambi a voler stare insieme nonostante la distanza che li divida. Andrea infatti, vive a Roma dove cerca di sbarcare il lunario aspettando che qualcuno noti lui e suo fratello, musicisti nell’anima, per fare qualche soldo in più.
Non mi sento di svelare altro, perché ogni pagina è una scoperta, è qualcosa di nuovo che rettifica quanto detto in precedenza, che fa sognare e sperare fino alla fine.
Il romanzo al quale vi approccerete è scritto in terza persona, è molto prolisso e dettagliato, i capitoli sono solo quattro e l’intero libro copre quattro anni di vita dei personaggi. Non si parla solo di Virgi e Chià, ma anche di Luca, Erika, Sofia… ostacoli dell’amore, nuove scoperte… Nel complesso però una bella storia che ne intreccia mille altre senza essere scontata. È molto lunga, e la presenza di soli quattro effettivi capitoli potrebbe spingere ad abbandonare la lettura ma io vi dico non fatelo. Il passare degli anni permette di vedere come i personaggi crescano, maturino, sbaglino e rimedino ai loro errori. Qui infatti siamo lontani dalla perfezione dei personaggi, che sono molto umani e appunto, imperfetti. Personaggi nei quali ci si può rispecchiare. Delle due coppie, la mia preferita è quella formata da Chiara e Andrea: il loro è un amore di quelli che crea e distrugge, che fa piangere e non ti fa smettere di lottare. È un amore che soffre, ma che vuol essere ripagato di tanto dolore. Il loro inizio faceva ben sperare, ma la lontananza e la cocciutaggine soprattutto di Chiara, ostinata a portare avanti il sogno di camminare nelle passerelle di Milano, allontanano quell’amore che sembrava così solido. Ma non è stato solo questo a far crollare quel bellissimo castello.
Al contrario, per Virginia e Marco le cose sono andate molto a rilento all’inizio, dovuto anche alla reticenza che da sempre ha caratterizzato Virgi, per poi diventare solide con il passare dei giorni. Un romanzo che tra le righe parla di fiducia, coraggio di rischiare, di perdersi per forse ritrovarsi.
La scrittura di Sara e Roberta è un bellissimo lavoro a quattro mani e non ve ne pentirete. Non si nota la presenza di un’autrice sull’altra. C’è una frase che è il fulcro di tutto il romanzo e che non dovete dimenticare. Sembra un inno alla scienza, ma in realtà è un inno all’amore.
«Quando un oggetto A esercita una forza su un oggetto B, anche B esercita una forza su A. Le due forze hanno stessa direzione e stessa intensità ma versi opposti, e questo si chiama principio di azione e reazione».
Ripeto, il romanzo è molto lungo e tra i vari impegni ci ho messo un po’ a leggerlo, ma la voglia di sapere come andasse a finire era più grande del numero di pagine. La trama è tutt’altro che banale, e mi ha incuriosita nonostante la reticenza che caratterizza anche me. Ringrazio quindi Sara e Roberta, per avermi dato la possibilità di leggere il loro romanzo, con la speranza, magari, di poterle leggere anche in futuro.
Sandy
0 Comments