Recensione "Lui vuole tutto" e "Lei vuole tutto" di Marilena Barbagallo

by - dicembre 04, 2017


Buon pomeriggio readers e, anche se con qualche giorno di ritardo, benvenuto dicembre! Questo weekend io e la mia socia/amica del cuore Sandy ci siamo prese un po' di riposo, ma ora siamo prontissime a ricominciare insieme a voi. E come iniziare il nostro lunedì se non con un personaggio che ha già fatto impazzire molte, moltissime di noi? Parlo di lui, del bulgaro più sexy, arrogante e stronzo (mi permettete di dirlo?) che ci è mai capitato di leggere: di Krum Botev. Probabilmente ero una delle uniche a non averlo ancora letto, ma ho recuperato in soli tre giorni finendo la duologia "Lui vuole tutto" e "Lei vuole tutto". Siete curiose di saper cosa ne penso? 


 Titolo: Lui vuole tutto/Lei vuole tutto
Autrice: Marilena Barbagallo
Serie: Lui vuole tutto #1 #2
Genere: Erotic/contemporary Romance
Casa Editrice: Self publishing
Data d'uscita: 27 maggio 2016
Il mio giudizio: 💓💓💓💓💓









"Guardati dentro e troverai il tuo senso"

Krum Botev è appena uscito di prigione, luogo in cui ha passato un anno solo per soddisfare il Padre ed ora è pronto per tornare al Tempio e riprendere la sua vita come guardiano della Setta. Ma il suo benvenuto sarà un incarico, l'unico che Krum non vorrebbe mai svolgere: prelevare Ambra Livori e portarla al cospetto del Padre per farle avere il posto che le spetta. La sua esistenza già problematica peggiora alla presenza di quella ragazza che gli ricorda il suo lato più malvagio, sadico e violento. Sono sette anni che lei lo tormenta nei sogni, e per quanto Krum si impegni ad odiarla, l'attrazione e forse un sentimento più potente lo ha già inevitabilmente conquistato. Ma abbandonarsi ad Ambra lo distruggerà o lo renderà finalmente libero?

«Ti odio!» Soffoco quelle parole sul suo collo.
«Obicham te.» Ansima.

Ambra Livori ha un passato traumatico che vuole dimenticare e ci prova cercando di andare avanti vivendo una vita piuttosto normale. Mai avrebbe immaginato che tutte le sue certezze potessero svanire all'improvviso e che il suo peggior incubo potesse tornare sotto la forma dell'imponete Krum. Lui che non ha mezze misure, lui che non conosce la parola "per favore", che non sembra essere capace di gentilezze, è l'uomo che sette anni fa l'ha rapita e fatta soffrire. Eppure ora, in una situazione che sembra quasi surreale, tra sette e uomini potenti incappucciati, è proprio lui l'unico a farla sentire protetta. La vicinanza di Krum destabilizza Ambra e la distrae dallo scopo per cui si trova al Tempio, lasciandola in balia delle sensazioni: odio, rabbia, rassegnazione, dolore, possessione, gelosia, passione, amore. Ma può davvero affidarsi a lui? Cosa le ha nascosto il padre che tanto amava? Di chi deve fidarsi?

«Rischio di essere ripetitiva, ma davvero, non ti capisco. Dici che mi odi, mi tratti male e poi vuoi che io sia ovunque.»
«Io non ti odio, non ti tratto male e sì, ti voglio ovunque.»
«Oh.» Deglutisco. Ho i brividi. E' uno stratega in grado di alimentare strane pulsazioni nel mio corpo. Non so se la cosa mi disturba o i eccita. Forse lo so già, ma è meglio evitare di ammetterlo.

Mie care lettrici credo di aver già mostrato una certa antipatia verso l'uomo psicopatico-sociopatico-arrogante-presuntuoso, e di solito un personaggio che possiede anche una di queste qualità mi fa perdere interesse per la lettura. Bene, Krum Botev è tutto questo e di più, ma a differenza di molti altri libri, lui mi ha totalmente travolta.
Ma partiamo dall'inizio (fate ATTENZIONE: potrebbero esserci piccoli SPOILER)
Krum ha una storia, un passato che nessuno vorrebbe vivere: abbandonato dalla madre, venduto bambino dal padre, che comunque non era una figura amorevole, in balia di pedofili viene alla fine "acquistato" da uomini italiani potenti (e successivamente adottato da Leonardo Andolfi, il Padre) che lo trattano da bambino dandogli quel che resta della sua adolescenza. Gli permettono di studiare ed essere libero in cambio della sua fedeltà incondizionata. Krum è il guardiano del Tempio per eccellenza, colui che deve proteggere i membri della Setta e i loro segreti. Se il Padre dice uccide lui lo fa, se il Padre dice vai in galera lui ci va, se il Padre ordina di rapire una ragazzina lui esegue. Quindi Krum è una macchina? No assolutamente! Krum ha un lato evidentemente sadico, giustificato dalla mancata presenza dell'amore nella sua vita, ma la sua umanità non è stata distrutta irrimediabilmente. E lo capiamo dai numerosi flashback del suo passato che ci aiutano sin da subito ad entrare in sintonia con lui senza chiederci fino alla fine cosa gli sia successo di tanto grave: ha un cuore e gli funziona bene visto che il senso di protezione verso gli altri è sempre vivo, ma soprattutto  gioca un ruolo importante il senso di colpa. E' questo che lo tormenta, ed è per questo che cede davanti ad Ambra non riuscendo a sopportare il dolore che gli occhi di lei gli "sputano" addosso.
Certo Krum è "tanto" ed è sempre se stesso in tutto il libro. I suoi comportamenti a volte esagerati sono in sintonia col personaggio di "Led", ghiaccio, come viene soprannominato. Quindi nonostante la mia esasperazione all'ennesima stretta di polsi o tirata di capelli o lite furiosa, devo riconoscere che ciò che rimane impresso è il bacio dopo un morso o l'abbraccio dopo la lite.

«Tu c'entri sempre!» urla e mi spinge ancora, stavolta mi fa anche barcollare. Ora mi sto incazzando davvero. Le prendo entrambi i polsi e glieli porto dietro la schiena. Vedo il fumo della rabbia uscire dalle sue narici che si allargano. Fa forza, sembra più caparbia delle altre volte. La furia la veste divinamente. La spingo e la faccio arretrare verso la parete. Quando urta, serra forte gli occhi. Sa che sta perdendo. Lo sa.
Un altro punto a favore della storia lo conquista la protagonista femminile, Ambra Livori. Non siamo di fronte all'ennesima ragazza innocente e dolce che ha sofferto e che s'innamora a prima vista. Ambra è forte e combattiva. Lotta contro la vita, contro Krum, contro quell'attrazione insana che prova per il suo aguzzino. Non cede, non subito almeno, anzi inizialmente la sua rabbia predomina talmente tanto che non lo lascia avvicinare (ragazze lo schiaffeggia! e in segreto vi confesso che ho esultato con un "evviva! finalmente qualcuna ragiona!"), rifiutando i piccoli gesti gentili che Krum ha nei suoi confronti. Anche quando la loro storia evolve non smette di pretendere rispetto, di provocarlo, di insultarlo, e alla fine di amarlo con tutta se stessa, accettandone pregi, difetti, irruenza e dolcezza.

Se in "Lui vuole tutto" il rapporto tra Ambra e Krum è totalizzante (e a tratti ci destabilizza) tanto da essere la parte principale del libro, finendo per farci dimenticare della "Setta", in "Lei vuole tutto" il rapporto si è ormai stabilizzato (per come la intende Krum, non pensate a fiori e cuori, ma piuttosto inseguimenti, sesso, morsi, insulti alternati a momenti romantici) e l'attenzione è tutto per la parte più "thriller" del romanzo. Verranno fuori segreti dal passato, ferite da rimarginare, rapporti da ricucire e uomini da eliminare. Cos'è la Setta? Come opera? E la figura di Ambra dove si colloca in tutto ciò?

«Ti senti meglio ora?»
«Non starò mai meglio.»
Avrei giurato di godere come un matto udendo una risposta del genere, invece...Che diavolo mi prende? -Non starò mai meglio-. E' una brutta cosa ed è colpa mia.
Ottime le descrizioni: dai personaggi principali e secondari (sono l'unica che vorrebbe degli spin-off su Oscar e Manuel?), alla bellissima Venezia, al lussuoso Tempio. Il linguaggio è perfetto e lo stile cambia a seconda del momento, risultando a volte più incisivo, altre più elegante, altre ancora più sporco, altre terribilmente romantico. La scelta di introdurre frasi in bulgaro? Strepitosa!
Ho apprezzato personalmente che i due personaggi siano sofferenti ma non "lagnosi", che lui si dichiari senza giri di parole riuscendo subito a parlare del suo passato senza farne un taboo o un muro insormontabile (cosa già vista che a mio parere alla lunga risulta sfiancante), che entrambi rimangano coerenti con le loro anime, per metà nere e per metà bianche, e che la salvezza che di solito arriva come un miracolo, Krum la trova da solo: aiutando Ambra ancora ragazzina, salva il bambino che lui è stato e si prepara la strada per la sua "redenzione".
Il finale è romantico, dolce, divertente e regala quel sospiro di beatitudine necessario alla storia.
Avrei cambiato qualcosa? Forse. Avrei fatto ricercare delle risposte ad Ambra molto prima ed avrei fatto volentieri a meno dei continui tira e molla e dell'irruenza a volte violenta e ingiustificata di Krum ma probabilmente non sarebbe più stato Krum, no?

"Ho dedicato a lei ogni pioggia d'estate.
Ho dedicato a lei ogni gelido inverno.
Ho dedicato a lei ogni squarcio sulla pelle.
Ho dedicato a lei ogni imprecazione.
Ho dedicato a lei ogni notte in bianco.
Ho dedicato a lei ogni pensiero puro.
Ho dedicato a lei tutta la mia rabbia...
E lei nemmeno lo sa. Lei non lo sa."

Nel complesso un bel libro, letto tutto d'un fiato, con tanti complimenti all'autrice Marilena Barbagallo che è riuscita a farmi amare un personaggio "animalesco" come il suo King.

Fatemi sapere se a voi è piaciuto!
Buona lettura Laura.

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