Recensione - Bossman, di Vi Keeland
Non ci fermiamo nemmeno in vacanza! Vi scrivo da sotto l'omrellone, per regalarvi la recensione di Bossman, edito Sperling & Kupfer. Pronte a conoscere Chase, fantastico e simpatico CEO, e Reese, esperta di marketing in cerca di lavoro?
Titolo: Bossman
Autore: Vi Keeland
Serie: Non fa parte di una serie
Genere: Contemporary Romance
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Data di uscita: 16 luglio 2017
Il mio giudizio: 💓💓💓 e
mezzo
È durante il peggior appuntamento della sua vita che Reese incontra
Chase Parker per caso: affascinante, brillante e sfacciato quel tanto che basta.
L'attrazione è immediata. E destinata a riaccendersi un mese più tardi, quando
Reese, cambiato lavoro, ritrova Chase in veste di suo capo. l due finiscono per
lavorare fianco a fianco, ogni giorno, e, nonostante le resistenze iniziali di
Reese, cedono alla tentazione di una relazione segreta. Ben presto però si
rendono conto che tra di loro non è solo una questione di chimica. C'è qualcosa
di più. Ma il loro passato è lì, pronto a minacciare tutto prima ancora che
cominci...
Reese sta disperatamente cercando
di contattare la sua amica Jules per salvarla da un appuntamento disastroso
sperando in una “chiamata urgente” per potersela svignare. Il tutto, nascosta
nei bagni di un ristorante di New York. Ed è proprio lì, in un posto
apparentemente strano, che incontra Chase. Lui è… bello, aiutante, e forse un
po’ impiccione, tanto da sparare sentenze sul comportamento di Reese senza
nemmeno conoscerla, dopo aver origliato il messaggio lasciato in segreteria
all’amica. Apparentemente destinati a prendere due strade diverse, Reese decide
di passare la serata continuando a guardarlo, seduto al suo tavolo,
infastidita, nonostante tutto, del fatto che lui sia in dolce compagnia.
Peccato che dietro la facciata dello scorbutico, si nasconde un cavaliere (un
po’ bugiardo, ma a fin di bene). Fingendo di conoscere Reese dai tempi delle
medie, si intrufola al suo tavolo iniziando a raccontare aneddoti inventati
sulla loro infanzia.
Reese, esperta di marketing e in
attesa, dopo sette anni, di una promozione che non arriverà mai, decide di
cercare un altro lavoro. Non solo perché§ non le spetta il posto di direttore
Marketing, ma anche perché questo è stato destinato al collega (e figlio del
proprietario dell’azienda) con il quale è andata a letto, prima di scoprire, qualche
giorno dopo, che questi era felicemente fidanzato e che sarebbe convolato a
nozze. Dopo questo episodio Reese è fermamente decisa a mantenere separati il
lavoro e la vita privata. Ovviamente questo prima di scoprire che il
proprietario dell’azienda che l’ha assunta è proprio Chase. Ed è proprio lui
che non appena scopre che la candidata per il posto vacante è Reese, cerca di
persuadere la sua amica Sam, a non assumerla.
«Allora, amici come prima? Ti faccio le mie scuse, le accetti? Al colloquio spaccherai di brutto e sarai assunta, poi io cercherò di infilarmi nelle tue mutande e tu non me lo permetterai.»
L’obiettivo di Chase è ben chiaro. Lui vuole Reese nel suo letto. E farà ogni cosa in suo potere per ottenerlo. Da sette anni infatti combatte una lotta con sé stesso, con il suo passato. Sette anni, da quando la sua fidanzata è stata uccisa. Sette anni da quando nessuno ha ancora scoperto chi sia stato. Eppure Reese lo rende debole… scherzoso all’inverosimile, ma debole. I suoi apparenti rifiuti gli danno la forza di continuare a starle dietro. Tanto che a sua insaputa prenderanno lo stesso aereo per il Kansas, dove li attende un meeting aziendale. E lì Reese capirà che è inutile continuare a resistere: le tentazioni esistono apposta per cadervi in tentazione. I muri che aveva eretto crollano al tocco leggero delle mani di Chase sulla sua pelle.
«Tesoro, ti conosco. Tu non hai eretto quel muro per tenere fuori lui. L’hai tirato su per guardare lui che lo abbatte per arrivare a te.»
Una visita inaspettata e un ragazzo di troppo all’orizzonte allontanano i nostri colleghi, tra la rabbia di Reese e le serate a base di alcool di Chase. Il passato di entrambi è tracciato dalla paura, dal dolore.
«Puoi perdonarmi?» mi chiese. «Prometto di non respingerti mai più e di fare tutto quanto in mio potere per proteggerti.»
«C’è solo una cosa che ho bisogno che tu protegga.»
«Dimmi qual è.»
«Hai il mio cuore. Prometti che lo terrai al sicuro.»
«Solo se prometti di non restituirmi mai il mio.»
«Ma non pensare che sia facile per me. Tu sei la prima donna che sia stata qualcosa di più di una casuale sc…»
Frenò la lingua, rinunciando a esprimersi in modo colorito. «Più di una relazione qualsiasi in sette anni. E adesso siamo al ristorante, in attesa di cenare con la migliore amica della mia defunta fidanzata, nonché vicedirettore delle risorse umane presso l’azienda che possiedo. Un’azienda in cui le do facoltà di scrivere regolamenti come ‘Non si scopa in ufficio’, che vorrei violare ogni volta che ti guardo.»
0 Comments