Review Party - Jared, di Veronica Scalmazzi

by - novembre 18, 2020

 
Aspettavo questo momento fin da quando, ad aprile, è uscito il volume che precede la serie dei fratelli Morris. Lo aspettavo fin da quando con Veronica ho parlato del suo libro, di quello che mi ha lasciato e di quello che avrei sperato di pote leggere in futuro. 
Le basi erano già state gettate con "Gioco d'amore"... ma Jared ed April meritavano un libro tutto loro. Ed è proprio Jared che apre la serie "Morris Brothers", che con un libro per ogni protgonista, ci riporta nella calda California. 

 

Titolo: Jared
Autore: Veronica Scalmazzi
Serie: Morris Brothers, #1
Genere: Sport romance 
Casa editrice: Self publishing
Data di uscita: 17 novembre 2020
 
 

 
Mi chiamo Jared Morris e sono il quarterback dei San Diego State Aztecs.
Il football è da sempre la mia vita, ogni vittoria è un passo in più verso il mio grande sogno: la NFL. Quando scendo in campo sono implacabile, pronto a tutto e instancabile, proprio come fra le lenzuola. Mi basta schioccare le dita per ottenere ciò che voglio, o almeno era così finché non ho incontrato lei.
April O'Neill.
La mia rovina.
La mia ossessione.
La mia Maleficent.
Non appena i suoi occhi chiari si sono posati su di me è diventata la mia meta, un match da vincere a tutti i costi. Peccato che lei non sia della mia stessa idea.
Ma c'è una cosa che April non sa.
Quando un Morris mette piede sul terreno di gioco, nulla può fermarlo. Specialmente se il suo obiettivo è fare touchdown a un diavolo tentatore travestito da angelo biondo.
E, poi, si sa...
Giocare sporco è la nostra specialità e April se ne accorgerà molto presto.


I colpi di fulmine inconsapevoli sono i peggiori. Quelli che non riesci a tenere a bada, perché ti confondono, ti portano alla pazzia, ti fanno pensare, pensare, pensare. Ti spingono a chiederti cosa ci sia di lui che ti piaccia così tanto, cosa ti spinga a sopportare lei con tutte le sue paranoie e pazzie. I colpi di fulmine inconsapevoli sono quelli che ti distruggono dentro, che si scagliano sul cuore lasciando il loro segno indelebile. Arrivano senza aspettarseli, ma sono carichi di aspettative. 

Ebbene signori e signore, sono di nuovo seduta alla mia scrivania (... il mio ufficio è il divano) stavolta per regalarvi (e finalmente direte!) un grosso, grande, enorme sì. No, non mi sposo. Il mio "sì" è un pungo in aria, un dito puntato al cielo, un urlo di vittoria. 
Se seguite il blog, avete capito sicuramente che il mio periodo di letture non sta andando proprio alla grande: parto demotivata fin da subito, non mi aspetto niente ma neanche niente ricevo a fine lettura. Immaginate quindi il panico che mi è salito quando Veronica mi ha chiesto se desiderassi leggere Jared. Un ragno sul muro? Una passeggiata, in confronto. Una cimice maledetta che ronza per casa? Stavolta nascondersi in un'altra stanza non sarebbe stato sufficiente. Ma messi da parte ragni e cimici rimangono la voglia di uscire da un brutto tunnel e l'affetto per una persona a cui tengo molto. E quindi eccomi qui, insieme alla mia migliore amica sincerità, al mio amico cuore, che ha deciso di uscire dal petto, e alla mia amica anima, che ha perso la strada di casa. 
 
Quello che leggerete non è un romanzo, è un viaggio fatto di colpi di testa, di momenti di forte tensione, di momenti di grande ed inconsapevole amore, di momenti di euforia, di altri di tristezza e dolore. Non perdete di vista però l'obiettivo finale, la meta che decreta chi è vincitore e chi è vinto. Anche se alla fine devo ammetterlo, ci sono solo vinti: i vinti dall'amore. 

Jared ed April vivono la bellezza dei loro vent'anni con la spensieratezza e l'irrequietezza che caratterizza la loro età: non ci sono problemi, c'è solo tutto da vivere. Ci sono sogni da realizzare e da continuare ad inseguire, c'è un futuro tutto da scrivere. Non sempre come desideriamo, non sempre libero di essere vissuto. Se da un lato troviamo un Jared pronto a sacrificare sé stesso per raggiungere la cima della vetta e diventare giocatore professionista, dall'altro c'è una April che ha le ali del cuore tarpate e incatenate. Un promemoria costante che non è solo inciso nel suo cuore, ma tatuato su pelle in quel punto perfetto dove il sangue pulsa un pò più forte ricordandoti che nonostante tutto, sei vivo. 
 

Io voglio volare da sola. Farmi male e poi rialzarmi.
 

Non possono essere più diversi tra loro, Jared ed April. Lui nato e cresciuto in mezzo all'amore. Lei, costretta a vivere con imposizioni, soffocando urla che sognano la libertà, una lontana eco nei suoi pensieri. Imprigionata tra chi dovrebbe e chi vorrebbe essere. Eppure, camminano in equilibro sullo stesso filo. Si avvicinano piano, un passo in avanti e due indietro. Si scoprono, più veri che mai in mezzo alla più grande delle bugie. Sono fatti di carne e passione, odio e amore, verità e menzogna, paura e coraggio. Sono il bianco e il nero che non possono mescolarsi ma che lo desiderano con ardore. Sono l'eccezione della regola, il bene del male, e il male del bene. 
 
 
Mi attira al suo petto e mi abbraccia.
Così, all'improvviso.
Senza dire nulla.
Un dolce tepore mi avvolge a sé, regalandomi un'emozione nuova.
Mi abbandono a lui, a questo istante che non ha un perché. Esiste e basta. Accarezzo ogni secondo a occhi chiusi, stretta a Jared, consapevole di una fine. Ma non mi importa. Non voglio pensarci, voglio solo viverlo.



Trovarsi costretti a fingersi fidanzati permette loro non solo di conoscersi, ma di viversi. Tiziano Ferro (Dio lo benedica sempre) diceva che "la metà di una bugia non fa la verità". Vero, verissimo. E il contrario? La metà di una verità è per forza una bugia? La metà di due, fa sempre per forza uno? O quando si tratta di sentimenti non esiste logica? Finalmente, leggendo Jared, riesco ancora a sorprendermi di queste domande. Riesco a farmele, e cercare le risposte tra le parole di Veronica, che sono poesia.

L'impulsività farà da padrone a questi due ragazzi impossessandosi delle loro domande, dei loro se e dei loro ma. 
Un vissuto diverso, il loro, che li marchia in modo differente. Se da un lato Jared è impulsivo, istintivo, April è ribelle. Viene da una famiglia agiata con regole imposte, un futuro già scritto come una condanna. Riesce ad essere davvero sé stessa solo con Jeff, il fratello, la nonna Dakota e poi, scoprirà, con Jared. E' una pantera in cattività, costretta a quattro mura durate che le stanno strette e la soffocano. Poi, la gabbia si apre, e arriva un uomo bellissimo che inconsapevolmente la salva. 
Jared, così giovane e pieno di vita. Così libero, al contrario di April e così spaventato dall'amore. Ne è circondato - la sua famiglia non manca nel ricordarglielo - ma attorno a lui ci sono anche dei personaggi che soffrono per amore, primo fra tutti suo fratello Deacon. E non meno importante è Jeff, suo migliore amico e fratello di April, che non vede assolutamente di buon occhio la loro relazione, vera o presunta che sia. Quindi se può contare sull'amore della famiglia, non è così incoraggiato dagli amici nell'intraprendere una storia amorosa: ridursi a soffrire per amore è l'ultima delle cose che un futuro giocatore di football professionista più permettersi. 
Ma April? Lei non ne vale la pena? I dubbi che lo assillano ogni volta che i loro occhi si incontrano non sono una risposta a quella domanda che così tanto lo spaventa? 
 
 
«Ho avuto paura, paura di come mi sentivo lì con te, 
sdraiato al tuo fianco, nel tuo letto, nella tua vita.»
Le sue parole mi si stampano addosso.
Sono graffi e carezze.
Sono bene e male.
Sono sue, ma anche un po' mie.
«Anch'io ho avuto paura quando non ti ho trovato al mio fianco.» 
Gli do un pezzo di me. Perché voglio farlo, anche se potrebbe ferirmi. Spezzarmi. 
«Paura della sensazione di vuoto che mi hai lasciato. Mi sono sentita una fra tante.»
«Tu non sarai mai una fra tante» ribatte, stringendomi il viso fra le mani. 
«Tu sei l'unica fra tante.»


Due personaggi che hanno tanto da esprimere, e che danno il meglio di loro quando la consapevolezza si abbatte sulle loro anime. April, stanca e schiacciata da questo amore nemico, e non riesce a combattere contro una famiglia che la vuole al fianco di un uomo che non è Jared. Ma come puoi pensare di sopravvivere, quando sai cosa si prova ad essere libero? A vivere davvero? Puoi aggrapparti a ciò che potrebbe essere giusto, ma non sempre il giusto è ciò desideriamo davvero. Non sempre un abito che ci calza a pennello mette in risalto ciò che siamo. 
E questa è April senza Jared: un vestito bellissimo che non può essere indossato senza il sorriso del cuore. 
E lui è perso al mondo senza la sua bussola che punta a nord. Si lascia andare, torna alle vecchie abitudini. Si scopre indifferente a tutto ciò che non riguarda April. Si scopre innamorato, geloso, possessivo. La sua paura, il timore nei confronti dell'amore sono stati descritti in modo sublime: ho vissuto io stessa nella mia pelle la sensazione di inadeguatezza, quel dolore che nasce dalla paura di non essere mai all'altezza. L'amore non è uno schema di gioco da studiare, non ti potrà mai trovare preparato. Ti prende quando abbassi le difese, si insinua in quel buco scoperto dal difensore, e inevitabilmente, fa touchdown. 


Non è solo attrazione, è molto di più. È amore irrazionale, è passione bruciante, 
è paura di farsi male.
 
 
Una cosa che ho adorato è che più volte capita che i protagonisti si chiedano reciprocamente di baciarsi. "Baciami" è una richiesta frequente, un obbligo vestito di disperazione. Un'ancora pronta a salvarli, perché incapaci di nuotare senza appiglio. Alla deriva in quel mare d'amore, "baciami" è come una parola d'ordine, per mettere fine al caos e riportare tutto al suo posto. L'uno tra le braccia dell'altro. 
 
Le parole, tra loro, sono mute. Parlano un linguaggio tutto loro, fatto di carezze, di baci, di sguardi. Si perdono in iridi simili, bruciano nella stessa fiamma. Tutto è palese, tranne che per loro. Quello che leggerete non è un libro solo perché sono le parole a renderlo tale. Perché è quello che non viene detto, ma che vi garantisco si percepisce benissimo, è quello che viene fatto a gesti. Il corpo parla, il rossore delle guance, le mani strette a pugno, gli occhi ridotti a due fessure. Le anime, i cuori. 
Io non so davvero se sono riuscita a farvi capire anche solo un briciolo di tutto quello che ho sentito dentro mentre scorrevo le pagine di questo libro, che si legge in un baleno perché non puoi lasciare niente in sospeso.  


Ci fissiamo per lunghi e interminabili secondi, è il silenzio a parlare, 
è il linguaggio dei nostri corpi che non smettono di cercarsi. 
Siamo mine vaganti pronte a esplodere da un momento all'altro.
Non esiste quiete fra noi.
Siamo rumore.
Siamo attrazione carnale.
Siamo rabbia.
Siamo sfida.
Siamo gelosia.
Siamo orgoglio.
Siamo emozioni nascoste che scalpitano, urlano, ma strozzate dalla paura di buttarsi. Frenate da un di più che non vogliamo ascoltare.



 



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1 Comments

  1. Finita la lettura di questo libro. Il primo che parla della storia della gemella di Jared mi è piaciuto, mi hanno attratto la tigre ed il pervertito, quindi mi è parso naturale leggere di Jared.
    Devo però esprimere il mio scarso entusiasmo per questa storia, April mi è piaciuta e pure tanto ma Jared no, la sua codardia a mio parere ha superato i livelli leciti, la storia si è evoluta cadendo in quegli scenari di assurde coincidenze che ti fanno smuovere sistema nervoso. Mi spiace ma la mia valutazione non va oltre le due stelline

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