Recensione - When september ends, di Eleonora Musella

by - novembre 30, 2020


Ringraziando Cignonero per la copia regalatami, vi parlo oggi di "When september ends" di Eleonora Musella uscito lo scorso 12 novembre.
 

 
Titolo: When september ends
Autore: Eleonora Musella 
Genere: Contemporary romance
Casa editrice: Cignonero
Data di uscita: 12 novembre 2020
 
 
 
A ventisette anni, Grace conosce poco del mondo e persino di New York, la città in cui si è trasferita dalla California. Timida e abitudinaria, gestisce una libreria a Manhattan, sogna di diventare una scrittrice e di incontrare un uomo che sia come Mr. Darcy. Ogni piano romantico viene infranto da Logan: occhiali scuri, giubbotto di pelle, sigaretta sempre accesa e linguaggio piuttosto disinvolto. Grace è a dir poco seccata. Come si permette quel tipo di invadere la sua privacy e di disturbarla mentre scrive di Jane Austen su una panchina di Central Park? E chi gli ha dato l’autorità per leggere il suo saggio e fare commenti sulla sua scrittura?
Ma soprattutto: perché un tipo del genere sembra conoscere la letteratura inglese persino meglio di lei, che ne è una vera appassionata?
Grace vorrebbe lasciar stare ma, come tutti quelli che vivono per i libri, non può fare a meno di sentirsi incuriosita da quell’uomo enigmatico e pieno di contrasti, non può fare a meno di immaginare di vivere una storia da romanzo.
E Logan ha intenzione di darle proprio questo: una storia da romanzo.
Ma non proprio quella che Grace si aspetta.
 
 
«No, il caos è pura bellezza. È dal caos che nasce la vita e solo da esso può nascere una stella. 
Il caos è meraviglioso. È elettricità pura, è libertà. 
Puoi scegliere la galassia in cui brillare, puoi essere chi vuoi, Grace.»
 
 
Lo ammetto, la prima cosa che mi ha attratta e mi ha spinto aa richiedere questo libro alla casa editrice, che ringrazio di cuore, è stata la copertina. Mi sono immaginata di passeggiare per Central Park, e chiudendo gli occhi mi sono teletrasportata lì. Potevo sentire nell'aria il profumo dell'autunno che si avvicina, il vesto fastidioso che scompiglia i capelli, e il rumore delle foglie cadute e pestate dalle scarpe. 

Ma non sempre l'immaginazione basta. Non sempre l'abito fa il monaco. No, non pensate male! Il libro mi è piaciuto, ma con riserva! 
Protagonisti in questa storia non sono solo Grace, libraia e studentessa di letteratura ventisettenne, Logan, il misterioso ragazzo che l'avvicina un giorno di settembre, e i loro sentimenti. E' l'intera città di New York che si vive in ogni pagina, e si respira a pieni poloni.

Il suo posto preferito è quella panchina a Central Park, dove può ammirare le foglie che cadono, guardare i passanti, i turisti... e leggere un buon libro. Grace, ventisette anni, una valigia di sogni, un romanzo che vuole scrivere e l'amore per i libri, non poteva che essere una libraia. Il piccolo shop che gestisce è quello che ha ereditato dalla nonna, l'unica persona della sua famiglia che accettasse la sua natura timida e riservata. E che comprendesse i suoi sogni, così lontani da quelli che i genitori di Grace vogliono imporle. Mollato tutto e trasferitasi a New York, ha sempre e solo lavorato, trovando compagnia nelle sue amiche che, trovatala una sera di anni prima senza un tetto sotto la testa, non l'hanno più lasciata. Non possono essere più diverse tra loro queste ragazze, eppure l'armonia che - tra qualche battibecchi - si percepisce dalle pagine l'ho invidiata. Quelle sette ragazze non sono solo amiche, sono una famiglia. Soprattutto Victoria, per Grace, è un importante punto di riferimento.
E la sostiene quando Grace le racconta di quel misterioso ragazzo che ha incontrato in quel posto magico. Le racconta della sua arroganza e saccenza, e di quanto fosse bello dietro quelle lenti scure degli occhiali da sole.

Logan, questo il suo nome. Bello come il sole, arrogante e prepotente. Trent'anni, più segreti che giorni vissuti. Non sappiamo quale sia il suo lavoro, che vita faccia, se abbia una famiglia. L'incontro con Grace lo destabilizza, un unico colore in mezzo al nero della sua vita. Non riesce a smettere di cercarla, di desiderarla, di volerla. 
 
 
«Da quando ti ho conosciuta non faccio altro che pensare 
a quante versioni migliori di me potrei essere per te. 
Sono semplicemente io, ma fremo dalla voglia di starti accanto 
e mostrarti le meraviglie del mondo.»
 
 
E seppur con qualche titubanza, incapace di comprendere la sua bellezza, Grace si lascia prendere al volo dalle sue braccia, gettandosi in questa cosa più grande di entrambi, ma che li attrae l'un l'altro. 
Dentro il giubbotto di pelle nero si nasconde un uomo di altri tempi, di quelli di cui Grace ama leggere nei libri di Jane Austen. Il suo Darcy, in un mondo moderno. Un Darcy che nasconde qualcosa. Qualcosa di grande, che potrebbe rischiare di rovinare tutto.


«Tu, Grace, potresti diventare l’unica cosa per cui 
provare gratitudine nei confronti di questa vita.»


La loro sarà una storia d'altri tempi, una che ti spinge a credere che le stesse cose che ci sono nei libri d'amore possano accadere anche nella vita reale. 
Per me è stato facile immedesimarmi in Grace, abbiamo moltissime cose in comune. Mi sembrava di leggere di me stessa, di quello che anche io desidero, che sogno, che bramo. Ma mi è anche sembrata - allo stesso tempo - troppo bella per essere vera. Tutto troppo perfetto, tutto definito come un copione. Una verità travestita da menzogna. Per questo ho temuto che da un momento all'altro la magia finisse. Il timore era presente pagina dopo pagina, e questo mi ha un po' smontato l'entusiasmo iniziale. Perché l'amore che si percepisce dalla copertina è tutto presente nel libro, ve lo garantisco. Solo... beh, quella che era una piccola e timida ragazzina che non si era mai avvicinata al sesso diventa una ragazza audace, e sicura di sè, quando in realtà si percepisce bene la paura insita in lei. Misterioso invece, fino alla fine, è Logan. Palesa il suo affetto, ma non si espone mai troppo, è un personaggio fuorviante e sfuggente. L'amore - il sentimento, chiamiamolo così - tra i due sboccia subito, e questa velocità mi ha fatto arricciare un po' il naso. Sono piccolezze che magari ad un lettore possono non infastidire, nemmeno a me, ma ho trovato alcune cose molto affrettate. Alcuni paragrafi sono interi dialoghi, e per quanto possano rendere la lettura più veloce, la appesantiscono. Ma ripeto, sono piccolezze che hanno avuto come effetto collaterale un rallentamento nel terminare il libro (da parte mia). Alcuni dialoghi mi sono sembrati lontani dal quotidiano, appartenenti ad un'altra epoca.
Ma sono stata felicissima di poter leggere una voce a me nuova, e di poter apprezzare la sua scrittura, soprattutto nei punti in cui si fa più profonda. E spero che non finisca tutto cui, che ci sia spazio anche per Victoria nella mente dell'autrice, che ha molte, moltissime cose da raccontare.

«Grace, l’amore è qualcosa che non si può spiegare. 
Non esistono parole in grado di esplicare sufficientemente questo sentimento. 
Non puoi prendere il dizionario, cercarlo e analizzarlo. 
Ma sai cosa puoi fare? Non arrenderti. 
Non perdere mai la speranza di trovare il vero amore.»
 



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