Recensione - Ho imparato ad amarti, di Karina Halle

by - settembre 28, 2020

 
Online oggi la mia recensione - spoiler allert: grosso no - del nuovo romanzo di Karina Halle dal titolo "Ho imparato ad amarti". 

 
 
Titolo: Ho imparato ad amarti 
Autore: Karina Halle 
Genere: Contemporary Romance
Serie: La Saga dei Dumont, #1
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Data di pubblicazione: 18 Settembre 2020 
 
 
 La Riviera francese è sinonimo di lusso, se sei ricco. Per Sadie Reynolds, una studentessa spiantata, significa ostelli squallidi e vicoli bui. Quando percorrendo una strada malfamata si ritrova in pericolo, l’ultima cosa che si aspetta è di essere salvata dall’uomo più bello che abbia mai visto. E così si sveglia in una suite di lusso con vista sul Mediterraneo, con il suo salvatore che si sta prendendo cura di lei: Olivier Dumont, lo scapolo più ambito di tutta la Francia, albergatore miliardario, erede della fortuna dei Dumont nel mondo della moda.
Olivier è anche protagonista di tanti scandali. Ma Sadie è diversa da tutte le donne che abbia mai conosciuto. La sua umiltà e la sua innocenza nascondono promesse di grande passione. Anche lui le sta promettendo qualcosa: tutto quello che desidera. Da Bordeaux a Cannes a Parigi, il passato di Sadie negli Stati Uniti viene spazzato via e rimpiazzato da una fantasia troppo bella per essere vera.
Trascinata nell’orbita di Olivier, fatta di ricchezza, glamour ed eccessi, Sadie scopre che la dinastia dei Dumont porta con sé un bagaglio di segreti pericolosi. E i segreti di Olivier sono i più oscuri di tutti…
 
 
«Magari ci saremmo trovati in altro modo».
 
 
La saccopelista Sadie Reynolds, originaria di Seattle, non si aspettava di certo di trovarsi da soli nel bel mezzo del suo viaggio zaino in spalla con il suo fidanzato Tom. Ma di perdonare il suo tradimento non se ne arlava proprio. Così, tra ostelli di dubbio gusto e pulizia, si ritrova a dover salutare anche Nizza, prima di prendere il treno che la porta a Madrid e alla scoperta della Spagna prima di tornare a casa, dove ad attenderla ci sono gli studi abbandonati e una mamma affetta da bipolarismo. 
 
Lungo la strada che la conduce alla stazione dei treni però, Sadie viene aggredita e salvata da uno sconosciuto bellissimo che il mondo conosce come Olivier Dumond, erede del marchio che porta il suo nome. Un uomo che con una come lei non ha niente a che fare, ma che non riesce a lasciare andare. Accertatosi che la ragazza riceva le cure migliori, si sobbarca il fardello di una caviglia slogata, e decide di ospitare Sadie in uno dei suoi hotel. 
 
Il passato di Olivier è macchiato da un tradimento, da un patto firmato con il sangue con suo zio Gautier, fratello del padre. Lo stesso zio che non  aspetta altro che un passo falso del nipote, continuando a ricordargli che molto presto dovrà rinunciare alle sue quote, al comando del marchio e farsi da parte. Seppur sempre accompagnato da bellezze diverse,la vita di Olivier è sempre stata governata dalla cattiveria dello zio, che non avrebbe desistito dal rovinare le cose belle e importanti che rendevano l'esistenza di Olivier reale e non solo semplice apparenza. 
Sadie, nella sua ingenuità, rappresenta fin da subito per Olivier tutto questo. Quello che prova, quelle che i suoi occhi le raccontano, è molto più che una conoscenza di passaggio. Riportarla alla stazione è così difficile, sapere di non poterla rivedere mai più lo distrugge. Non è ancora pronto a dirle di essersi innamorato di lei, ma il lettore lo percepisce. Quello che sconvolge, è la rapidità con cui avviene questa consapevolezza.
Sadie, a una sola fermata da Olivier e dal loro angolo di paradiso affacciato sulla Costa Azzurra, decide di volersi vivere dei nuovi momenti, abbandonando l'idea di proseguire il suo viaggio a Barcellona per godersi questo folle amore che sente di provare per Olivier. 
 
 
Sto iniziando ad avere paura.
Non più di quello che potrebbe capitare, 
ma di quello che potremmo perderci.
 
 
E' però impossibile per Olivier tenerla al sicuro dalla grinfie della "parte cattiva" della sua famiglia, composta dagli zii e dai cugini, che non hanno un'anima e sono senza scrupoli. Più di tutti, Pascal. L'annuale ballo in maschera non riesce a nascondere la bellezza genuina di Sadie, e la morte improvvisa del padre di Olivier porta scompiglio e sconforto. Chi lo ha ucciso? E' stato davvero un infarto o c'è qualcos'altro sotto? Non ci è dato saperlo, e questo è uno dei punti in sospeso che mi spinge a non dare un giudizio positivo alla storia.
Sadie non se la sente di abbandonare Olivier in un momento delicato come quello che stra affrontando, e lui, sempre più innamorato di lei, non riesce ad allontanarsi dal bisognod i averla come costante nella sua vita. Ma non hanno fatto i conti con Pascal e Gautier, che nelle retrovie cercheranno in ogni modo di dividere i due amanti. 
 
 
«Ero così spaventato quando sono tornato, 
per un momento ho pensato che forse eri andata via. 
Ho immaginato come sarebbe entrare, 
accorgermi che non c’è più il tuo zaino e vedere il letto vuoto, 
come se alla fine avessi deciso di prendere l’aereo. 
La paura mi ha paralizzato. 
Non riuscivo a respirare, non riuscivo a muovermi. 
Era come se il mio cuore si fosse fermato, 
ed è stato allora che ho capito che non mi appartiene più. 
Il mio cuore appartiene a te».


Ero partita come sempre con zero aspettative, e la mia idea non è cambiata nel corso della lettura. "Ho imparato ad amarti" era un battesimo per me, che non aveva mai letto nulla di questa autrice. Non è, come immagino si sia capito, andato come speravo. Ci sono delle questioni in sospeso, una su tutte la morte del padre. Il rapporto tra Seraphine (sorella adottiva di Olivier) e Blaise, il cugino, è di dubbia natura, e mi aspetto che ci sia un libro su di loro perché l'autrice è stata brava a far comprendere quana tensione ci ci tra loro. Dell'altro fratello di Olivier si dice poco e niente. 
L'amore con Sadie sboccia in una settimana, come se i pianeti si fossero allineati in un solo colpo e tutte le ragioni per vivere conducano a lei. E viceversa. Insomma, non mi è piaciuto. L'ho trovato assurdo in alcune parti e in alcuni comportamenti (quelli di Pascal in primis). Olivier si fa amare da subito perché tolti i soldi e il potere che ne deriva, appare come un ragazzo semplice, amorevole e vero. Sadie ha dalla sua la forza di volontà di non volerlo abbandonare nel momento del bisogno, ma alla base si tratta sempre di due sconosciuti che... si sono trovati bene tra le lenzuola. Peccato, un altro no...


«Cos’hai in mente?»
«Solo te», le dico. 
Mi chino, spostandole i capelli dalla fronte e baciandola con delicatezza. 
«Ti ho sempre in testa».
«Anche quando sono proprio di fronte a te?»
«Anche quando sei proprio di fronte a me».




 

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