Recensione - Gang, di Marilena Barbagallo

by - giugno 11, 2019


E' arrivato il momento di parlarvi della mia ultimissima lettura. Una di quelle che - come mi succede sempre con Marilena - è capace di arrivare dove molti libri non arrivano. Al cuore, all'anima. 






Titolo: Garg
Autore: Marilena Barbagallo
Serie: Non fa parte di una serie
Genere: Dark romance 
Casa editrice: Newton Compton Editori
Data di uscita: 4 marzo 2019


TRAMA  

Viveva ancora nelle Favelas quando gli donarono una bambina.
"È tua", così gli era stato detto. Poi ha perso tutto.
Mikel Alves è l’erede della 28HS, la più pericolosa gang di El Salvador. All'età di sedici anni sparisce nel nulla, impara a vivere nel buio e ad amare le catene che lo tengono legato alla parete della sua grotta. Diventa un animale selvaggio, dimentica la civiltà, ma sopravvive e non si arrende. Torturato e umiliato dai suoi nemici, paga il prezzo di essere un principe, di possedere un regno e una principessa. Quando Mikel tenta di riprendere in mano la sua vita, si rende conto di essere rimasto intrappolato nel suo inferno personale. Per ricominciare, sarà costretto a portare via con sé uno dei suoi nemici peggiori: Megan Lima.
L'odio di Megan ha radici profonde. Lei deve rifiutarlo, disprezzarlo, tenerlo lontano. Qualsiasi cosa, pur di non cedere al nemico.
Due gang contrapposte che cercano di imporre la loro supremazia, una lotta continua tra ragione e istinto, passione e potere. Per Megan è immorale, per Mikel è essenziale. Un romanzo oscuro, una storia d’amore violenta, due personaggi che superano tutti i limiti.  



Sinceramente? Non so da che parte iniziare. 
Tra le cose che mi spaventavano di questo libro c'era la lunghezza: perché, vi domanderete. Me lo chiedo anche io, visto che è stata una lettura che mi ha tenuta occupata una sola giornata. 
Ma poi tra me e me mi sono detta: "Sandy, si tratta di Marilena, potevi aspettarti diversamente? Eri davvero convinta che questa storia non ti prendesse come tutte le altre?" Stupido da parte mia pensarlo. E allora cerco la giustificazione che associo sempre a quei libri che portano appresso quell'etichetta di "best seller". Più la gente legge nello stesso momento uno stesso libro, più potete stare certi che io lo leggerò dopo mesi. Perché ho voglia di assaporarlo, di perdermi tra le pagine, di non essere costretta dalla massa a leggerlo subito, di godermi lo sfogliare delle pagine, di catturare e respirare le emozioni che la penna di Marilena trasforma in realtà quando ormai tutti lo hanno già fatto. E urlare a gran voce tutto quello che mi ha lasciato. 

Consigliato a chi ama il dark. Consigliato a chi non ha paura di scene crudeli, cruenti, dolorose. Consigliato a chi crede nel bene e nel male, a chi ama i personaggi forti. 
Consigliato a chi riesce a vedere oltre le apparenze, a chi crede nell'amore. Sì, a chi crede nell'amore vero. 


«Posso tornare stasera?».
 Non so quando arriva la sera.
«Vorrei provare a portare un po' di luce».
Lo stai già facendo.


Mikel vive nell'ombra. Imprigionato in quella che da dodici anni è la sua casa: una grotta nascosta tra la fitta vegetazione di El Salvador. Non ha vestiti addosso, indossa solo cicatrici e ferite, ai polsi due catene che gli impediscono di fare i minimi movimenti. Il suo corpo è una tela rotta, un libro che racconta quello che era, un ragazzino, e quello che sarà. Un uomo potente, forgiato nel profondo, colpito nei suoi punti più deboli, umiliato, picchiato, torturato. 


Lei era diventata tutti i miei colori e quando ho lasciato la grotta, 
ogni colore rivisto, ogni tinta riscoperta, parlava di lei.
Tutto era lei.


Megan è il capo in seconda di una delle gang più potenti di El Salvador: La Dorada. Seconda solo a suo fratello, ha carattere, bellezza, potere. Non si impressiona più a nulla, tutto le scivola addosso con troppa facilità visto l'ambiente in cui è cresciuta. 
Pare avere più senno del fratello, che cerca in ogni modo di rispondere alla violenza con altra violenza. Ma Megan ha un cuore, e soprattutto, ha un segreto.


 «Non sono la ragazza che credi», confesso. «Non sono la persona adatta a prendermi cura di te».
«Non verrai più? Mi stai dicendo addio?».
Non nego, perché è quello che sto per fare.
«Non sono questo. Io sono altro. Non so perché mi sono legata tanto a te. Non so perché ti ho permesso di toccarmi il cuore. Non so perché ti ho dato accesso».


Krum diceva "Guardati dentro e troverai il tuo senso". 
Mikel dentro di sé ha trovato la sua solitudine. Irina.

La ragazza che scopre il suo nascondiglio, che cercherà di curarlo, avvicinandosi piano piano, portando la luce lì dove c'è troppo buio. Troppa sofferenza. Troppa guerra.

Amir diceva "Se non arriva al cuore non è dolore".  
Mikel ha fatto del dolore, il suo cuore. 

Ama una donna che sa di non poter avere nel vero e proprio senso della parola. La stessa donna che riesce a vedere in lui un uomo, sotto lo sporco e l'animale che la grotta, la sua casa, lo ha fatto diventare. Un animale che brama la libertà. Un uomo che cerca vendetta, potere. Amore.

Il suo ritorno, del tutto inaspettato, scatena il caos nelle gang: la 28 HS ha di nuovo il suo erede, Rui e i suoi figli - zio e cugini di Mikel - non possono fare altro che mettersi da parte. Ma non senza lottare fino alla morte. Non senza dimostrare che dodici anni lontano dalla sua gente fanno di Mikel in automatico il nuovo re.
Ma lui non sente ragione, il suo potere più grande è un documento siglato vent'anni prima, che gli ricorda momenti felici, una boccuccia sorridente, e una bambina alla quale ha promesso eterna protezione, una primitiva forma di amore. La stessa donna che odia con tutto sé stesso. La stessa donna che ama con tutta la sua solitudine. Megan Lima. Irina. 


«Sai una cosa?», mi dice, facendomi percepire le sue labbra che sorridono sulle mie. «So che ti perderò, ma non hai idea di quanto ti senta mia adesso. Non credo esisteranno altri momenti in cui mi apparterrai così tanto come ora. Mai più, Megan. Mai più mia come ora».

Un altro libro che si aggiungerà ai precedenti di Marilena - la mia Mari 💓 -, proprio lì vicino ai suoi fratelli.
Fin dalle prime righe sono rimasta impressionata dalla capacità dell'autrice di darmi tutto. Un paesaggio su cui fantasticare, la delineazione di due protagonisti quasi maniacale, ma soprattutto, la definizione dei sentimenti che si comprendono sulla pelle. C'è quel salto, dal libro alla mente, dalla mente al corpo, dal corpo al cuore, di quello che Megan e Mikel vivono.
Vorrei spezzare una lancia a favore del genere romance: sì, ci sono scene crudeli. Sì, c'è sangue, c'è morte. C'è dolore. C'è violenza. Ma c'è anche tanto tanto tanto amore in questo libro. Magari non sempre dichiarato, ma sempre dimostrato. Tra le ombre fiacche create dalla luce fioca di una candela nel buio di una grotta, tra le carezze lievi come piume tra le lacrime.
Megan e Mikel sono due personaggi che si assomigliano molto e che allo stesso tempo si completano: entrambi re e regina di un impero, entrambi poco impressionabili, entrambi cresciuti nel concetto più sbagliato di vita.
Ma sono buio e luce, donna e animale, amore e odio. Rimangono fermi sulle loro decisioni sentendo la necessità di contrastarsi, perché spinti da qualcosa di più forte. Arriveranno a rinnegare sé stessi e i propri principi, per un amore che potrebbe non avere un inizio, un continuo, ma che è solo destinato alla fine.
Ma il destino delle gang non fa caso all'amore. E 28 secondi potrebbero distruggere ciò che l'amore ha creato e unito.
Un altro capolavoro, un altro libro che di lascia il vuoto a fine lettura, un libro che vorresti rileggere subito - o comunque molto presto - perché non sei mai stanca di innamorarti ancora del dolore e della sofferenza di un uomo come Mikel. Le storie così, fatti di dolore, fatte di un amore che nasce dalla spina di una rosa, sono quelle che ti fanno mancare un battito, che cerchi tra le pagine per farlo di nuovo tuo perché ti senti privata di un'emozione che in realtà è scritta lì, e che nessuno ti può rubare. Perché è tutto evidenziato nelle pagine del tuo ebook.


Mi volto e lo guardo, è totalmente immobile, eccitato, ferito, felice, sconvolto. Mikel racconta sempre un mare di storie col suo corpo, è una favola vivente, una brutta storia, ma che sembra cercare il suo lieto fine.
Ora che lo guardo immagino che non lo avrà mai, così come io non lo avrò.




Sandy

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2 Comments

  1. Bella recensione ma... non mi attira, la trama non mi richiama. Pazienza :D

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  2. Bellissima la tua recensione mia cara Sandy! La condivido in tutto e per tutto e sono contenta di leggere tra queste tue righe le emozioni forti, struggent,indimenticabili che questo libro ti ha suscitato, perché anch'io le ho provate, non riuscivo a staccarmi dalla lettura di queste pagine, e quando l'ho fatto anelavo a tornare a leggere al più presto. Non ti nascondo che ho riletto già ben due volte i punti importanti di questo libro, e più volte il finale. Mikel Alves è un personaggio da annoverare nella lista dei personaggi maschili più importanti delle mie letture,in particolare tra gli scritti della Barbagallo,ho amato tanto Krum, la duologia l'ho letta 2 volte per intero, non ho lo stesso entusiasmo per Amir, non so perché quell'uomo non e' riuscito a coinvolgermi ma Mikel Alves è stupendo. Come hai detto tu, ha fatto del dolore il suo cuore e quanto dolore ha patito e quanto amore è riuscito a dare a Megan e ad Ander
    Un plauso alla Barbagallo per questa sua opera, e un complimenti a te per la meravigliosa recensione

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