Il sogno di Juliette di girare la Spagna con Maxime, il suo fidanzato, si sgretola sotto i suoi occhi il giorno in lui le comunica che l'indomani, invece che prendere l'aereo con lei per vivere la loro avventura iberica, si sarebbe imbarcato con la sua famiglia per raggiungere gli States. Improvviso, doloroso. Dopo tre anni insieme, per Juliette perdere Maxime è come perdere il suo intero cuore.

Il rimorso della sua partenza e del suo abbandono restando dormienti in lei che, undici anni dopo, non è riuscita a trovare un amore grande abbastanza da surclassare quello che provava per Maxime. Il suo unico grande amore è la pasticceria, soprattutto il suo Cafe Opéra. Affacciato su Place du Tertre, con vista Montmartre, la sua caffetteria è una chicca per i passanti e i turisti, in un quartiere artistico e ricco di gente eccentrica. Al suo fianco Etienne, il suo braccio destro, con il quale ha instaurato un bellissimo rapporto d'amicizia. Diciamo più una friendzone, visti i sentimenti che lui prova per lei. 

 

 

 

Maxime vive ancora a Filadelfia, dove il suo amore per i libri lo ha spinto a lavorare in una casa editrice facendo scouting letterario. Un imprevisto con un autore francese, ancora indeciso se firmare o meno con la Your Dreams Publishing, costringerà Maxime a tornare a casa, nella sua bella Parigi.
Di certo non si aspettava di sedersi al tavolo del Cafe Opéra, di incontrare gli occhi profondi della sua Juliette, e di sentire dentro al cuore quale moto di sentimenti che non ha mai dimenticato e che sono sempre stati parte di lui.
Un primo incontro un po' gelido, che poi si scioglie in qualcosa di più tenero e che porterà i protagonisti a riscoprirsi, conoscersi di nuovo e perché no, amarsi ancora.

Leggere questa novellina mi ha davvero catapultata a Parigi: ci sono stata anni fa ma era come essere di nuovo lì, a guardare gli artisti di strada, a passeggiare in quel quartiere che è stato uno dei più belli che io abbia mai visto. Ho immaginato di trovarmi di fronte all'imponente Basilica del Sacro Cuore, rimanendone affascinata ancora anche nella mia immaginazione. E le luci di Natale, il buio della sera, non hanno fatto che rendere il tutto ancora più suggestivo.
Ma ancora di più, è stata la seconda occasione che, nata e morta a Parigi, a Parigi è anche rinata. 

Brava Marta, che in poché righe è riuscita a riportarmi in un luogo magico, con una spruzzata di neve e un pizzico di magia del Natale, che non guasta mai!