Recensione - Libra, di Marilena Barbagallo

by - febbraio 28, 2021


In questo primo lunedì di marzo, vi lascio la mia recensione di Libra, di Marilena Barbagallo, uscito la scorsa estate. Il volume è il numero quattro della conosciuta serie Black Dynasty, di cui fanno già parte Taurus, Venus, Aries e i successivi di Libra: Scorpio e Cancer. 
 
 
 

 
 
Titolo: Libra
Autore: Marilena Barbagallo
Serie: Black Dynasy, #4
Genere: Contemporary Romance
Data di uscita: 8 luglio 2020
Casa editrice: Self Publishing

 

 
Terza nella linea dei Dodici e prima a essersi sacrificata per la dinastia. Nessuno mi ha obbligata a sposarmi, l’ho voluto io. Dovevo scappare dai miei demoni e dai miei sentimenti sbagliati. Desideravo vincolarmi, in modo da non poter essere più libera di correre verso l’oscurità. Ma il fascino delle tenebre ha continuato ad ammaliarmi per anni e, con la mente, sono rimasta nel passato, dove lui mi regalava carezze rudi e dolore. Quel male, che porto ancora addosso, vestendolo come un accessorio, è l’unico ricordo che mi resta. Oggi, che ha osato presentarsi in casa mia, con la sua solita arroganza, l’unica cosa che sento di fare è affrontarlo e dimostrargli che non mi ha mai spezzata davvero. Lo guardo, detestandolo e fissando la vistosa cicatrice che gli marchia la guancia, e penso che niente, in lui, potrà mai essere orribile quanto la sua anima marcia. Sono la Contessa Libra Leclerc Hill. Il mio odio per Zakhar Konstantin Leskov non si è mai placato. Lui è tornato per me, ma io, che non sono mai stata sua e che non apparterrò mai a nessuno, adesso, mentre i suoi occhi scuri non hanno il coraggio di guardarmi, scelgo me. Zakhar è uno degli uomini più influenti della Russia. Per il Tavolo è solo un criminale. Per i Leclerc è una bestia. Per Libra è il ragazzo che le ha cambiato la vita. Al castello non c’è posto per gli uomini come lui. Nel cuore della Bilancia, invece, ci sarà ancora un po' di spazio?



Non vi racconterò una storia, vi racconterò di un’anima.  
 
Uso le stesse parole che Marilena ha dedicato a Krum e Ambra nel libro "Lei vuole tutto", perché credo che spieghino bene, e che siano un perfetto riassunto, di quello che cercherò di scrivere per voi. Ma più che per voi, lo faccio per me: per mettere nero su bianco l'astrattezza della tavolozza di emozioni che Libra mi ha lasciato dentro. Un po' come i postumi di una sbronza, galleggio ancora tra le pagine di un romanzo che, fin dalla sua uscita, mi ha spaventata. Perché?, vi chiederete.
 
Delusa dai primi tre libri della serie, non era difficile fare due più due: non avrei letto subito, appena uscito, il nuovo volume. La paura di rimanere ancora amareggiata, di dovermi (no, non dovermi ma volermi, perché con autrici del calibro di Marilena ne senti la necessità) confrontarmi con l'autrice e spiegarle perché in un mondo di io avrei gridato no, mi avrebbe distrutta. Sono partita prevenuta, ero pronta a trovare la delusione che mi avrebbe nuovamente trafitto al cuore. E sarebbe andato bene, perché la gamma di emozioni che siamo capaci di provare possono essere positive e negative, ma non sarebbe andato bene per me. Mi avrebbe dimostrato che avrei avuto ragione ad essere titubante, che avevo ragione a indossare la mia più forte armatura contro le delusioni. Ne succedono di tutti i colori tutti i giorni, e io come molti cerco rifugio da un presente incerto in un mondo che non ha tempo, non ha colore, ha solo emozioni. Quello dei libri. 
Sono felice, finalmente, di poter gridare quel anche io. Libra, è un grosso sì. 
Ho ricercato così tanto sentimenti ed emozioni senza rendermi conto che erano lì, davanti ai miei occhi, pronte ad essere assaporate, inalate e consumate. Ho avuto paura di quello che avrei provato, senza dare a questo romanzo il beneficio del dubbio. E sono passati giorni, settimane, mesi, prima che io decidessi che era il momento di provare, di scalare il dubbio con la speranza di trovare di nuovo l'autrice che ho imparato a conoscere e ad amare. Ed è stato così. Anzi! Sono certa di poter dire che è stato ancora meglio. Perché una Marilena così, la Marilena che ha scritto Libra, io non l'avevo mai letta.
Da qui la mia voglia di prenderla ad esempio, e di raccontarvi di un'anima. Di cercare di farvi capire cosa ho colto tra le pagine di questo libro.

Certi amori ti plasmano, creano in te delle aspettative che il tempo non riuscirà mai a replicare. Libra ha scoperto l'amore a diciotto anni, quando trasferitasi in Russia con sua madre nella casa del suo nuovo patrigno, incontra per la prima volta Zakhar. Tre anni ciò che li separa anagraficamente, ventisei e più lettere ciò che li divide verbalmente. Ciò che li unisce, lo scopriranno a loro spese, sono i sentimenti: l'amore e l'odio. La delusione e la mancanza. Il senso di colpa e la vendetta. Micce che se lasciate ardere, fanno esplodere il loro mondo. Si sono entrambi cambiati la vita a vicenda, lasciando che quell'anno passato insieme diventasse il più dolce pensiero e ricordo di un amore che non avrebbe mai avuto inizio. Scrivere la parola fine non è stato semplice come può sembrare, e tredici anni dopo le cose sono ancora così, nonostante sia più facile dare ai sentimenti un'etichetta diversa, auto imponendosi di non tradirsi mostrando la vera natura di ciò che fa battere il cuore. 
 

Libra aveva ragione: ognuno di noi possiede una stella 
e non ci rendiamo conto di quanto brilli per noi. 
Siamo distratti, non ci soffermiamo a sentire, a guardare, a darle il giusto valore. 
E mi pento di non averle detto in quel momento che anche lei, per me, era la mia stella. 
Lei era tutte le mie stelle. 
Era il mio intero cielo.


Quel ti amo sussurrato sotto una cascata d'acqua, con ancora addosso gli abiti, non è riuscito a cambiare le sorti della loro storia. Il piano andava portato a termine, a qualunque costo. Anche perdere l'amore della tua vita per sempre. Un taglio netto tra loro, un taglio netto alla dita delle mano di Libra, un taglio netto al volto di Zakhar. Una promessa scritta con sangue e dolore. 
Una promessa che tredici anni dopo sta per infrangersi, perché quando Zakhar Konstantin Leskov si presenta al Tavolo dei Dodici, Libra deve scendere a patti con sé stessa, i suoi sentimenti contrastanti, l'amore per la sua famiglia. 
Ormai moglie - non per scelta - di Gemini Hill, Libra è privata di quella vocale che la renderebbe un tutt'uno con l'elemento del suo segno. La e. Una e che messa tra la lettera b e la lettera r renderebbe Libra finalmente... Libera. Invece, oltre ai guanti che le adornano le mani e le nascondono le barbarie, ci sono delle catene invisibili, che lei stessa non sa di avere, che la imprigionano a Vienna, controllata da un uomo che dice di amarla. 

Zakhar Leskov ha un piano ben preciso quando si presenta alla riunione del Tavolo dei Dodici con un documento che lo decreta il degno successore del Capricorno. Il suo impero, i suoi commerci, troverebbero ulteriori giovamenti con l'alleanza dei Segni. Ma non è questo ciò a cui punta lui, non è il potere. Non lo è da quando quella sete gli ha arso la gola tredici anni fa, portandole via l'unica donna che avesse mai amato. Lui vuole Libra. E non la vuole solo per una notte, solo per un giorno: lui la vuole per sempre.
Portarla in Malesia sembra essere l'unico modo per discutere con lei sul suo ingresso e sulla sua permanenza al Tavolo: farlo senza disonorare la promessa fattale non è semplice. 
 

«Ti prometto che non ti farò mai più del male. Ti prometto che non ti toccherò mai più. 
Ti prometto che starò lontano da te per sempre. Non mi rivedrai mai più, Libra. Te lo giuro».


Libra non vuole avere a che fare con l'uomo che l'ha resa luna donna debole, succube quasi del volere del marito. La sua anima si è affievolita, quando ha perso tutti i battiti del suo cuore, chiusa in quel capanno, senza amore e senza più mignolo e anulare. Tutto ciò che circonda Zakhar porta con sé bellissimi ricordi che subito vengono scacciati dai più orridi, che li hanno portati oggi ad essere qui, nemici. Ma nulla si può contro un uomo innamorato. E questo, questo è stato davvero un punto di svolta per il mio giudizio. Per questo all'inizio vi ho detto che avrei cercato di raccontarvi di un'anima. Quella di Zakhar, persa senza l'amore della sua donna. 
Si prostra ai suoi piedi, senza vergogna di essere solo carne comandata dal cuore e non solo dalla passione. Si inginocchia come un suddito fa con la propria regina, pronto a concedersi in sacrificio se fosse necessario. Inspira l'odio di Libra, espira il suo amore, sommergendola di parole che lei avrebbe voluto sentirsi dire tredici anni fa, ma che non la lasciano completamente indifferente. Il bisogno di un confronto, di un tocco, di un bacio, è molto più forte dell'odio che cova dentro sé. Infranta la promessa, niente può contro l'amore. 
 
 
È più facile anche per lui abbandonarsi all’emotività, 
tanto non lo vedo, tanto lui non vede me. Tanto ormai è finito tutto. 
Ogni cosa ha raggiunto una fine senza aver mai superato il confine dell’inizio.
 
 
Libra è uno di quei romanzi che amo perché parlano di amore dall'inizio alla fine. Sono amore dall'inizio alla fine. Un amore che sboccia, che ha paura di essere svelato, che si appassisce come un fiore senz'acqua ma che non muore mai. Manca quella luce che lo fa rinascere, più forte, più bello. Come i momenti della vita, l'amore di Zakhar e Libra ha visto le tenebre, il centro del dolore, e non può che risorgere dalla cenere, come la fenice. Una scelta difficile, ma che mostra un panorama straordinario. A differenza dei precedenti romanzi, che in alcune parti ho trovato ai miei occhi avessero del ridicolo e dell'esagerato, Libra tende alla perfezione. C'è violenza, ma non c'è. C'è la parte più tenebrosa, più scabrosa... ma non c'è. Il centro della storia per una volta non è il suo contorno, come mi è successo leggendo Taurus, Venus e Aries. il centro di questa storia è il riscatto di un amore, il braccio di una bilancia che cerca di alleviare il carico del senso di colpa, facendolo soppesare con l'odio dell'altro braccio. E quando il peso perfetto è quello dell'amore, l'equilibrio è garantito. 
Ho provato una marea di emozioni, e ho a m a t o il personaggio di Zakhar. Ha avuto molto da dire, e con prepotenza, grazie, attesa... lo ha detto. Ha messo da parte chi era destinato a diventare, per lasciare spazio a ciò che Libra gli ha mostrato essere davvero. Un uomo innamorato. Un uomo che per la protezione della sua donna smuoverebbe anche la Luna, fino ad uccidere. Un uomo che ha imparato dai suoi sbagli, un uomo che vuole rimediare, vuole provare ad essere felice di nuovo. A non vedere il vuoto nel suo cuore, ma essere battiti e attimi di un altro. 
Ed è anche questo che ho amato. Libra mi ha scosso il cuore, piuttosto che attorcigliarmi lo stomaco. Ed è uno dei migliori poteri che un libro, ai miei occhi, possa avere. perché mi colpisce nel punto dove siamo più deboli: i sentimenti. Ha portato alla luce tutte le sfumature dell'amore, prima fra tutte il dolore. E se un amore fa così male, non può che essere giusto. Mi ha fatto riflettere, mi ha fatto capire che un amore così, necessita di essere urlato al mondo, non trattenuto dentro sé. Quando ti accorgi che non ti puoi più trattenere, che quella cosa che ti sta investendo come un treno in corsa è amore, non puoi che liberarlo in aria. Un amore vero è più amplificato, diventa un bisogno viscerale che prima o poi esplode.
Non vi racconterò una storia, vi racconterò di un’anima. Ho iniziato così questo lungo giudizio. Spero di essere riuscita nel mio intento, ma se non è così, sappiate che Marilena ci è riuscita. Ha raccontato di un' anima. Ha scritto un elogio all'amore.  
 
 
Perdonami, amore mio.

 
E adesso aspetto il messaggio di Veronica. Quando vedrà questa recensione, lo so, sorriderà. Finalmente, sorrido anche io. 
 

 
 


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