RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Il tempo di un battito, di Layla Tales

by - settembre 20, 2017



Lo abbiamo aspettato tanto, ma proprio tanto. E a soli tre mesi o poco più dall’uscita de “La direzione di un battito” (potete trovare la recensione qui) Layla Tales torna a incasinarci i cuori. Anzi, a dire il vero sono i suoi personaggi a farlo. E stavolta tocca a lui: Andrea. Fin dal primo romanzo questo ragazzo ha fatto strage di cuori, e non vi biasimo lettrici. Andrea è Andrea, ed è mio. Cioè, no, Layla non mi ha concesso di mettere il mio nome al posto di quello della protagonista… che in realtà è Roberta. Una ragazza con cui in molte cose mi sono vista riflessa (soprattutto perché le piace un bellissimo gatto scaltro). Ma dite un po’, ve lo ricordate dove eravamo rimasti? E se non lo ricordate non importa, possiamo sempre partire dall’inizio. Un inizio devastante, per un giovane Andrea appena adolescente, e già con il cuore spezzato. I cinque cuori (che in questa occasione si sono trasformati in gatti...), che nel precedente romanzo erano quattro, erano infatti riservati al MIO Andre. 

 


Titolo: Il tempo di un battito
Autore: Layla Tales
Serie: Al ritmo del cuore #2
Genere: Romance
Casa Editrice: Self Publishing
Data di uscita: 25 Settembre 2017
Il mio giudizio:😻😻😻😻😻






"Dal passato si può scappare o imparare qualcosa."

Credevo che scappare dal mio passato fosse la soluzione migliore. Ho lasciato che il mondo mi giudicasse senza chiedere la possibilità di un appello. Mi sono creato con cura il mio personaggio e per tutti questi anni ho mantenuto il mio stesso gioco.
Sono stato il ragazzino ribelle. Il bel tipo, sfacciato e spaccone. Pericoloso.
Quello con cui avere un'avventura ma che non si porta a casa per un pranzo di famiglia. E mi va bene così, non ho tempo per le stronzate romantiche. Sono un amante eccellente e un uomo superficiale. 
Ecco quello che la gente vuole vedere di me: il mio viso, i miei tatuaggi, i miei occhi color ghiaccio. Ed è solo questo che sono disposto ad offrire. Finché non è arrivata lei.
Da allora ci sono delle notti in cui sento di voler essere di più.  Notti in cui non mi va di cercare una sconosciuta che si prenda cura della mia anima, notti insonni in cui torna quel dolore inspiegabile ed il casino che mi porto dentro spinge per uscire ed esplodere.
 Nessuno sa meglio di me quanto si è soli soprattutto in mezzo a tanti.
Ma ora c'è lei.
Lei che mi fa provare emozioni che avevo dimenticato.
Lei che usa la dolcezza per vedermi davvero.
La mia Biancaneve.
Il mio veleno.
La mia redenzione.

Eccomi sono Andrea e questa è la mia storia."




Andrea ha trent’anni, vive a Firenze, dove gestisce un locale, l’Omega. Niente al mondo è più importante di quel posto, fatta eccezione per Lara, in procinto di sposarsi, e per le donne che Andrea ama trascinarsi sotto le lenzuola. Niente impegni, niente legami, niente sentimenti. Solo molti bigliettini scarabocchiati con tanti numeri di cellulare chiamati. Questo caratterizza il suo essere. Per anni ha protetto la sua Laretta, lei è l’unica che, in amicizia, in modo fraterno, ama. Ma Lara ha preso il volo, Luca è tornato nella sua vita, e stavolta per restarci per sempre. E Andre si trova di nuovo da solo.

Roberta fa la fisioterapista a Firenze, ha alle spalle un passato burrascoso, dei fratelli che non la considerano, e una mamma che darebbe la vita per vederla sorridere di cuore. È una delle migliori amiche la Lara, ed entra nella vita di Andrea (e nel suo appartamento) racchiusa in un abito verde che mette in mostra il suo corpo nei punti giusti. La regola “non con le amiche di Lara” inizia a vacillare, anche se, se Andrea esistesse davvero, sottolineerebbe che con Silvia (ve la ricordate vero? Una sorta di folletto pazzerello, anima incatenata di Lara) non ci andrebbe nemmeno morto.
Un secondo incontro che non è dei migliori, ma a tutto c’è rimedio, soprattutto quando Roberta si presenta al suo locale. Il cuore di Andrea non lo sa, ma ha già scelto per lui.


“Piacere sono Andrea, ho ventinove anni e da sei vivo a Firenze. Sono il proprietario dell'Omega. Sono pigro per la maggior parte del tempo, ma mi piace fare l'amore. E mi sono preso una sbandata per Biancaneve.”

Mi guarda ed arriccia il naso. “Non assomiglio a Biancaneve!”

“E chi ha parlato di te?” le dico cercando di non scoppiare a ridere. Ricambia la stretta.

“Roberta, venticinque anni, fisioterapista.”

“E non mi racconti della tua cotta?” Assume un'espressione innocente. “Avevo una relazione stabile e duratura con il vino, ma uno scaltro gatto con gli stivali mi ha allontanato dalla bottiglia.” Le sposto i capelli accarezzandole il volto.

“Quanto scaltro?” si sposta e si morde l'interno della guancia. “Molto.” 


Iniziano a scoprirsi, a ridere insieme, a preoccuparsi ed occuparsi l’uno dell’altra. Così, semplicemente, in modo naturale. Nessuno chiede niente, questo sentimento di appartenenza arriva e travolge. Spazza le indecisioni su ex passati, e su scappatelle future. Ma purtroppo, seppur Roberta riesca ad aprire completamente il suo cuore ad Andrea, lui ha quel segreto che si porta dentro. Segreto, di cui non è nemmeno certo, ma che sente bussare con prepotenza nel suo cuore. Un segreto che ha nome Chiara, l’unica donna che abbia mai amato. L’unica che gli ha lasciato qualcosa, molto più grande di un cuore spezzato da un sms. Andrea è protettivo, possessivo, dolce, sfacciato. Incazzato con il mondo, ma soprattutto con i suoi, che non hanno mai creduto in lui. Che lo hanno sempre ritenuto un fallito, uno che non era capace di fare altro che servire cocktail e portarsi a casa una ragazza diversa ogni sera. Andrea è… Andrea, semplicemente.




“Non hai nessun diritto a dirmi cosa devo fare o non fare. Sei un arrogante e...” Le vado vicino e le prendo la mano con cui gesticolava. “Lo so. E sono anche uno stronzo e coglione. E presuntuoso. Anche maledettamente sexy ma assolutamente nulla se non sei con me."



A volte si è convinti di avere parole per poter descrivere i propri sentimenti, ma stavolta sono davvero in difficoltà. Ho letto questo libro in fase di stesura, l’ho letto dopo, e dopo ancora. E ogni volta era un’altalena di emozioni, occhi lucidi e speranza. Ma per fortuna che c’è Roberta (beata lei!), che paziente, lascia al suo Andrea il tempo per decidere. Il tempo di fare la cosa giusta, anche se la paura di perdere, e di perderlo è lì, appesa ad un filo. Perché Andrea vuole tornare a Cerveteri, alla ricerca di un passato che gli è stato negato. Alla ricerca di un confronto che aspettava da anni.

Non scherzavo quando dicevo che sono certa che là fuori esistano ragazzi come lui: all’apparenza forti, dentro fragilissimi. Perché se Andrea ama correre in moto, non è per forza detto che sia un bruto privo di sentimenti. Non è il classico bad boy dei libri che riempiono gli scaffali delle librerie. E non gli ho fatto i conti in tasca, ma non è nemmeno il milionario che con uno schiocco di dita ha il mondo ai suoi piedi. Il suo mondo, Andrea, se lo è costruito passo dopo passo. Ma ci voleva Roberta, con la sua determinazione, a dargli un senso. Potersi perdere nei sentimenti che trascinano la lettura è uno dei punti di forza di Layla. È così semplice vivere dei fotogrammi che la mente regala, è possibile davvero immaginarsi il volto emozionato di Roberta, o quello preoccupato di Andrea, perfino lo sguardo furbo della signora Giusy… Che ci intratterrà ancora con commenti piccanti sul fondoschiena di Andrea…

Il tempo di un battito è quello che perderete più volte leggendo questo libro. Il tempo di un battito è quell’istante in cui l’emozione parte dalla pancia e arriva al cuore. Il tempo di un battito, è quello che serve per ritrovare il sorriso. Il tempo di un battito è speranza, il tempo di un battito è l’andare oltre le apparenze. È un sogno, è un motivo per correre al bar sotto casa solo per sbirciare se il barista è come il caro Andrea, è passeggiare per la città e sperare che il ragazzo in moto fermo al semaforo abbia occhi cristallini. È vedere una coppia felice al parco, e pensare “Chissà se anche loro hanno passato l’inferno prima di sorridere e guardarsi in quel modo.” Il tempo di un battito è credere nelle favole, perché hanno sempre del vero: il lieto fine.

Come per il precedente romanzo, ho voluto associare una canzone a questa storia. Una canzone che non riuscivo a trovare, perché niente era mai adatto. Ma un giorno sono capitata sulla frequenta giusta. E mai parole sono state più adatte di quelle del mio adorato Kekko Silvestre.




E poi pian piano iniziò a dirle
queste dolci parole...

Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
 
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te


Vorrei essere lo specchio che ti parla
E che a ogni tua domanda
Ti risponda che al mondo
Tu sei sempre la più bella…


Favola - Modà



Adesso ragazze, iniziate ad urlare a gran voce "Silvia, Silvia!" perché chissà... magari la nostra Layla non ha ancora smesso di stupirci... Io sento nell'aria il profumo di una nuova storia... e di un nuovo boy che ci farà perdere la testa 😘


Sandy

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