Recensione in anteprima - Liam, di Veronica Scalmazzi

by - novembre 07, 2022

 
Siamo arrivati alla fine (davvero?) di questa serie della mia carissima amica Veronica Scalmazzi. Liam è il quarto volume della serie Morris Brothers e da oggi lo trovate su Amazon!
 


Titolo: Liam
Autore: Veronica Scalmazzi
Serie: Morris Brothers, #4
Genere: Sport romance, age-gap
Casa editrice: Self publishing
Data di uscita: 7 novembre 2022
 
 
Mi chiamo Liam Morris e lei mi odia.
Mi odia dopo avermi strappato un fottuto battito inaspettato, dopo avermi stregato con i suoi intensi occhi grigi graffiati dal dolore.
Un angelo dalle ali spezzate.
Una Ragazzina dalla lingua tagliente.
Un'attrazione fuori controllo.
Più mi odia e più vorrei stringerla a me, fare miei i suoi pensieri e riaccendere nel suo sguardo la scintilla.
Perché il suo dolore è anche il mio.
Perché non appena l'ho vista, lei mi è entrata dentro.
Lei e le sue cicatrici.
Lei e il suo essere così meravigliosamente complicata.
Lei e quel suo modo inaspettato di tirare fuori la parte più vera di me, quella che ho sempre soffocato per non mostrarmi debole e sopraffatto dalla vita.
Mi chiamo Liam Morris, detto Raptor, e sono il capocannoniere della Premier League. Vivo per la mia famiglia e il calcio è la mia passione più grande. O almeno lo era fino all'arrivo di lei.
Mi chiamo Liam Morris e il mio mondo è appena stato stravolto da un "Ti odio" sibilato con ardore.
Lei è la mia partita più importante.
E il suo nome è...
 
 
«Lui mi confonde, mi fa provare cose che ho letto solo nei romanzi. 
Odiarlo mi fa stare bene, ma amarlo è una possibilità che mi fa tremare il cuore di paura.»
 
 
Mi faccio portatrice dei pensieri di molte lettrici affermando che questa storia l'abbiamo aspettata da quando Liam è comparso per la prima volta in Gioco d'amore. Lo abbiamo preteso poi leggendo Jared, acclamato leggendo Deacon, supplicato leggendo Cam. Ed ora, a chiudere la serie dei Morris, eccolo. Liam, il maggiore dei fratelli più belli della California, del Regno Unito e di tutte le parti del mondo in cui questi hanno messo piede.
Lo abbiamo atteso perché Liam ha lasciato molto dietro di sé nelle comparse che ha fatto nelle storie dei suoi fratelli. In punta di piedi è entrato nei nostri cuori, rendendolo il fratello preferito di molte. Quello che non ti serve leggere, per leggerlo. Perché come Liam, anche molte lettrici avevano compreso che quest'ultimo romanzo di Veronica sarebbe stato diverso. Meno spensierato - anche se gli attimi di ilarità non mancano - e più... forte. Più tutto. Più di tutto e più di sempre.
 
I suoi occhi gli avevano parlato.
Le sue labbra gli avevano urlato il suo odio.
Il suo dolore lo aveva attratto come una calamita. Poli opposti di una guerra chiamata amore.

Da subito Liam ha visto in quegli occhi un mondo così simile al suo, che non è riuscito a farne a meno. Il dolore di Angel, la ragazzina che vive al di là del corridoio e che è la sorella del giocatore che lui andrà a sostituire, gli entra dentro come una scheggia di ghiaccio nel cuore. Entra, e non se ne va. Entra, e lì resta.
Eppure, quello che scorre tra loro è odio, in ogni sua sfumatura. Odio, con un cuore morbido di desiderio.
Angel ha perso una delle persone più importanti della sua vita. Un incidente gli ha strappato il fratello Jaxon, troppo giovane per lasciare questo mondo. E il senso di colpa insito in Angel non accenna ad andare via. Come fa ad andare avanti senza di lui? Come può essere normale vivere in un mondo dove il suo Testone non esiste più? Passa ogni sera seduta sulla sua lapide, mostrandogli le lacrime d'odio per Liam, il dolore per la sua mancanza, l'amore che ancora prova per lui. Indossare le sue felpe troppo grandi è l'unico modo di Angel di sentirsi ancora abbracciata da Jax, di sentire nel calore del suo profumo tutto l'amore che lui aveva per lei. Un amore che fa a botte con il sentimento completamente opposto che lei prova per lui, l'uomo che ha portato ulteriore dolore nella sua vita.
Jaxon non era ancora diventato un'anima del cielo che il Chester aveva trovato un rimpiazzo. Come se il loro capitano fosse sostituibile! E tra tutti, perché proprio Liam Morris?

Liam, maggiore della banda dei Morris, ha raccontato molto di sé, come dicevo prima, nelle sue comparse nei precedenti romanzi. I suoi silenzi, il dolore celato dietro un sorriso, la sofferenza di non poter essere presente per la sua famiglia come vorrebbe, e quel bonario rimprovero che ha per ognuno dei suoi fratelli più piccoli, sono un promemoria dei panni che Liam, fin da giovane, ha dovuto indossare. Quelli di un eroe che non si sarebbe tirato indietro di fronte a niente, per la sua famiglia. Sappiamo che Rebecca, mamma Morris, è stata portata via loro molto, troppo presto. Crescere senza una figura materna, e con un padre talmente distrutto da non essere nemmeno in grado di badare a sé stesso hanno costretto Liam a tirarsi su le maniche, a diventare quel punto attorno a cui tutto ruota. Ha calato i panni dell'amico, del fratello protettivo, del confidente, del complice, e forse anche un po' della mamma, elargendo tutto quell'amore che ha sempre reso la famiglia Morris unica per quello che è. Per me trovare in Liam il mio riflesso allo specchio è stato così facile, tanto da risvegliare in me i ricordi della mia, di mamma. Non che sia qualcosa che se ne vada mai, ma Veronica ha creato un personaggio soffocato dal dolore, un personaggio che è cresciuto e che è diventato una persona diversa, grazie a quel dolore. Mi sono sentita capita, ho potuto comprendere che le azioni di Liam - le mie azioni - non sono altro che dettate dall'amore. Vedere felici quelli che lo circondano, la terribile banda dei suoi fratelli, è per Liam un obiettivo che persegue giorno per giorno. Lo so, non so cosa darei per vedere un solo sorriso di mia sorella anche in una giornata di pioggia. 
 
 
Non sono abituato ad amare a metà, 
i miei affetti sono sempre stati eccessivi, 
 quando tengo a una persona do anche l'anima.

 
E capisco anche la sua reticenza ai sentimenti. Dover provvedere a quegli degli altri per così tanto tempo non gi ha mai permesso di pensare ai suoi. Ma non è forse più facile pensare a rendere felici gli altri piuttosto che affrontare quello che ci tormenta dentro? Non è forse più facile vedere l'amore che ci passa davanti, che si abbatte su di noi come un fulmine a ciel sereno, e non avere il coraggio di ballare sotto la pioggia?



«Sto per baciarti.»
«Credevo che voi Morris prendeste senza chiedere.»
«Infatti ti sto solo avvertendo, Ragazzina» sussurra, le labbra incurvate. «Non certo chiedendo il permesso.»


 
 
E Liam, questo coraggio, lo trova. Lo trova quando decide di mettersi allo scoperto, di dar voce a quel marasma che gli torce le budella e gli incasina i pensieri. Combatterà con la gelosia, quel mostro verde che gli infetta il cuore quando vede Angel interagire gioviale con gli altri compagni di squadra, sputandogli addosso tutto il suo disprezzo. Combatterà contro la voglia di farla sua, la sua Ragazzina, combatterà contro la loro differenza di età, il loro proibito, il loro stesso passato che li rende anime fragili. Combatterà una guerra, quando vorrebbe solo fare l'amore.

Angel dal lato suo, è combattuta tra l'odio e il forte desiderio che prova per lui. A soli diciannove anni si è vista portare via un pezzo di cuore, e credo che nel profondo il fatto che Liam sia stato il sostituto di Jax nella squadra, possa essere per lei il sostituto nel suo cuore. Come potrebbe mai concedersi di essere vulnerabile, contro colui che di fronte al mondo ha preso il posto di suo fratello? Come potrebbe mai lui, sostituirsi nel suo cuore?
Sono consapevole che a volte le emozioni ci giochino brutti scherzi. E non sono certa che quelli che dicono "siamo tutti utili ma nessuno indispensabile e insostituibile" credano davvero alle loro stesse parole. Magari nel campo lavorativo è così, ma non nella vita. Nella vita, quella vera, ci sono delle persone che non si possono sostituire. E ce ne si rende conto quanto queste persone le perdiamo, non le vediamo più, non le sentiamo più parlare. E allora subentra il ricordo, con la speranza che sia bello da strapparci un sorriso. Ma a volte arriva anche quello brutto, che solca il viso di lacrime e ci tieni svegli la notte. Rebecca, per Liam, è insostituibile. Jaxon, per Angel, è insostituibile. Bisogna solo essere bravi abbastanza da capire che "insostituibile" non vuol dire che non ci possa essere qualcun altro al mondo capace di regalarci altre emozioni. Questo credo sia un insegnamento che ci viene dato, quando leggiamo la parola fine del romanzo di Veronica.
Indirettamente, scorrendo le vicissitudini di cui - come sempre - non vi parlo perché è vostro il compito di farle vostre, capiamo che dobbiamo essere noi stessi a capire quando arriva il momento di concederci quella possibilità che per tempo ci siamo negati.


«Dio, è così frustrante avere a che fare con te» 
le mormoro sulle labbra, bloccandole le mani fra le mie.
Occhi negli occhi.
Nuovamente a un passo dall'ennesimo salto nel buio.
Ha il petto che si alza e abbassa, ansante.
La mia vicinanza le ruba l'aria.
«Ti odio» bisbiglia a fatica.
«Credo che mi odierai ancora di più tra pochi secondi.»
E mi impossesso della sua bocca con irruenza.
Famelico e vorace.
Ricado nella sua trappola. Sono in balia dell'istinto, 
di quel desiderio primitivo che solo lei è in grado di scatenare. 
Siamo uno scontro di lingue e denti senza freni, nessuna dolcezza, solo urgenza e rabbia.
La mia e la sua.

 
 
Mi sono assaporata ogni momento di questo romanzo. Come i fratelli Morris non vedevo l'ora che arrivasse il momento che anche il maggiore, quello sempre composto, nascosto nel suo dolore e all'apparenza schivo, perdesse la testa per colpa di una donna. Come dicevo, ho aspettato questa storia per così tanto... e non ne sono rimasta delusa. Questo è forse il romanzo più denso, più forte di Veronica. Quello che affronta il dolore con maggiore trasporto. Quello della perdita è un fardello che non se ne va con facilità, che ti cambia, ti fa diventare grande in un attimo. 
Lo rivediamo nel Liam bambino, che si prendeva già in carico di far stare bene la sua famiglia. Certe cose, purtroppo, per capirle davvero bisogna solo viverle. A volte è davvero difficile provare a mettersi nei panni di qualcuno. A volte, solo chi ha passato il tuo stesso dolore, ha raccolto i tuoi stessi cocci e ha pianto le tue stesse lacrime ti può capire. E Liam e Angel non sono che due facce della stessa medaglia, con lo stesso bagaglio da trascinarsi dietro, ma hanno la fortuna di trovarsi a metà strada. Ad unirli, un abbraccio, un bacio casto, un insulto. O forse, è solo amore.
 
 
 
«Mi guardi come...»
«Come, Angel? Come ti guardo?»
«Come se fossi più di tutto.»
E lo sei, Ragazzina.







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