Review Party - Non è un paese per single, di Felicia Kingsley

by - febbraio 07, 2022



 
Uscito lo scorso 10 gennaio, oggi il blog partecipa al Review Party dell'ultimo romanzo di Felicia Kinglsley dal titolo "Non è un paese per single". Ringraziamo le gatte di "Tre gatte tra i libri" che hanno organizzato questo evento!
 
 
 

 
Titolo: Non è un paese per single
Autore: Felicia Kingsley
Genere: Commedia romantica
Casa editrice: Newton Compton Editori
Data di uscita: 10 gennaio 2022
 


 
Belvedere in Chianti, piccolo borgo sulle colline toscane, dove abbondano ulivi e vigne ma di scapoli nemmeno l’ombra, è in fermento: Charles Bingley, nipote del defunto conte Ricasoli, sta arrivando dall’Inghilterra per prendere possesso dell’eredità, la tenuta Le Giuggiole.
La notizia ha scatenato le potenziali suocere, disposte a tutto pur di sistemare le figlie con Charles o con il suo altrettanto affascinante, ricco e single amico Michael D’Arcy.
A chi, invece, questa caccia al marito non interessa, è Elisa, amica d’infanzia di entrambi i giovani, con i quali passava tutte le estati alla tenuta, dove ora vive e si occupa con passione della vigna e della produzione del vino.
Mentre tutte le ragazze di Belvedere si contendono i due appetitosi single, Elisa cerca di capire cosa ne sarà della tenuta, dato che Charles e Michael sembrano arrivati in Toscana con intenzioni poco chiare.
Sono passati molti anni da quando lei e Michael erano compagni di giochi, la vita li ha cambiati e molti segreti si sono annidati tra le pieghe del tempo, che però sono sempre più difficili da nascondere.
Possibile che due amici affiatati come loro possano ritrovarsi nemici?
E se tra bicchieri di Chianti, scorpacciate di pappardelle e molti malintesi Elisa e Michael finissero a fare i conti con sentimenti tanto forti quanto imprevisti e forse impossibili da reprimere? A Belvedere, terra di pettegolezzi, tutti vogliono sapere… 
 
Mi capita sempre più di frequente, alla fine di ogni libro, di gettare la spugna. Non mi prendo nemmeno la briga di scriverci più una recensione, perché, davvero, che senso avrebbe? Non è facile, seppur magari utile al confronto, spiegare per l'ennesima volta perché un libro non mi abbia preso. Spiegare cosa non mi abbia lasciato, cosa mi aspettavo...

Non capiterà tutto questo con la recensione che leggerete di qui in avanti. Perché "Non è un paese per single" è stata una boccata d'aria. Un libro che mi ha fatta ridere, ridere di gusto. Un libro che le amanti di "Orgoglio e pregiudizio" come me non poteva non leggere, trattandosi di una sorta di retelling del romanzo di Jane Austen. Pace all'anima sua, ma è colpa del suo Mr Darcy se noi donne siamo attratte da un certo tipo di uomini. Non è una generalizzazione, è sostanzialmente un dato di fatto. 


«Ti amo», sussurra nel bacio. «E odio amarti perché non riesco a smettere. 
Ci ho provato, ma non riesco».
«E allora non smettere».


Non siamo nel 1800, perché il romanzo è ambientato ai giorni nostri, ma Elisa e Michael ci faranno capire che le cose, pur con il passare degli anni, possono sono essere tramandate di generazione in generazione. L'incapacità di un uomo di non ammettere apertamente quello che prova nei confronti della donna di cui è innamorato, e l'orgoglio di una donna che non ha alcuna intenzione di mostrarsi debole.
La storia che ci racconta Felicia non ha bisogno di grandi presentazioni: prendete la giovane Elizabeth Bennett e trasformatela da zitella inglese a bracciante italiana per la tenuta Ricasoli.
Ragazza madre, ha un atteggiamento molto protettivo nei confronti della figlia Linda. Mariana, Giada e Donatella, rispettivamente madre, sorella e amica, sono la sua unica famiglia, assieme a collaboratori della tenuta.
Le Giuggiole è tutta la sua vita, e sapere che il conte Umberto è deceduto e che la proprietà è ora oggetto di ridefinizione ereditaria, mette tutti in allarme.
Ma alla soglia della porta di casa si presenta Charles Bingley, accompagnato dalla gemella Caroline, in veste di erede della tenuta. Charles (Carletto, per gli amici), è un vecchio amico di infanzia di Elisa e Giada, poiché passava tutte le sue vacanze italiane alla tenuta. Sembra che i sedici anni che li hanno tenuti tutti separati non siano poi così tanti: i ragazzi, infatti, si ritrovano in corpi nuovi, ma sempre gli stessi.

Ad accompagnare Charles in questa avanscoperta della tenuta, c'è lui. Ecco... Michael D'Arcy.
Ritorniamo al romanzo della Austen: Fitwilliam Darcy, l'uomo dalla rendita di oltre 10.000 sterline l'anno, proprietario dell'immensa tenuta di Pemberley nel Derbyshire. Nella sua versione moderna Michael adora giocare a fare l'investitore, ha una fidanzata per il weekend e una per il resto della settimana, e non ha intenzione di maritarsi manco morto.
Ritornare a Belvedere, piccolo borgo di tremila anime dove tutti conoscono i respiri (e gli affari!) di tutti, non è proprio quello che pensava sarebbe stato il miglior modo per trascorre le sue ferie (imposte) dal suo capo. Ma per Charles, più un fratello che un amico, questo e altro. E poi c'è la parentesi Elisa ancora aperta... Quella ragazzina che fin dalla giovane età sapeva tenergli testa e sfidarlo a superare i propri limiti. Una ragazzina "appena passabile, che può puntare sulla simpatia". 
 
«E anche sua sorella Elisa è davvero carina!».
A sentire il complimento, arrossisco. In fondo, fa piacere. Specie quando sei vestita come un sacco della differenziata.
«Se mi ricordo bene Elisa, il tempo non può certo aver fatto miracoli».
Non che mi aspettassi chissà quali lodi, ma la risposta di Michael mi spiazza.
«Eravate amici», obietta Carletto. «Ed è molto cambiata».
«Sì, ma Bingley, Elisa è sempre stata un maschiaccio, non era tutto questo granché. Giada te la promuovo, Elisa è una che al massimo può puntare sulla simpatia».
 
Una ragazzina che a stento Michael riconosce, dopo dodici anni senza essersi più visti. E ora, decisamente donna.
Cosa ci fa uno come lui nel mezzo della campagna toscana? Cerca di valutare la tenuta Le Giuggiole, per poterla vendere al migliore offerente visto che ai fratelli Bingley non interessa un’eredità che non si potrebbero godere. Michael non aveva fatto i conti con gli abitanti della tenuta, da Elisa a Giada alla piccola Linda. Gente del posto che non ha intenzione di vedersi sottrarre la casa da sotto al naso. E allora, un patto tra Elisa e Michael sancisce una piccola tregua: un mese, è tutto quello che chiede la ragazza. Un mese per capire il loro mondo, perché lei ami così tanto la vigna, perché Mariana non la smette di sfornare le pizze del lunedì… Michael deve solo entrare nelle loro vite e lasciare il tempo a Elisa di farsi concedere un mutuo per poter acquistare la tenuta senza che finisca nelle mani di un uomo che ha intenzione di raderla al suolo per sostituirla con dei campi da golf.
 
Tra loro battibecchi e dispetti sono all'odine del giorno, fino a che non si concedono il lusso di cedere ai sentimenti. Elisa non è solo "passabile", e Michael non è solo l'uomo tutto d'uno stampo interessato solo ai soldi. Immergersi nella vite di un paese che assomiglia così tanto a quello delle campagne inglesi raccontato dalla Austen è in netto contrasto con la sua frenetica vita nella City d'Inghilterra, ma gli permetterà di scendere dal piedistallo in cui ha sempre creduto di poter stare, guardando tutti dall'alto. D'altronde, anche il suo passato ha lasciato in lui un brutto segno, e questo lo ha reso l'uomo che è oggi. Quello che vive in un appartamento che non gli appartiene, in una vita che non gli appartiene.
Respirare l'aria toscana è un toccasana per la sua anima, ma questo non basta. Quando le cose cominciano a farsi interessanti tra il suo amico Charles e la bella Giada (un primo amore mai dimenticato), Michael cerca di aprire gli occhi al suo amico, da qual grande intenditore d'amore lui è.
Giada cerca solo di accaparrarsi un buon partito? Questo è quello che D'Arcy percepisce, e la lealtà verso l'amico supera di gran lunga il buonsenso, arrivando a calpestare la vita di Elisa, cercando di allontanarla da tutto quello che lei è.
 
Sappiamo che alla fine di "Orgoglio e pregiudizio" tutto è bene quel che finisce bene. Non sarò io a dirvi se anche Michael ed Elisa avranno il loro lieto fine, se si scopriranno i loro segreti, se Belvedere continuerà a non essere un paese per single...
Lo scoprirete da voi, che in un battibaleno (ne sono certa!) vi ritroverete a leggere la parola fine.
Almeno, così è stato per me, che dopo molto tempo sono riuscita a farmi trascinare da una storia, sono riuscita a sorridere (tantissimo) e sono riuscita a dimenticare la brutta parentesi della novella natalizia della Kinglsley di due anni fa, che mi aveva completamente deluso.
Felicia in questo romanzo, con la leggerezza (non superficialità, per citare la Ferilli) che la contraddistingue, si porta a casa un bel voto positivo da parte mia, perché ha saputo modernizzare una delle più belle storie d'amore mai scritte, senza perderne l'integrità originale.
"Non è un paese per single" non è "Orgoglio e pregiudizio", ma una favola moderna che ne riprende i concetti.
D'Arcy non è Darcy, ma comunque un uomo del quale ci si innamora facilmente. Non per il suo reddito annuale, ma perché dietro la maschera che ha deciso di indossare, si trova un uomo buono e umile, che apprezza le piccole cose della vita e che non ha dimenticato quella ragazza che inconsciamente, gli ha rubato il cuore anni prima, e non smette di farlo ancora oggi.
Elisa è una donna forte, una donna fragile, una madre che cerca di fare del suo meglio per proteggere la sua bambina dalla verità. Una donna che è dentro ciascuna di noi, che è fatta di ambizioni e di paura. Paura di amare troppo, paura di non essere amata. A tutte le Elise dentro di noi dobbiamo semplicemente dire che ciò che ci è destinato, nessuno ce lo porterà via. Che il Darcy, o il D'Arcy che ci spetta, è là fuori.
Sta solo aspettando noi.


«Voglio essere tua, fammi sentire tua».
«Lo sei già. Lo sei sempre stata».



 







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