The book club - Recensione - Il duca e io, di Julia Quinn
Eccola qui la prima recensione per il #thebookclub. Magari non è stato seguitissimo, lo ammetto, ma non importa. Non rinuncerò a godermi (sperando che sia sempre così!) la lettura di un libro con tutta calma. Dodici libri l'anno da assaporare piano, ricercandone la bellezza, i punti di forza e di debolezza. Spero davvero che decidiate di dare una possibilità a questa idea!
Il libro scelto per il mese di gennaio è stato (sicuramente complice la serie tv Netfllix) "Il duca e io" di Julia Quinn.
Titolo: Il Duca e io
Autore: Julia Quinn
Genere: Romanzo Storico
Serie: Bridgerton, #1
Casa editrice: Mondadori, l'edizione che ho letto io
Data di uscita: con Mondadori, 1 settembre 2020
Londra, 1813. Simon Arthur Henry Fitzranulph Basset, nuovo duca di Hastings ed erede di uno dei titoli più antichi e prestigiosi d'Inghilterra, è uno scapolo assai desiderato. A dire il vero, è letteralmente perseguitato da schiere di madri dell'alta società che farebbero di tutto pur di combinare un buon matrimonio per le loro fanciulle in età da marito. E Simon, sempre alquanto riluttante, è in cima alla lista dei loro interessi. Anche la madre di Daphne Bridgerton è indaffaratissima e intende trovare il marito perfetto per la maggiore delle sue figlie femmine, che ha già debuttato in società da un paio d'anni e che rischia di rimanere – Dio non voglia! – zitella. Assillati ciascuno a suo modo dalle ferree leggi del "mercato matrimoniale", Daphne e Simon, vecchio amico di suo fratello Anthony, escogitano un piano: si fingeranno fidanzati e così saranno lasciati finalmente in pace. Ciò che non hanno messo in conto è che, ballo dopo ballo, conversazione dopo conversazione, ricordarsi che quanto li lega è solo finzione diventerà sempre più difficile. Quella che era iniziata come una recita sembra proprio trasformarsi in realtà. Una realtà tremendamente ricca di passione e coinvolgimento.
Simon ebbe la sensazione che il suo destino fosse segnato per sempre.
Per essere il primo romanzo storico che ho letto, devo dire niente male. La storia la conoscevo perché ho scelto di avvicinarmi alla lettura di questo libro a seguito della visione della serie su Netflix... e non sono rimasta totalmente delusa. Il grande schermo ha sicuramente un approccio più incisivo rispetto al libro, è tutto molto più fluido e più dinamico e se si sorvola sul colore della pelle dei personaggi, che ha fatto molto parlare trovando accordi e disaccordi (sinceramente a me che il duca della serie non rispecchiasse una delle prime descrizioni del libro "Il suo sguardo era particolarmente intenso, le iridi talmente azzurre da brillare. Aveva capelli folti e scuri, ed era molto alto, come i suoi fratelli, il che era piuttosto raro." mi interessa davvero poco) la storia è davvero molto carina. Un pò lenta nella sua prima parte, ma tutto sommato è stata una lettura piacevole e un bell'approccio al genere, che non va disdegnato.
Daphne Bridgerton è una ragazza in età da marito: ogni ballo e ogni evento della Londra dei primi anni dell'800 è un'occasione bella e buona per completare dopo ogni danza il suo Carnet di biglietti che tiene gelosamente al polso. Nessuno però è abbastanza per lei, che in un matrimonio non cerca la convenienza, ma l'amore. L'esempio dei suoi genitori le ha fatto ben comprendere che spesse le cose tra due persone funzionano meglio, se c'è l'affetto come legante.
Lei si alzò in piedi lisciandosi l’abito di seta verde salvia.
Si era acconciata i capelli in modo che una ciocca le ricadesse su una spalla
e finisse in un ricciolo sul seno.
Simon sapeva che avrebbe dovuto ascoltare quel che stava dicendo,
ma non riusciva a distogliere gli occhi da quella ciocca di capelli scuri.
Sembrava un nastro di seta che le accarezzava il collo sottile,
Simon fu travolto da un bisogno impellente di avvicinarsi
e di sfiorarla con le labbra lungo quel boccolo malandrino.
Che male c’era? Non voleva violentarla, solo darle un bacio. Uno solo.
Simon Basset, il nuovo Duca di Hastings, non sa cosa sia, invece, l'amore. Cresciuto senza madre, morta di parto, e lontano dal padre che non lo riteneva un degno erede, Simon ha promesso e giurato sul letto di morte del padre che non avrebbe mai dato un erede al suo ducato. Sposarsi quindi, non era mai stato nei suoi piani.
Lui la desiderava.
La voleva così fortemente che gli sembrava di scoppiare,
ma non poteva, non l’avrebbe mai toccata.
Perché avrebbe significato infrangere tutti i sogni di quella ragazza e Simon,
canaglia o no, non avrebbe potuto vivere in pace con se stesso se l’avesse fatto.
Lui non voleva sposarsi e non voleva avere figli.
Lui non voleva sposarsi e non voleva avere figli.
Tutto il contrario di ciò che lei voleva nella vita.
Una novità di quei giorni è invece la presenza nel quotidiano locale di una colonna di pettegolezzi sulla vita mondana della Londra per bene: una misteriosa Lady Whisteldown sembra essere a conoscenza di tutte le marachelle e dei segreti dell'alta società. Non fa quindi mistero dell'arrivo del Duca in città, di come la presenza di Daphne non lo renda indifferente, e di come sia accomodante con tutte le ragazze che vogliono fare la sua conoscenza. Non esiste madre che non desideri averlo come genero, e non esiste ragazza che non speri di diventare la nuova Duchessa di Hastings.
... gli sfiorò il davanti della giacca con il braccio e subito si ritrasse,
meravigliata per il calore e la forza che lui emanava.
Oddio, se sentiva tutto questo attraverso gli abiti, come doveva essere…
Il suo viso divenne scarlatto.
«Darei il mio intero patrimonio per i vostri pensieri» disse Simon.
Il suo viso divenne scarlatto.
«Darei il mio intero patrimonio per i vostri pensieri» disse Simon.
Pur di non diventare "carne da macello del mercato matrimoniale" fatto di ferree regole, Simon e Daphne, poiché già sulla bocca di tutti, decideranno di fingersi fidanzati, in modo da mettere a tacere le dicerie che scommetto su di loro. Ma un bacio, un solo bacio bramoso e ahimé sconsiderevole, costringe il Duca a prendere in moglie la giovane Daphne, per non mettere a rischio la sua reputazione di ragazza per bene che nessun altro, altrimenti, avrebbe mai sposato. Contravvenendo alla propria promessa, Simon fa di Daphne la nuova Duchessa di Hastings, mettendo però subito in chiaro che il loro amore, che ha avuto modo di crescere in mezzo alla finzione, si sarebbe limitato alle loro sole persone.
Tra luna di miele, notti d'amore, e primi litigi da sposini, Daphne scoprirà delle cose su suo marito che non fanno che accrescere il suo amore per lui. La voglia di salvarlo da un passato che lo ha troppo segnato va forse oltre la rabbia che cosa nei suoi confronti, a causa delle sue bugie. C'è da chiedersi se il Duca e la Duchessa riusciranno a fare del loro amore (vero) una fiaba.... ma stiamo parlando di un romanzo, quale atroce autore ci negherebbe un lieto fine?
Come dicevo, il mio primo approccio al genere non lo definirei tremendo, anzi! La storia di per sé è molto delicata, a tratti troppo lenta, come dicevo (il primo ballo, il luogo di incontro tra i nostri protagonisti, dura ben cinque capitoli!). Nonostante sia scritto in terza persona non mi ha annoiata come accade di solito, e forse per l'epoca lontana, forse perché fuori dal mio genere, questa volta riesco a giustificare la mancata empatia data dalla scrittura. Purtroppo, leggevo con in mente i fotogrammi del film. Una cosa positiva sicuramente, perché mi ha dato modo di capire che la trasportazione sul grande schermo ha seguito molto bene quelle che sono state le parole dell'autrice. Magari non ha un ritmo incalzante, e sicuramente i Maroon 5 non venivano sparati a palla in una versione di violino di "Girls like you" ma è stata una piacevole lettura, ancora più piacevole perché assaporata un po' alla volta, cercando di seguire quanto più possibile il calendario che mi ero imposta nel mese. Lo ammetto però, gli ultimi capitoli sono stati quelli che più attendevo, e in quel caso il mio piano di lettura è andato in fumo. E ne sono felice! Perché mi ha permesso di organizzarmi per il prossimo #thebookclub in modo diverso, con più attenzione del dedicare a ciascun mese (senza sforare!) il libro scelto.
Penso che, con calma, riprenderò anche i libri successivi. I fratelli sono otto, così come i libri, e finora posso dirlo? Il mio preferito è Colin! Voi avete letto questa serie? Che mi dite della trasportazione sullo schermo, vi è piaciuta?
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