Buongiorno belle bimbe! Oggi siamo online con la tappa numero sei dedicata al blog tour del romanzo di esordio di Arianna Tomba dal titolo "Ho provato a non amarti".
Titolo: Ho provato a non amarti
Autore: Arianna Tomba
Genere: Chick lit
Casa editrice: Book Road
Mia, brillante archeologa, è una donna pragmatica e razionale, affatto incline a credere nelle storie d’amore da manuale. Robert, affascinante e carismatico avvocato, è esattamente l’uomo con il quale Mia non vuole avere niente a che fare. Durante un viaggio di lavoro in Egitto, però, le carte in tavola si mischieranno e la ragazza dovrà fare i conti con i sentimenti nati nei confronti dell’uomo: ci sarà il tanto agognato lieto fine per la loro storia d’amore o l’enorme equivoco che li terrà separati per mesi avrà la meglio?
Penso che la passione per l’archeologia, che è poi diventata il mio mestiere, sia nata con me. Non ho memoria del momento preciso in cui l’ho scoperta, in cui ho deciso che avrebbe fatto parte della mia vita non solo come hobby, ma addirittura come lavoro.
Certamente le domeniche passate a girovagare tra i musei della città insieme a papà sono servite a cementare in me questo amore che ho sempre sentito dentro.
Ricordo ancora che il mio momento preferito di quelle giornate speciali era quando mamma veniva a svegliarmi portandomi la colazione a letto
e sul vassoio notavo la presenza di due piccoli biglietti colorati.
«Tesoro, indovina dove ti porta papà oggi» mi chiedeva sorridente, sapendo già che sarei balzata giù dal materasso saltellando per la gioia. Tra tutti quelli che abbiamo visitato, il mio preferito rimarrà sempre il Chicago History Museum: ricordo che rimanevo incantata a contemplare le ricostruzioni di bizzarre locomotive, di vecchie cabine dei tram e le grandi foto appese alle pareti, che ritraevano scene di vita quotidiana nella città in cui sono nata, molto tempo prima che io nascessi.
Senza che lo sapesse, Rob mi ha regalato ancora un po’ della magia che ha caratterizzato i momenti più felici della mia infanzia.
«Tesoro, indovina dove ti porta papà oggi» mi chiedeva sorridente, sapendo già che sarei balzata giù dal materasso saltellando per la gioia. Tra tutti quelli che abbiamo visitato, il mio preferito rimarrà sempre il Chicago History Museum: ricordo che rimanevo incantata a contemplare le ricostruzioni di bizzarre locomotive, di vecchie cabine dei tram e le grandi foto appese alle pareti, che ritraevano scene di vita quotidiana nella città in cui sono nata, molto tempo prima che io nascessi.
Senza che lo sapesse, Rob mi ha regalato ancora un po’ della magia che ha caratterizzato i momenti più felici della mia infanzia.
Molto poco elegantemente, mi sfilo dai piedi le Louboutin e, tenendole in mano, mi lancio di corsa verso la vettura gialla parcheggiata di fronte. Nel vedermi completamente fradicia dalla testa ai piedi e con le scarpe in mano, il tassista non sembra molto entusiasta di farmi entrare a bordo, tuttavia scende e, da bravo gentleman, mi aiuta ad aprire la portiera e a salire in macchina.
Prima che riesca a chiuderla, però, sento una forza esterna impedirmelo. Voltandomi, vedo Rob in piedi sotto questa cascata, anche lui ormai zuppo dalla testa ai piedi, lo sguardo fisso sul mio mentre cerca di bloccare il mio tentativo di fuga.
«Mia, aspetta, ti prego!», lo sento implorare.
Prima che riesca a chiuderla, però, sento una forza esterna impedirmelo. Voltandomi, vedo Rob in piedi sotto questa cascata, anche lui ormai zuppo dalla testa ai piedi, lo sguardo fisso sul mio mentre cerca di bloccare il mio tentativo di fuga.
«Mia, aspetta, ti prego!», lo sento implorare.
«Dimmi almeno perché continui a fuggire da me, non riesco a capire!»
Nonostante il rumore assordante della pioggia battente, le sue parole mi arrivano forti e chiare. Non riesco a capire se sia il tono supplichevole con il quale mi prega di dargli una spiegazione o quella tempesta che ora vedo attraversare i suoi meravigliosi occhi, rendendoli più cupi del cielo che ci sovrasta, a mandare in frantumi quel fragile argine che avevo eretto per proteggermi dai miei stessi sentimenti.
«Sei tu! Sei tu la causa di tutto!» esplodo, non riuscendo più a trattenere le lacrime in attesa di fuoriuscire. Devo aver fatto centro, le mie parole devono averlo destabilizzato, perché finalmente, con un ultimo energico strattone, riesco a chiudere la portiera e implorare il conducente di portarmi via di qui il più velocemente possibile.
Nonostante il rumore assordante della pioggia battente, le sue parole mi arrivano forti e chiare. Non riesco a capire se sia il tono supplichevole con il quale mi prega di dargli una spiegazione o quella tempesta che ora vedo attraversare i suoi meravigliosi occhi, rendendoli più cupi del cielo che ci sovrasta, a mandare in frantumi quel fragile argine che avevo eretto per proteggermi dai miei stessi sentimenti.
«Sei tu! Sei tu la causa di tutto!» esplodo, non riuscendo più a trattenere le lacrime in attesa di fuoriuscire. Devo aver fatto centro, le mie parole devono averlo destabilizzato, perché finalmente, con un ultimo energico strattone, riesco a chiudere la portiera e implorare il conducente di portarmi via di qui il più velocemente possibile.
Presto ve ne parlerò più dettagliatamente, intanto ringrazio ancora l’autrice per avermi concesso l’opportunità di partecipare a questo evento!
Vi ricordo che il BlogTour proseguirà sabato 8 maggio con la settima – e penultima – tappa, Intervista all’autrice, che vi invito a seguire sul blog Sugary’s Books.
Link per acquistare il romanzo: www.bookroad.it/prodotto/ho-provato-a-non-amarti/
Per saperne di più sull’autrice: www.ariannatomba.com
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